Fui svegliata da una leggera brezza che mi sfiorò il viso. Mi chiesi come avessi fatto a lasciare la finestra aperta, essendo inoltre autunno inoltrato. La soluzione a quel mio quesito, mi si parò davanti in modo piuttosto evidente appena aprii gli occhi: ero circondata da alberi alti alti e guardandomi intorno, mi accorsi di essere sdraiata su un prato, tra mille fiorellini bianchi. In sottofondo un continuo cinguettio di uccellini. Sbattei gli occhi più volte, certa di star sognando, ma ogni volta che li riaprivo, sopra la mia testa continuavo a vedere un cielo azzurrissimo attraversato ogni tanto da stormi che ipotizzai fossero di rondini. Mi misi a sedere, non sapendo cosa fare: dove mi trovavo? Quello non era di certo il mio giardino, anche perchè a quest'ora sarei gia morta assiderata! Ma guardandomi intorno non risolsi nulla: ero circondata solamente da alberi! Dov'ero? Come ci ero arrivata? Da quanto tempo mi trovavo lì? Che ore erano? Ma certo: le ore! Indossavo sempre un orologio, che mi affrettai a guardare per rispondere almeno ad una, anche se insignificante, delle mille domande che mi frullavano per la testa. Appena scostai dal polso la manica della felpa, però, vidi che le lancette erano ferme alle 10.35, l'ora più o meno in cui mi ero addormentata! Non ci stavo capendo più niente, e la prima cosa che mi venne da fare fu piangere. Ma capendo che così facendo non avrei risolto niente, mi affrettai a mettermi in marcia per cercare di uscire da quel bosco e cercare una città o un paese lì vicino dove potessi chiamare i miei genitori. Mi alzai da terra e mi guardai intorno,indecisa sulla direzione da prendere. Forse il panico o non so che altro, mi avevano impedito, prima, di vedere un sentiero pieno di sassi che mi sembrò la via migliore da percorrere. Mentre camminavo seguendo il tracciato, pensai a come avessi potuto finire in quel posto.. Forse ero stata rapita e i miei rapitori mi avevano abbandonata in quel bosco capendo che..che.. non so, per un qualche motivo conosciuto solo a loro. Sicuramente i miei genitori avevano già chiamato la polizia e magari qualcuno in questo momento mi stava cecando proprio in quel bosco! Un rumore di zoccoli e nitriti mi strapparono ai miei pensieri: chi poteva essere? Magari c'era un maneggio qua vicino, avrei potuto chiamare da lì, o ancora meglio farmi guidare da quella persona a cavallo! Ascoltando meglio, capii dallo scalpiccio degli zoccoli sul terreno, che i cavalli erano più di uno. Prima di uscire allo scoperto però decisi di "spiare" i nuovi arrivati: chi lo sa, magari erano dei malintenzionati! Mi nascosi dietro un cespuglio lì vicino e aspettai che si facessero vedere, sentendo i rumori farsi sempre più vicini. Vidi due cavalli spuntare da dietro un albero, legati tra loro ma non c'era nessuno che li cavalcava! Mi sporsi un po' e notai che i cavalli erano a loro volta legati ad una carrozza. Davanti ad essa, all'esterno, stava seduto un uomo con in mano e redini. Era vestito in maniera piuttosto bizzarra: indossava una calzamglia a righe verdi e viola, sopra una veste smanicata marroncina che gli arrivava a meta coscia e fermata in vita da una cintura nera; le braccia erano coperte da maniche lunghe dello stesso colore della calzamaglia. Indossava inoltre un cappello di paglia sotto il quale spuntava un codino; ai piedi portava delle scarpe con la punta che formava una specie di ricciolo. Sembrava un personaggio delle fiabe! Anche la carrozza era molto strana(a parte il fatto che solo vedere una carrozza da queste parti, per quanto possa non sapere dove mi trovi, è di per sè strano), di forma quasi circolare,rossa con tanto di finestrino, dal quale però non si poteva vedere l'interno perchè era nascosto da una tenda blu. Ma dov'ero capitata? Mi sembrava di essere in uno di quei film ambientati nel medioevo! Non sapevo come comportarmi, ma alla fine decisi di farmi avanti e chiedere perlomeno di indicarmi la via per la città più vicina, o anche solo per un bar. Uscii quindi dal mio nascondiglio e andai verso la carrozza, che procedeva lentamente lungo il sentiero. <Buongiorno, mi scusi!> gridai cercando di sovrastare lo scalpiccio degli zoccoli. <Oooh!> gridò l'uomo tirando le redini per far fermare i cavalli. <E tu da dove salti fuori?> <Mi scusi, vorrei chiederle un'informazione, mi sono persa e volevo sapere se mi può indicare la via per raggiungere la città più vicina, o anche solo un bar..> <Un che cosa? Oh buon Dio! non sarò mica incappato in una strega?! E come sei vestita poi?> Quanto avrei voluto rispondergli dicendogli di guardarsi allo specchio! E poi come poteva non sapere cos'era un bar?! Forse non avevo scandito bene le parole, o lui non ci sentiva bene. In ogni caso decisi di essere educata, così tralasciai la storia del bar. <Non sono affatto una strega signore, anche perchè non esistono> aggiunsi sottovoce, <volevo solo sapere la via per la città più vicina, ma se non me lo sa dire, la cercherò da sola, grazie comunque.> <La città più vicina si trova a una decina di minuti da qui, sto appena scappandone, piena di matti! Ma se sei così disperata, segui questo sentiero finchè non ti ci troverai davanti, alla "città più vicina", la riconoscerai subito. Io intanto me la do a gambe, anzi a zampe!> disse indicando i cavalli. <Grazie tante, arrivederci e buon viaggio..> ma lui, dando un colpo di frusta, se n'era già andato.. Che tipo strano! Una città piena di matti ha detto? Non importa, a me serve solo un telefono, poi il matto mi sembrava lui.. Mi ricordai solo più tardi che avrei potuto chiedergli anche le ore, ma ormai la sua carrozza era solo un puntino in lontananza..
Continuai a seguire il sentiero, e dopo aver camminato per circa un quarto d'ora, mi trovai davanti a delle mura alte, all'interno delle quali pensai si trovasse la cittadina. L'unica cosa che vidi da fuori furono delle guglie che mi risultarono famigliari.. Forse una chiesa, magari mi trovavo in una città che avevo già visitato. Sì ma con delle mura così, che strano.. decisi di proseguire, cercando l'entrata. Mi bloccai quando vidi un cartello che indicava una direzione che supposi fosse l'entrata dalla quale si poteva accedere alla città. Mi venne un colpo al cuore, e per poco non svenni quando lessi ciò che c'era scritto sopra: 'Thoughtville'.
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Dentro ad un pensiero
FantasiCara è una ragazza timida, si sente sempre fuori luogo e spesso vorrebbe sparire, per evitare di esprimere la sua opinione. Non ha molti amici e l'unica cosa che la distrae e ama fare è leggere. È presa di mira e anche sfruttata a causa della sua in...