Il giorno seguente presi il pullman prima del solito in modo da avere tutto il tempo necessario per chiedere notizie del prof d'italiano, magari anche cercandolo nell'aula professori. Infatti, nonostante quel giorno avessimo lezione con lui, preferivo avere più tempo per parlargli in privato, e non tra i miei compagni, sempre con le orecchie tese; e dato che il giovedì poi doveva sempre scappare in un'altra classe, volevo metterlo con le spalle al muro e non permettergli di sfuggire alle mie domande. In quel periodo mi sentivo più sicura di me, grazie soprattutto all'esperienza vissuta all'interno del libro: la maggior parte delle insicurezze e delle paure che mi bloccavano ormai le avevo superate, forse perché ero riuscita ad affrontare una situazione peggiore di tutti quegli ostacoli che un tempo reputavo insormontabili. Ovviamente non si può cancellare una parte della propria vita, una parte di se stessi, però si può sempre cercare di crearne una nuova, o comunque migliorare alcuni difetti.
Una volta arrivata a scuola posai lo zaino al mio posto e mi diressi verso l'aula professori. In quel momento però vidi arrivare Valentina, così provai a non farmi vedere svoltando verso il bagno, ma a quanto pare lei non era così distratta dal suo cellulare come credevo, perché mi salutò subito: -Ciao Caramella! Dove stai andando?- -Ciao Vale! Ehm.. in bagno, ci vediamo in classe!-. Non volevo che sapesse dove stavo andando perché avrei dovuto spiegargli per quale motivo cercavo il prof d'italiano e meno spiegazioni davo, meno bugie dovevo inventare e meglio era. Feci finta di entrare in bagno, e una volta assicuratami che Valentina fosse entrata in classe, uscii e mi diressi verso la mia meta. Bussai, dato che non ero mai stata in aula professori, ma sapevo che non si poteva entrare senza aver prima bussato; non avendo sentito nessuna risposta dall'interno, socchiusi la porta e guardai dentro. -Ehm, buongiorno-, dissi rivolgendomi alla professoressa più vicina, quella di inglese, che mi adorava. -Ciao Cara, cosa ci fai qui?- -Cerco il prof d'italiano, è qui?- -No, non è ancora arrivato.- -Va bene, grazie. Arrivederci-. Uscii, scoraggiata. Stavo per tornare in classe quando la professoressa mi richiamò dicendo: -Ah, Cara! Hanno appena esposto il foglio delle supplenze e pare che oggi il professor Baldi non ci sia.- -Va bene, grazie prof, arrivederci-.
E così il prof non c'era ancora, io avevo bisogno di risposte e temevo che non le avrei mai avute: avevo la sensazione che non si sarebbe più fatto vedere per molto. Dovevo andare a casa sua, trovare il suo numero di telefono, insomma, fare qualcosa.. Stavo tornando in classe quando vidi Valentina venirmi incontro. -Ehi, ma dove ti eri cacciata? Sono venuta in bagno per sistemarmi il trucco e non ti ho trovata.- -Ehm, sì, sono andata in aula professori per chiedere un'informazione alla prof d'inglese sul compito..- -Tu informazioni su un compito di inglese? E poi li abbiamo fatti ieri, non mi sembrava ci fosse bisogno di spiegazioni..- -No, infatti..- -Cara cosa sta succedendo? Cos'è che non mi vuoi dire?- -Ma no, non è che non te lo voglio dire, solo che è un po'..- -Va bene, non ti preoccupare, quando e se vorrai me lo dirai, ok?- -Ok, grazie-. Tornammo in classe e riflettei molto sul da farsi: cosa avrei dovuto fare? Dovevo raccontare a Valentina tutta la storia? Poteva forse aiutarmi in qualche modo? Decisi di aspettare, avevo paura soprattutto che mi prendesse per pazza se le avessi raccontato tutto. Ma la situazione cambiò quando, una volta arrivata l'ora di italiano, entrò la professoressa di scienze dicendo: -Ragazzi, per oggi ci sarò io a fare supplenza e potrete fare quello che vorrete, nel limite del possibile come sempre. Ma dalla prossima volta ci sarà un vero e proprio supplente, che sostituirà il professor Baldi per un tempo indeterminato-. Qualcuno alzò subito la mano chiedendo: -Come mai non ci sarà più il professor Baldi?- -Il motivo non lo sappiamo neanche noi professori, probabilmente solo il preside, che ce l'ha riferito. Non è sicuro neanche per quanto tempo, di certo non solo una o due settimane. Mi spiace ma non so di più. E ora, che ognuno faccia il suo lavoro, senza troppo baccano, mi raccomando-. Tutti si divisero in gruppetti, portando tra i vari banchi quaderni e libri, pur sapendo che non avrebbero fatto altro che parlare. Principalmente del prof d'italiano e del motivo della sua assenza. Infatti tutti ormai erano affezionati a lui, era giovane e per questo ci sapeva fare con noi ragazzi e tutti erano dispiaciuti e facevano ipotesi sul supplente. Valentina venne da me e si sedette al banco lasciato vuoto dal mio compagno di banco. Nell'esatto momento in cui la prof di scienza ci aveva annunciato del supplente, avevo deciso che avrei raccontato tutto a Valentina: avevo assolutamente bisogno dell'aiuto di qualcuno, e Valentina era l'unica persona che poteva aiutarmi. -Cosa pensi sia successo al prof Baldi? Spero nulla di grave..- -Già, anch'io-, dissi poco convinta. -Vale, devo dirti una cosa..- -E' quella cosa di prima?- -Sì. solo che non mi va di parlartene qui, è una cosa un po'..strana, non so neanche se mi crederai..- -Ehi, calmati. Addirittura? Allora che ne dici di venire da me pomeriggio, così mi racconti tutto per bene?- -Ok, sicura che non è un problema?- -Certo che no, lo sai!-
Il pomeriggio così andai a casa di Valentina. Mi accolse sua nonna, una donna sulla settantina ma in gamba; mi presentai e mi sembrò subito simpatica. Valentina mi portò in camera sua, una stanza semplice, sui toni del blu e dell'azzurro con qualche foto qua e là e un arredamento semplice. -Allora? Non sto più nella pelle di sentire questa storia, sembra roba forte..- -Sì, ma prima di iniziare voglio dirti che prima di dire qualcosa dovrai ascoltare fino alla fine, senza interrompermi, perché so già che in alcuni punti, se non in tutti, ti sembrerò fuori di testa, però devi credermi..- -Cara, Cara! Calmati, ti crederò e non farò domande fino alla fine, promesso-. Iniziai titubante a raccontarle tutto, dal libro datomi in prestito dal prof al risveglio nella foresta, a Thoughtville, al palazzo, a Genevieve, a re Jeremy fino al mio inspiegabile ritorno a casa. Valentina come promesso non fece domande, ma da quando gli raccontai del mio risveglio nella foresta, fino alla fine, la sua espressione si fece sorpresa, poi corrucciata e infine letteralmente scioccata. Una volta finito il mio racconto, mantenne un'aria pensierosa per un po', dopodiché mi disse:-Ok, Cara, per quanto mi sia difficile, ti credo.- -Non sei obbligata a farlo.- -Certo che no, ma c'è qualcosa che mi dice che racconti la verità, che non sei assolutamente pazza e che hai vissuto davvero quell'esperienza. Anche perché ho certamente notato il tuo.. non so come chiamarlo, diciamo cambiamento. Quando sei arrivata martedì e mi hai abbracciata, il modo in cui hai risposto a Marta.. Si vedeva che era successo qualcosa, ma non riuscivo a spiegarmi cosa, anche perché ho sempre saputo che sotto sotto eri.. sei così. Quindi sì, ti credo-. -Grazie Vale, è davvero importante che tu mi creda-, dissi abbracciandola. -E quindi? Che si fa? Dobbiamo trovare il modo di rintracciare il prof Baldi, anche perché orami è evidente che se l'è svignata per non dover spiegarti niente, e soprattutto è evidente che lui sappia qualcosa di tutta questa storia.- -Già, questo è il problema.: non penso che a scuola ci diano il suo numero o il suo indirizzo, quindi o entriamo in segreteria, una di noi distrae la segretaria e l'altra..- -Oppure cerchiamo il suo numero, e anche l'indirizzo, può darsi che al telefono non risponda, sulle Pagine Bianche, che dici agente 007?- chiese ridendo Valentina. -Vale, sei un genio!- -Mia nonna ha l'elenco telefonico in un cassetto in cucina, vado a prenderlo e torno subito. Magari anche con qualcosa da mangiare, queste rivelazioni mi stanno facendo venir fame -. Tornò poco dopo con un piatto di biscotti che emanava un profumino delizioso e l'elenco telefonico. -Allora, come si chiama il prof di nome?- -Giacomo mi sembra.- -Ok, Giacomo Baldi... Giacomo Baldi... Giacomo Baldi! Ma ce ne sono sei! Dobbiamo provare a chiamare.- -Ok, ma non parlare, senti solo la voce e vediamo di capire qual è di questi sei, dopodiché andremo a casa sua, magari anche non oggi.- -Perfetto, proviamo con il primo. Metto in vivavoce-. Valentina compose il numero con il cordless e dopo due squilli rispose una vocina, probabilmente appartenente a una bambina di cinque o sei anni: -Pronto?- -Chiedile se c'è Giacomo Baldi-, suggerii a Valentina. Lei annuì e chiese alla bambina, la quale rispose: -No, il nonno è andato al supermercato, però se vuoi ti passo la nonna.- -No, non è necessario, grazie tesoro-. Riattaccò e tracciò una riga sul primo Giacomo Baldi. -Ok, proviamo il secondo-. Questa volta rispose una donna con un accento dell'est che disse che il suo padrone non era in casa. -A che ora pensa che torni?- -Non so, è via pel lavolo, ma se ha bisogno le passo moglie.- -No, grazie lo stesso, salve-. Tracciò una riga anche sul secondo nome: il prof non era sposato e il suo lavoro non lo impegnava in nessun tipo di viaggio, se non una gita che però a novembre non durava mai più di mezza giornata. L'altro Giacomo Baldi era un signore di mezza età dalla voce, quindi tracciammo una riga anche su quello. Provammo con il quarto: -Pronto?- -E' lui, è lui! Segna!- bisbigliai, dopodiché Valentina riattaccò velocemente e scrisse su un foglio l'indirizzo del professor Baldi. Guardammo su Internet dove si trovasse casa sua e scoprimmo che non era neanche tanto lontano da casa di Valentina, così decidemmo di andarci il giorno dopo dato che ormai si era fatta sera.
Finalmente stavo per avere delle risposte, ed ero allo stesso tempo ansiosa e felice. Non sapevo quali risposte mi avrebbero aspettata, né come l'avrebbe presa il prof Baldi a vederci suonare al suo campanello, ma non mi importava: volevo mettere fine a quella storia al più presto.
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Dentro ad un pensiero
FantasiaCara è una ragazza timida, si sente sempre fuori luogo e spesso vorrebbe sparire, per evitare di esprimere la sua opinione. Non ha molti amici e l'unica cosa che la distrae e ama fare è leggere. È presa di mira e anche sfruttata a causa della sua in...