Capitolo 5

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Nel corso della notte non ero riuscita a chiudere occhio nemmeno per un istante nemmeno per un secondo, i ricordi di me e di Louis mi avevano tormentata tutta la notte non facendomi dormire,ogni volta che provavo a chiudere gli occhi poof un ricordo mi affiorava in mente ed ero sempre costretta ad aprire gli occhi ogni quall' ora, adesso mi stavo finendo di preparare dato che fra meno di un quarto d' ora si sarebbe tenuto il funerale di Louis,per il funerale indossai un vestito nero che arrivava fin sopra il ginocchio con dei tacchi neri come trucco non ne avevo messo molto mi ero limitata solo a del mascara,-VIOLA SEI PRONTA?!!!- mi domandò mia madre dal pian terreno,non risposi e sciesi in silenzio giù dalle scale,arrivata in anticamera andai ad aprire la porta e per poco non morivo di infarto,Daysi una delle sorelline più piccole di Louis mi si parò davanti impedendomi di passare,le sorrisi,-ehi piccola che ci fai qui?- le domandai mentre mi abbassavo alla sua altezza,-volevo farti visita- mi rispose mentre mi abbracciava,però per essere una bambina di 8 anni aveva un linguaggio perfetto al contrario del mio,-mi manca il mio fratellone- disse ad un tratto Daisy,a quella rivelazione il mio cuore perse un battito,già a tutti mancava Louis e nessuno avrebbe mai potuto riempire il vuoto che aveva lasciato apparte lui stesso,-a te non manca?- aggiunse in seguito mentre mi guardava negli occhi,le sorrisi,-certo che mi manca- risposi,-ho sempre pensato che voi due sareste stati una bella coppia,propio come un principe con una principessa- mi rivelò mentre prendeva la mia mano e la incastonava insieme alla sua che in confronto alla mia era molto più piccola,iniziammo a camminare verso la chiesa la quale non distava molto dalle nostre dimore,arrossì leggermente per ciò che aveva detto Daisy,prima di tutto non sono una principessa e semmai il principe è solo Louis,-non esageriamo ora- dissi nel totale imbarazzo,Daisy mi guardò come se mi stesse per chiedere qualcosa invece tornò a camminare silenziosamente al mio fianco,arrivate difronte alla chiesa ci corse incontro Johanna che andò a prendere di corsa Daisy,-ma dove eri finita?!- la rimproverò la madre,-sono andata a trovare Viola dato che mi mancava- rispose Daisy mentre mi sorrideva ricambiai il sorriso,-sei andata da sola?!- domandò Johanna non infuriata ma di più,Daisy annuì titubante,-Fèlicitè che stava combinando?- domandò la madre alla propia figlia,-si stava piastrando i capelli e siccome la stavo inondando di supplicazioni mi ha urlato "Vacci da sola!!!" E così sono uscita di casa e sono andata da Viola- rispose,-mh io e Fèlicitè avremmo un bel discorsetto da fare dopo il funerale- disse Johanna più che a sè stessa che alla figlia,-comunque ora entra in chiesa e miraccomando non farlo mai più- disse la madre e la piccolina annuì per poi rivolgermi un ultimo sorriso,che ricambiai, e sparire al interno del edificio bianco,Johanna attese che la figlia fosse completamente dentro alla struttura religiosa per poi posare i suoi occhi azzurri su di me,-grazie per aver riportato Daisy spero non ti abbia creato problemi- disse Johanna,-nono Daisy e una bambina dolcissima e mi ha fatto piacere rivederla dopo tutto non la vedevo dalle vacanze di pasqua- dissi e lei annuì,-ora scusami ma devo andare dalle altre- mi disse ed io le sorrisi cercando di tranquillizzarla,-stai tranquilla e vai pure- le dissi e lei annuì per poi entrare al interno del edificio dalla struttura bianca,sospirai avrei voluto che questo giorno non arrivasse mai o almeno non così presto,mi feci coraggio ed entrai anch' io al interno della chiesa seguita dai miei parenti,il parroco non tardò ad arrivare e la messa iniziò,-cari ragazzi oggi siamo qui riuniti per celebrare un funerale di un ragazzo d' oro e bene prima che la cerimonia inizi la madre del defunto vorrebbe dire due parole hai qui presenti...prego venga pure- disse il parroco mentre si faceva da parte per lasciar spazio a Johanna di già in lacrime,-bhe che dire? Louis era un ragazzo pieno di energia e voglia di vivere,se le chiedevi qualcosa lui di certo non rifiutava specialmente se si trattava di un favore,è sempre stato dolce e cordiale con tutti e non lo dico solo perché sono sua madre ma anche perché lo avrete notato pure voi no? Ebbene la sua morta è stata un' ingiustizia,un' ingiustizia che spero venga riscattata,oltre a questo volevo ringraziare una persona molto importante per mio figlio quanto per la nostra famiglia...- disse Johanna interrompendosi solo per sospirare e asciugarsi una lacrima solitaria,-ovvero tu Viola,ti ringrazio di cuore per essere stata al fianco di mio figlio,per non averlo fatto mai sentire solo,per non averlo mai abbandonato davvero per tutto ciò che hai fatto per noi e per Louis non sapremmo quante volte potremmo ringraziarti perciò a nome mio e di Louis ti ringraziamo per essere entrata nella nostra vita e averla resa migliore specialmente per mio figlio grazie...grazie di cuore- mi ringraziò,quel discorso mi toccò il cuore facendomi scoppiare in un pianto silenzioso,vorrei che tu fossi qui con me Louis...pensai fra me e me come se lui potesse sentirmi perché sapevo che lui poteva sentirmi anche se non poteva rispondermi,-bene detto ciò parroco può procedere con la messa- disse Johanna mentre sciendeva dal podio per poi affiancare le figlie anch' esse in lacrime,ad un certo punto della messa sentì che quelle quattro mira mi stessero soffocando ma decisi di non uscire fuori infondo ero lì per louis e finché la messa non sarebbe finita non sarei uscita per niente al mondo,-andate in pace e ricordate Louis Tomlison non come un semplice ragazzo ma come un ragazzo d' oro un angelo amen- e così il parroco concluse la messa e tutti in coro ci affrettammo a dire un "amen" e uscire fuori dalla chiesa,appena usciti i raggi di sole mi invasero il viso,chiusi gli occhi un paglio di volte sentendo gli occhi bruciare a contatto con la luce solare e finalmente i miei occhi ripresero la lucidità di sempre,mi guardai intorno cercando di capire la situazione,c' era gente che rivolgeva alla famiglia del mio migliore amico un "condoglianze" mi venne un groppo alla gola sentendo quella frase e rabbrividì quando un venticello leggero e freddo mi pizzicò la pelle facendomi stringere ancora di più nel mio cappotto in jeans,una delle tante cose che avevo in comune con louis,mi sentivo così male all' idea che non avrei più rivisto quei suoi occhi azzurri come il mare...come l' oceano...come il cielo,che non avrei più rivisto quel sorriso smagliante che ogni giorno mi rallegrava rendendomi la vita un paradiso, che non avrei più sentito la sua voce così squillante e profonda, che non avrei più sentito quelle battutine squallide che di solito faceva ma che per me erano la causa delle migliori risate avute nella mia vita,che non avrei più sentito le sue braccia forti e possenti stringermi a sè e specialmente che non avrei più sentito le sue labbra sottili premute sulla mia guancia,una lacrima solitaria invase la mia guancia destra e la vista mi si appannò come la nebbia, la nebbia già forse era propio quello l' elemento meterologico che in quel istante mi rappresentava di più,perché? Semplicemente perché la nebbia ti fa perdere la strada giusta facendoti sentire per l' appunto persa,ecco io mi sentivo persa,come se in quel momento io fossi nel centro della nebbia e essa mi avvolgesse scoinvolgendomi i pensieri e facendomi sentire persa,avevo appena perso il mio migliore amico e un pezzo del mio cuore era scomparso con lui...

"The eyes of The vampire" louis TomlisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora