Il giorno seguente come al solito mi alzo alle 6.50 per prepararmi ad andare a scuola. Dopo essermi lavata e aver fatto colazione, che nel mio caso consiste in un semplice caffè(la mia droga mattutina), mi preparo ad affrontare un'altra insopportabile giornata scolastica. Per me la giornata inizia nel momento esatto in cui tolgo il pigiama, il mio "capo d'abbigliamento" preferito. Oggi decido di lasciare da parte le solite tute e felpe giganti con cui mi copro di solito, sempre titubante a mettere capi attillati o che facciano "vedere" troppo, più che altro perché mi vergogno di quello che potrebbero pensare gli altri, non tanto per il mio corpo di cui sono abbastanza fiera.
Oggi ho voglia di cambiare, voglio far colpo su Riccardo, quindi magari mi metto un paio di jeans e raccolgo i capelli, che lascio sempre sciolti in modo che mi coprano la faccia. Ma quando apro le ante dell'armadio e vedo i miei pantaloni della tuta preferiti, neri e larghi, e la mia felpona grigia tanto comoda firmata all star(la mia marca preferita), tutti i progetti fatti cadono in mille pezzi, e come al solito mi arrendo alla comodità dei miei capi preferiti.
Non riuscirò mai a vestirmi come si deve, o quantomeno ad indossare un paio di jeans e un maglioncino. Dopo essermi spazzolata i capelli, opto per tenerli sciolti, magari la coda la farò domani.. Infine mi metto un velo di fondotinta per coprire le occhiaie che mi ritrovo tutte le mattine. Odio truccarmi, infatti il fondotinta è l'unico cosmetico che utilizzo, più per "dovere" che per piacere: va bene tutto ma uscire con delle cose gonfie e scure sotto gli occhi proprio non mi va!
Mi sistemo un'ultima volta i capelli, che mi ricadono morbidi sulla schiena, e facendomi un sorriso nello specchio del bagno per infondermi coraggio, esco, afferro lo zaino e mi dirigo verso la fermata.
Il pullman è in ritardo e di conseguenza è ancora più pieno del solito. Cerco un appiglio a cui aggrapparmi per non cadere e alla fine con un po' di fortuna riesco a trovarlo, tra due ragazze un po' snob che appena le sfioro per aggrapparmi alla sbarra mi lanciano un'occhiataccia e si scostano, manco avessi un virus contagioso! Alzo gli occhi al cielo e continuo ad ascoltare la musica. Il tragitto dura come al solito una decina di minuti e per le 7.40 sono arrivata a destinazione. Pur essendo il pullman in ritardo, sono arrivata prima del solito, così mi concedo più tempo per arrivare a scuola, lasciandomi cullare dalle note delle mie canzoni preferite. Quando parte "welcome to my life" dei Simple Plan penso che potrei morire: amo questa canzone e penso sia proprio adatta a me: "do you ever feel like breaking down? Do you ever feel out of place? Like somehow you just don't belong and no one understands you" (ti sei mai sentito come se stessi crollando? Ti sei mai sentito fuori posto? Come se in qualche modo non fossi adatto e nessuno ti capisca).
Come se stessi crollando? Oh certo, puoi dirlo forte, ogni attimo mi sembra sempre che cada un po' di più verso il basso, verso l'infelicità totale, e questa perenne caduta mi sta distruggendo, come quando hai il raffreddore e stai male e sai che o guarisci o ti viene la febbre, non sai se questo limbo porterà verso la "salvezza" o se ti condurrà verso il peggio. Ok, forse sto un po' esagerando, nel senso che non sono una che dice "voglio morire" e cose così, però spesso mi viene da chiedermelo: che cosa ci faccio qui io? Qual è lo scopo della mia esistenza se a nessuno importa del fatto che io esista o meno?
E poi quella seconda frase: ti sei mai sentito fuori posto? Ah beh, io sono la regina dell'inadeguatezza! Io in ogni singolo momento della giornata, a parte quando mi rinchiudo tra le famigliari mura domestiche, mi sento SEMPRE fuori posto, sempre in qualche modo sbagliata.
Quando la canzone finisce ho il cuore che batte a mille per le tante emozioni che mi provoca sempre questa canzone, che sento come la colonna sonora della mia vita.
Alzo lo sguardo e mi accorgo di essere davanti al portone d'ingresso della mia scuola. Sconsolata, tolgo le cuffie dalle orecchie e ripongo il cellulare nella tasca del giubbetto.
Che un'altra odiosa giornata abbia inizio!Scusate se questo capitolo è un po' noioso, triste e forse in alcuni punti anche esagerato, ma è fatto per dare l'idea di quanto Cara si senta inadeguata e di quanto la timidezza la stia pian piano "distruggendo".
Il prossimo capitolo sarà sicuramente più coinvolgente e "attivo".
P.S.: vi consiglio la canzone "welcome to my life" dei Simple Plan che reputo una canzone bellissima, anche per il significato. ☺
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Dentro ad un pensiero
FantasíaCara è una ragazza timida, si sente sempre fuori luogo e spesso vorrebbe sparire, per evitare di esprimere la sua opinione. Non ha molti amici e l'unica cosa che la distrae e ama fare è leggere. È presa di mira e anche sfruttata a causa della sua in...