America inizia a salutarmi. È con il suo ragazzo e stanno guardando dei CD pure loro. Mi corre incontro e mi abbraccia. Fra poco non mi strozza.
"Zoe come va?" Sembra fare poco caso ad Ashton, grazie al cielo.
"Tutto bene. Che ci fai qui?" Dico sorpresa.
"Sono con Marco, deve comprare un CD o un libro per sua sorella, e vuole un parere femminile" alza gli occhi al cielo. " Non mi avevi detto che ti vedevi con qualcuno!"dice indicando il ragazzo dietro di me, ovvero Ashton. Ora sta tipo impazzendo dalla gioia che la sua migliore amica si sia trovata un ragazzo con cui uscire, pochi giorni prima di andare a Dublino per sempre. Cosa molto improbabile apparentemente ma stiamo pur sempre parlando di America Edwards, per lei tutto è possibile. "Em, no, macchè... Nemmeno lo conosco!" Sto sudando freddo.
"Io però conosco Zoe!" Datemi una pistola che sto per sparargli.
"Piacere America Edwards, chiamami Am. Migliore amica e quasi sorella della tua..." sembra esitare " ragazza?" continua avendo paura di stare sbagliando qualcosa. Ashton Irwin non ha il tempo di rispondere che arriva improvvisamente Marco a salvare la situazione.
"Amore vieni? Ho visto un CD di Violetta STREPITOSO per mia sorella, devi vederlo! " dice entusiasta di avere trovato qualcosa di decente come regalo, senza un parere femminile. Tira la sua ragazza per un braccio.
"Ti chiamo dopo cena, così mi racconti tutto di Ash!" Mi dice questo come se il ragazzo in questione non ci fosse, mentre il suo ragazzo l'allontana con insistenza dalla cassa, per portarla nella zona dedicata alla musica.
"Ciao Zoe, ciao Ashton!" ci saluta con la mano. Ricambio. Anzi ricambiamo. Sorrido finché non sono del tutto scomparsi. Mi giro di scatto,punto il dito contro Ashton, sto per dirgli qualcosa ma mi blocco. È il mio turno di pagare. Sto per prendere i soldi dal portafoglio quando Irwin paga il CD al posto mio e me lo da sulle mani. Rimango stupita del gesto. Decido così di aspettarlo fuori dal negozio. Non voglio tanto ringraziarlo quanto ridargli i soldi. Quando esce mi avvicino e gli do sulle mani i 5€ del CD, senza dire nulla.
"Era il mio modo per scusarmi del mio comportamento troppo aperto Zoe" sembra realmente dispiaciuto. Ecco perché mi ridà subito i soldi che un'attimo prima gli avevo messo sulle mani.Chissà questa cosa con quante l'avrà messa in scena.' Guardo l'orologio. Sono le 17:00. Fuori piove a dirotto e non ho nemmeno l'ombrello. Saluto freddamente il ragazzo e mi incammino a piedi, bagnandomi tutta. Mi volto per vedere se è ancora li, ma come per magia è scomparso. La pioggia mi rallenta il passo. Non sono nemmeno a metà strada quando una macchina messa un po' male accosta. Qualcuno abbassa il finestrino. È Ashton.
"Sali in macchina Turner" mi ordina. Salgo giusto perché la pioggia troppo forte mi impedisce di essere la solita orgogliosa, senno l'avrei fatta anche a piedi. "Grazie" gli dico. E questa volta sorrido veramente.
"Prima passiamo a casa mia, non vorrai tornare a casa tutta molla in quel modo." No, effettivamente non volevo. Mi sembrava tutto molto strano, ma Ash non aveva il volto di un assassino o cose simili ( penso sempre male, già ) quindi provai a rilassarmi il più possibile e cercai di pensare positivo. Ero pur sempre in macchina con un quasi sconosciuto e ora stavo andando a casa sua. Il viaggio dura un'oretta. In quell'ora io e Ashton ci conosciamo meglio. Lui è australiano, ecco il perché di un nome e cognome in quel modo, ha 18 anni e ora si sta per trasferire a Dublino come me! A quella notizia rimango a bocca aperta. Possibile? Gli dico che anche io mi sto per trasferire li, parto fra due giorni. Parliamo di come sia difficile lasciare gli amici e tutto ció che ha sempre fatto parte della tua vita. Sembra veramente capirmi, e questa cosa mi piace molto. Arriviamo a casa sua. Vive ancora con i suoi, deve finire il liceo.
"Dove andrai a scuola a Dublino?"gli chiedo mentre mi conduce in camera sua. Adesso spero dica la mia stessa scuola.
"Alla Dublin-Accademy-High School"
"Anche io"rispondo entusiasta. È strano come una persona che prima non sopportavi possa cambiare semplicemente parlandoci.
"Allora ci vedremo li!"mi dice lui. E mi da una spallata scherzosa. Ricambio.
La camera di Ashton è più disordinata della mia. Apre l'armadio e mi da una maglietta che mi sta tre volte più grande. Mi fa da vestito e ha un profumo buonissimo. Guardo l'ora. Le 18:30! E io devo essere a casa per le 19:00!
"Ash, io dovrei ritornare a casa" Credo sia in cucina. Cerca di cucinare qualcosa, mi ha detto che i suoi sono a cena fuori questa sera e ha casa libera. Afferra le chiavi della macchina. Lo seguo. Mi apre la portiera come un vero gentleman e io lo ringrazio come una vera signorina. Ridiamo entrambi. Prima di partire gli chiedo il numero, che segno sul cellulare.
"Questa sera chiamami se hai tempo"mi dice. "Magari" aggiunge " se non hai nulla da fare possiamo parlare un po'" Annuisco convinta.
"Prima di partire dobbiamo rivederci"gli do un pugno piano sul braccio, mentre guida concentrato. "Così ti ridó la maglia"ridacchio.
"SIGNORI E SIGNORE,ZOE TURNER MI STA CHIEDENDO DI RIVEDERCI. Questa me la segno sul calendario" ride. "Non ti stavo antipatico?"
Alzo gli occhi al cielo.
"Si, mi stavi." Dico, sottolineando quell'imperfetto.
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Blue as the sky
FanficZoe Turner è un'adolescente di 16 anni che vive a Roma con la nonna, timida e impacciata. Ha una vita che considera "quasi perfetta". Un'amica fantastica,due genitori assenti ma che le vogliono bene comunque e una nonna giovanile e spassosa. Ma quan...