Scoperte sconvolgenti

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-Il libro? Quale libro?- chiese Valentina, praticamente isterica. Io invece non sapevo che dire, stavo rielaborando tutto ciò che avevo sentito, cercando di dargli un senso: era solo una stupidissima leggenda? O esisteva davvero una penna con la quale si poteva intrappolare una persona in un libro? Era tutto così confuso. Ero andata in quel posto per trovare delle risposte, ma a quanto pare le domande si accumulavano una sull'altra.

-Il libro, Valentina, su cui è riportata la storia che vi ho appena raccontato.-

-Ok, e chi ha strappato le pagine? E per quale motivo?-

-Sicuramente qualcuno che non volesse far conoscere a nessuno il.. "controincantesimo", chiamiamolo così. E probabilmente, anzi, sicuramente, anche qualcosa di più.-

-Scusi ma penso di non aver capito bene, vediamo di ricapitolare il tutto: lei mi ha.. inserita, in un libro senza sapere come farmi tornare nel mondo reale. Dice di non sapere come far tornare indietro le persone, eppure adesso io sono qui. Scusi se glielo dico, ma non mi fido di lei, secondo me ci sta solo raccontando un mare di frottole-.

Mi alzai e uscii dalla stanza, ancora scossa da quelle rivelazioni e dal modo in cui il professore non si era fatto scrupoli sbattendomi in un libro senza sapere come riportarmi indietro. Stavo per aprire la porta d'ingresso, quando Valentina mi sbarrò la strada, prendendomi per le spalle: -Cara, so che è difficile rimanere ad ascoltarlo ancora, dopo tutte le stranezze che ci ha raccontato, ma siamo venute qui per avere delle risposte..-

-Io sto solo trovando altre domande.-

-Ok, concordo, ma hai sentito quello che ha detto il prof prima, no? Ci siamo dentro fino al collo ormai, non possiamo più tirarci indietro, siamo venute per avere delle risposte e una l'abbiamo trovata: come sei finita nel libro. Certo, non è una cosa facile da credere, anzi, ma d'altronde il fatto stesso di essere finita dentro un libro era pazzesco, no? Tanto vale rimanere qui ad ascoltare quello che ci dirà il prof, sono sicura che non ha fatto niente con cattive intenzioni, avrà delle motivazioni valide per tutto. Io mi fido. Però se tu vuoi andartene e voltare le spalle a tutto, con la consapevolezza di esserci comunque dentro, io ti seguirò, lo sai-. Ci pensai su qualche secondo; a volte Valentina sapeva essere davvero convincente. Le sorrisi, ringraziandola silenziosamente per le parole e sentendo la rabbia che pian piano mi abbandonava. Così tornai con lei nel salotto, dove il prof sorseggiava tranquillo la sua cioccolata e quando ci vide rientrare mi sorrise e disse: -Finalmente un po' di decisione! Non ti ho mai vista tanto.. aggressiva, diciamo così.  Ora posso spiegare?- Annuii, imbarazzata, e mi sedetti nuovamente sul divano, con Valentina.

-Bene. Ci sono talmente tante cose da raccontare che non so da che parte iniziare. Cosa vorresti sapere principalmente, Cara?-

-Chi è lei?-

Il prof sorrise, riflettè un attimo poi disse: -Che tu ci creda o no, io sono un lontanissimo discendente di James, il pastore che ha trovato le pietre. La penna mi è giunta in eredità, è sempre stata conservata gelosamente da tutti i miei antenati, in un luogo protetto. Io sono il primo, dopo James, che l'abbia utilizzata. Potete considerarmi uno sprovveduto, ma la mia curiosità ha avuto la meglio. Insieme alla penna, comunque, mi sono giunti in eredità anche il libro scritto da James, tutti i libri che sono in qualche modo collegati alla storia che vi ho raccontato poco fa e ovviamente la responsabilità di tutti questi oggetti, che devo proteggere in ogni modo, addirittura a costo della mia vita se fosse necessario.-

-Il libro scritto da James?-

-Sì, quello in cui racconta le vicende del mago e del locandiere.-

-E il libro in cui sono finita io?-

-Ehm.. quello l'ho scritto io.. per l'occasione, diciamo così..-

Dentro ad un pensieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora