Colpo di scena

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Una volta arrivata a palazzo chiesi alla prima persona che incontrai, ovvero un uomo che trasportava dei tappeti, probabilmente per il Ballo, dove fosse Genevieve: volevo assolutamente parlarle, chiederle scusa e mettere tutto a posto. 

L'uomo, scocciato, mi rispose che "la principessa era uscita alle prime luci dell'alba in compagnia del padre e che non sarebbe tornata prima di sera". E io? Cos'avrei potuto fare tutto il giorno, sola in quel palazzo enorme?

Decisi di rinchiudermi in camera mia, riposarmi e aspettare il ritorno di Genevieve; prima però mi fermai in cucina per fare colazione con una fetta di torta al cioccolato che trovai già tagliata e un bicchiere di latte.

Quando finalmente mi stesi sul mio comodo letto, mi sembrò di sentire delle campane suonare a festa. Per la prima volta da quando ero arrivata a palazzo, mi sentii davvero sola; infatti fino ad allora l'allegria e l'esuberanza di Genevieve mi avevano impedito di soffermarmi a pensare più di tanto a quanto mi mancassero la mia famiglia, Riccardo e Valentina. E in quel momento, in cui ero sola e stanca per la notte non proprio comoda che avevo passato, ero in balia dei pensieri, che non trovavano più i muri costruiti durante la giornata, abbattuti dalla stanchezza e da quel senso di solitudine che non provavo da tanto tempo.

Lì, sdraiata su quel letto così comodo, tutte le mancanze che una presenza diventata ormai amica era riuscita a tenere lontane, mi crollarono addosso di colpo, facendomi quasi soffocare. Iniziai a piangere. Per tutto. Perché mi trovavo in un luogo sconosciuto, lontana dalla mia famiglia, perché Genevieve mi voleva evitare, perché quel senso di inadeguatezza che ormai era diventato quasi sconosciuto era tornato a bussare alla mia porta, trovandola spalancata. Soffocai i singhiozzi sprofondando la testa nel cuscino, dopodiché, continuamente scossa da essi, mi addormentai..


Fui improvvisamente svegliata da un suono che ormai non conoscevo più: un drin driiin familiare ma allo stesso tempo sconosciuto. Aprii gli occhi, scombussolata, e la prima cosa che vidi fu la foto mia e di mia sorella, quella che vedevo ogni mattina puntualmente, appena sveglia. Inizialmente non capii dove fossi e cosa fosse successo, poi d'un tratto mi si aprì un mondo, ricordai tutto ciò che era successo e mi sembrò tutto stranissimo, inconcepibile. Forse stavo solo sognando: non potevo davvero essere tornata a casa mia! Mi misi a sedere sul letto ed effettivamente quella che vidi tutta intorno a me era proprio la mia camera, e quella che dormiva ancora beatamente nel letto accanto al mio era mia sorella, Hope.

Ma com'era possibile? Come avevo fatto a tornare a casa? Questa storia si stava facendo sempre più strana e misteriosa, giorno dopo giorno..



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