Pronti, partenza..

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Il giorno seguente, come promesso, tornammo carichi alla casa del prof, pronti a mettere in pratica tutto ciò che avevamo letto nei libri ed eccitati al pensiero di provare quel miscuglio di emozioni fortissime che ci avevano investito il giorno prima mentre lanciavamo gli incantesimi.

Appena arrivati, il prof e Olga ci condussero nel luogo in cui il giorno prima avevamo fatto pratica e, mentre raggiungevamo la stanza segreta nascosta dietro lo scaffale, provai a memorizzare la strada per raggiungerla, decisa ad impararla a memoria in caso di necessità.

Arrivati nel giardino, nuovamente Olga partì da Valentina, proseguendo con Riccardo ed infine con me, insegnandoci volta per volta nuovi incantesimi, che imparammo a lanciare sempre più velocemente: il nostro corpo si stava abituando in fretta alla presenza dei nuovi "coinquilini". Dopo aver lanciato almeno dieci incantesimi a testa, Olga ci sorrise soddisfatta e disse: -Bene ragazzi, avete imparato in fretta e siete anche piuttosto bravi, quindi voglio insegnarvi a lanciare degli incantesimi insieme, tutti e tre. Vi sembrerà una cosa più semplice forse, perché unite i vostri tre poteri, quindi c'è un apporto di magia minore, ma in realtà questo tipo di incantesimo richiede maggiore impegno. Ora vedrete il perché, non mi è mai piaciuta troppo la teoria. Bene, prendetevi tutti e tre per mano. Adesso vi insegnerò il primo incantesimo, di protezione.-

Ci prendemmo tutti e tre per mano, a formare un piccolo cerchio. -Ok ragazzi, ora concentratevi sul vostro potere, dovete pensare intensamente al vostro potere, quindi Valentina per esempio si concentrerà su un fuoco scoppiettante in un camino; Riccardo ad una bella melodia o canzone che sia, e Cara su una forte fonte di luce, come per esempio il sole. In questo momento non siete in contatto solo fisicamente, ma anche i vostri tre poteri sono in contatto tra di loro, e qui viene la parte più difficile: non dovete lasciarvi distrarre dal potere degli altri, ma rimanere concentrati sul vostro.-

Chiudemmo tutti e tre gli occhi e io mi concentrai subito sulla luce del sole che si riflette sul mare e crea un gioco di luci fantastico. -Dopo aver compiuto questo primo passo, dovete pensare ad una protezione, come vi ho insegnato prima singolarmente, ma questa volta sarà un pochino più difficile perché nessuno dei tre poteri deve prevalere sugli altri, devono essere in perfetta armonia, altrimenti diventerebbe uno scudo magico come quelli che avete creato prima solo per voi stessi, però che conterrà tre persone, e quindi sarà più debole. Perciò questa volta dovete accettare dentro di voi la piccola presenza anche degli altri due poteri.-

Era una cosa sicuramente più facile a dirsi che a farsi, infatti impiegai molto tempo, cercando di accettare dentro di me il fuoco e la musica, pur facendo prevalere la luce, ma ad un tratto persi il controllo, sentivo dentro di me un calore mai provato prima, come se il mio corpo fosse in fiamme. Aprii di scatto gli occhi e vidi intorno a me una bolla di fuoco; anche Riccardo aveva gli occhi sbarrati, impaurito probabilmente dal caldo soffocante che sembrava bruciarci il corpo. Valentina invece aveva un'espressione preoccupata dipinta sul volto: non era riuscita a controllare il suo potere. Poi, dopo pochi secondi, la bolla di dissolse.

-Ok, è la prima volta, ci sta. Il fuoco è il potere più indomabile dei tre come vi ho già detto, quindi ci sarà ancora un po' da lavorare. Riproviamoci, ma questa volta, Valentina, pensa ad un fuocherello molto piccolo, o ancora meglio alla fiamma di una candela. Riprovate.-

Valentina era un po' demoralizzata, e lo capii subito: non le piaceva sbagliare, essere la causa di un problema, il motivo per cui qualcosa va male. Subito però sul suo volto ricomparve la sua solita determinazione, mista a rabbia, e questo un po' mi preoccupò, ma dopotutto era normale, così presi nuovamente le mano dei miei amici e chiusi gli occhi. Non feci in tempo a pensare nuovamente alla mia fonte di luce, che un qualcosa di fortissimo, come un pugno di calore, mi colpì allo stomaco, facendomi volare letteralmente a terra, pochi metri più indietro. Anche Riccardo era stato colpito e giaceva qualche metro più in là. Alzai lo sguardo e vidi Valentina che, sconvolta, si guardava le mani, senza capacitarsi di quello che aveva appena fatto, nonostante non fosse stata totalmente colpa sua. Mi alzai un po' dolorante e corsi verso la mia amica, che di certo aveva bisogno di un po' di conforto e che nel frattempo era stata raggiunta da Olga.

-Valentina, calmati, non è successo niente ok? Devi imparare non solo a governare il tuo potere, ma anche le tue emozioni, ok? Per oggi basta, devi tranquillizzarti un attimo e..-

-No, per favore, riproviamo un'altra volta. Prometto che andrà meglio.- -E' meglio di no, sei ancora più scossa di prima e oltre che a te, non gioverebbe neanche ai tuoi amici quindi per oggi abbiamo finito.- disse Olga dirigendosi verso la stanza in cui il prof era rimasto a studiare i vari manoscritti.

Valentina era umiliata, glielo si leggeva chiaramente in faccia, così mi avvicinai per rassicurarla: -Vale stai tranquilla, è la prima volta per tutti ok? E' normale che non tutto venga al primo colpo!-
-Non è per quello Cara.. La mia testardaggine, la mia superbia hanno rischiato di fare davvero male a te e Riccardo, ho paura che succeda ancora..-
-Non succederà ancora, perché tu riuscirai a dominare il tuo potere. Io mi fido di te, è il minimo che possa fare dopo che tu hai messo praticamente a repentaglio la tua vita per seguirmi in questa avventura. E ti conosco, molto bene ormai; so che quando ti metri in testa di riuscire in qualcosa, alla fine ci riesci sempre. Che ne dici, riproviamo?-
Valentina come risposta mi abbracciò, mi sussurrò un "grazie", poi però si riscosse e disse: -Ma Olga se n'è andata..- -Non ti preoccupare, ora provo a convincerla.-
-Questa esperienza ti sta facendo davvero bene Cara, sei molto più aperta e decisa, e nonostante ti abbia sempre voluto bene indipendentemente dalla tua timidezza, sono contenta per te!- Le sorrisi, un po' imbarazzata, dopodiché mi diressi verso la stanza e chiesi: -Olga, puoi venire un attimo? Ho parlato con Valentina e si è tranquillizzata, vogliamo riprovare.-
-Oh Cara, volentieri ma ho paura che la situazione possa sfuggirle nuovamente di mano e possa farvi davvero male..- -Non ti preoccupare, io mi fido di Valentina, e anche Riccardo..-
Dopo un attimo di esitazione e dopo essersi consultata con uno sguardo con il prof, il quale le sorrise incoraggiante, disse: -E va bene, riproviamoci!-
Tornammo nel giardino e ci prendemmo nuovamente per mano. Mi concentrai sulla luce, sentii una melodia dolce e un tepore, ma non li respinsi; pensai alla bolla che avevo creato precedentemente da sola e la sentii espandersi, così aprii gli occhi e ci trovammo tutti e tre protetti da quello scudo magico, unione dei nostri tre poteri. Dopo qualche secondo ci lasciammo le mani e la bolla sparì. Provammo e riprovammo varie volte, finché riuscimmo a fare anche questo incantesimo abbastanza velocemente.
-Olga, non possiamo lanciare un incantesimo di attacco come abbiamo fatto con quello di difesa, unendo i nostri poteri?- chiese Riccardo.
-Sì, certo, ma è un incantesimo pericoloso, perché mentre con quello di difesa dovete in parte governare il vostro potere e tenerlo a bada, in quello di attacco dovete lasciarlo fluire fuori dal vostro corpo, stando attenti a non farvi sopraffare dagli altri. E dato che dovete appunto attaccare, quindi ferire, distruggere, è molto pericoloso. Anche se sarebbe efficacissimo, è meglio non rischiare. Per il vostro viaggio bastano gli incantesimi che vi ho insegnato.-
In quel momento arrivò anche il prof, che con aria solenne ci annunciò: - Ragazzi, dato che ormai siete pronti, sapere difendervi da soli, è arrivato il momento di partire. Domani sera dovrete venire qui, farò come ho proceduto con Cara la prima volta: la sera vi inserisci nel libro e la mattina vi riportò qui. Avrete abbastanza tempo per trovare informazioni nella biblioteca.-
-Scusi prof ma una volta trovate quelle informazioni, come faremo a fargliele sapere? Possiamo portare con noi i libri che troveremo?- chiesi.
-Non lo so, voi però provateci, in caso non vada come speriamo e i libri rimangano.. nel libro, cercate di ricordarvi quante più informazioni. So che è una missione, chiamiamo la così, molto approssimativa, ma dobbiamo cercare di cavar cela con le poche informazioni che abbiamo.. Bene, allora a domani, puntuali alle nove qui, mi raccomando. Cercate una scusa abbastanza credibile per i vostri genitori, inutile dirvi che non devono sospettare niente. Sono un po' agitato anch'io, come voi, ma prima agiamo meglio sarà per tutti.- Detto questo il prof ci ricondusse nel suo salotto, ci salutò e ognuno, agitato per ciò che ci aspettava, tornò a casa propria. L'avventura stava per iniziare..

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