L'incantesimo del sonno

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Arrivammo alle porte della città e trovammo nuovamente le guardie, proprio come la prima volta che ero stata qui. Ma adesso sono più sicura di me stessa, so cosa fare e non mi lascio intimorire. Mi avvicinai e dissi loro: -Buongiorno, vorrei entrare in città per parlare con Genevieve..-
-La principessa Genevieve- mi rimbeccò uno dei due guardandomi dall'alto in basso, -e comunque chi saresti tu per pensare che ti lasci entrare in città così, per di più per incontrare la principessa?- continuò ridendo.
Stavo iniziando ad innervosirmi, anche perchè di certo non avevo dimenticato il trattamento ricevuto la prima volta, così guardai Riccardo e con un cenno della testa indicai le guardie. Lui capì subito, chiuse gli occhi alzando le braccia verso i due, che improvvisamente caddero a terra addormentati.
-Forza, andiamo. Vi faccio strada, ma mi raccomando: camminate veloci e cerchiamo di non dare nell'occhio.-
Ci lasciammo alle spalle le due guardie sotto l'incantesimo "della ninna nanna" di Riccardo e ci dirigemmo verso il castello. Durante il tragitto, molte persone si girarono più volte a guardarci, indicandoci, stupiti dal nostro abbigliamento. Arrivati davanti ai cancelli del castello, capii che non avremmo potuto continuare ad addormentare mezza città, destando troppi sospetti, così mi diressi verso il cancello secondario da cui eravamo usciti con Peter quel giorno trascorso al mare.
-Mi sembra di ricordare che non ci fosse nessuno a guardia di quel cancello di giorno, solo Peter che dalla stalla riesce a controllare tutti gli spostamenti- spiegai ai miei amici.
Una volta giunti a destinazione davanti all'imponente cancello, come previsto non trovammo nessuno, così cercai di sforzare i miei occhi a vedere fino alla stalla, in lontananza. Notai dei movimenti e presumendo fosse Peter, iniziai a sbracciarmi, incitando Valentina e Riccardo a fare lo stesso. Poco dopo, una figura iniziò a correre verso di noi e mano a mano che si avvicinava, riconobbi Peter.
-Cara?- chiese sbarrando gli occhi alla mia vista.
-Ciao Peter. Senti, devi assolutamente farci entrare, dobbiamo parlare con Genevieve e..-
-Non credo sia possibile Cara- risponse lui con gli occhi bassi.
-Ehi, ma cos'è successo? Cos'è quel muso lungo? E perchè non posso parlarle?-
-Beh.. Su entra, andiamo nella stalla, qui è più rischioso: il re potrebbe vederci..- disse prendendo un mazzo di chiavi dalla cintura e aprendo il cancello.
-Ehm Peter, ci sarebbero anche loro, due amici. Non ti preoccupare, non creeranno problemi.-
-Penso che anche tu mi debba raccontare qualcosa..-
-Oh sì, credimi.-
Dopo le presentazioni di rito, entrammo nell'immenso giardino e ci dirigemmo velocemente verso la stalla. Ci sedemmo su delle balle di fieno, Peter di fronte a noi che ci squadrava dall'alto in basso probabilmente per il nostro abbigliamento. Il prof ha pensato a tutto, anche a darci dei poteri magici, ma non a fornirci i vestiti adatti a questo posto, pensai.
-Bene, prima tu.- dissi a Peter.
-Oh, sì. Ecco, ti ricordi il Ballo di Primavera che ci fu un paio di mesi fa?- Un paio di mesi?! Oh, giusto, qui il tempo corre...
-Non proprio. Io.. me ne andai il giorno prima.
-Oh, giusto! Genevieve era tanto triste e si sentiva così in colpa... Non volle addirittura partecipare al Ballo, ma ovviamente il re la costrinse. Comunque, quella sera Genevieve conobbe.. Andrew.- disse facendo una smorfia. Capii subito che questo Andrew c'entrava qualcosa con l'assenza o comunque l'impossibilità di vedere Genevieve. -Lui è un principe. Genevieve sembrava attratta da lui, con i suoi modi all'apparenza gentili e il suo aspetto ahimè piacevole.-
-Perchè dici "all'apparenza"?-
-Perchè non è così. Quando arrivò e mi affidò il suo cavallo, mi trattò così male.. Come se valessi meno del suo bel destriero. Poi però con Genevieve era tutto un elargire sorrisi e spendere belle parole. E a quanto pare.. Beh, a quanto pare a lei ne è stata ammaliata in qualche modo, così..-
-Genevieve in una sera si è lasciata "ammaliare", come dici tu, dal primo belloccio che sparge complimenti di qua e di là? Mi sembra davvero strano..-
-Già, anche a me è sembrato strano ma a quanto pare.. Genevieve non ne ha nessuna colpa, lei.. Era costretta a sceglierne uno tra quelli- disse Peter facendo una smorfia, al che mi venne voglia di alzarmi e abbracciarlo: sembrava tanto triste.. Ma mi trattenni e lo invitai a continuare.
-Lei è andata con lui, nel suo Regno. È partita il mese scorso e da allora non ho avuto più sue notizie, ovviamente..-
-Si è sposata?!-
-Oh, no, non credo, altrimenti anche il re sarebbe partito, e gran parte dei domestici ne avrebbe parlato, invece tutto tace da un mese a questa parte.-
-Capisco.. Ma non te ne ha parlato? Intendo, prima di partire.-
-No, non mi ha più rivolto la parola dopo quella sera. Presumo che quell'Andrew le abbia detto quanto sono ignoranti e fannulloni tutti quelli di rango inferiore al loro.-
-Non è possibile. Genevieve non l'avrebbe mai fatto. Teneva troppo a te e questa cosa di.. Andrew mi puzza, e non poco.-
-Beh, dopo un po' ti ci abitui- disse Peter iniziando a caricare su un carretto alcune balle di fieno, -capisci che lei è una principessa ed è giusto che abbia iniziato a comportarsi come tale-
-Non dire così Peter, Genevieve..-
-Genevieve se n'è andata, Cara. Che cosa vuoi? Ho passato l'ultimo mese a cercare di dimenticarla è proprio quando stavo iniziando a farmene una ragione, torni tu dal nulla, portandoti dietro due amici e.. Mi hai fatto tornare in mente lei.-
-Scusa Peter. So che dovrei darti delle spiegazioni e ti prometto che lo farò. Ma ora abbiamo una cosa importante di cui occuparci.-
Valentina e Riccardo si alzarono in piedi. -Dobbiamo trovare Genevieve.-
-Cosa?!- chiesero in coro i miei amici.
-Cara ti possiamo parlare un attimo?- disse Valentina.
Ci allontanammo un po' da Peter, dopodichè Valentina iniziò: -Ma che ti salta in mente?! Non abbiamo bisogno di questa Genevieve, possiamo benissimo trovare la biblioteca da soli, abbiamo la magia, ricordi?-
-Non è quello il problema. A parte il fatto che se racchiude qualcosa di tanto importante ho paura che non sarà tanto facile trovarla, ma soprattutto entrarci. E poi voglio aiutare Genevieve: l'ultima volta che l'ho vista abbiamo litigato e voglio rimediare. Se voi non volete aiutarmi.. Beh, non importa. Io devo fare questa cosa.-
Dopo qualche secondo di silenzio, Valentina disse: -Non ti ho mai vista così decisa. Beh, se è questo che vuoi, ti aiuteremo. Giusto Riccardo?-
-Giustissimo.- rispose lui sorridendomi.
Tornammo da Peter, che nel frattempo non aveva smesso di guardarci stranito da lontano, e dissi: -Bene, andiamo a riprenderci Genevieve.-
-Cosa?!- chiese Peter spalancando gli occhi.
-Certo, vogliamo tutti delle risposte, e se lei è davvero decisa a sposarsi bene, altrimenti verrà con noi.-
-Ma non possiamo Cara. Pensi che non ci abbia già pensato? Cosa dirò al re, cosa..-
-Non preoccuparti di questo. Ci pensiamo noi. Quanto è lontano questo posto?-
-Mezza giornata a cavallo.-
-A cavallo?!-
-Sì, purtroppo non possiamo usufruire della carrozza reale senza Genevieve..-
-Ma io non so andare a cavallo!- esclamai.
-Nemmeno io!- mi seguì Valentina.
-Io sì, ho preso qualche lezione alle elementari. Penso di ricordare qualcosa..- concluse Riccardo.
-Perfetto, quindi ci serviranno due cavalli. Il problema però è: come facciamo ad andarcene con due cavalli che non sono proprio silenziosi? E poi se il re dovesse aver bisogno di me e non mi trovasse, e nemmeno due cavalli, si insospettirebbe non poco..-
-Ric, credo che avremo bisogno ancora di te.. Quanto durano gli incantesimi del sonno?-
-Non lo so precisamente.. Non molto però.-
-Ottimo.. Ma se unissimo tutti i nostri poteri?-
-Beh, sicuramente durerebbe di più.-
-Perfetto, allora.. Credo che dovremo addormentare l'intero palazzo.-
-L'intero palazzo?!-
-Sì, lanceremo l'incantesimo su tutto l'edificio. Proviamoci, dai.-
Valentina e Riccardo si scambiarono sguardi poco convinti, dopodichè ci prendemmo per mano, unendo i nostri poteri e concentrandoli in Riccardo che con non poche difficoltà, dopo due tentativi riuscì a lanciare l'incantesimo. Stanchi ma soddisfatti dopo questo sforzo non da poco, saltammo in sella ai cavalli, pronti a partire.
Io salii con Riccardo e Valentina salì dietro a Peter, tenendosi stretta a lui e chiudendo gli occhi.
-Non ci sono delle macchine qui?- chiese piagnucolando.
-Cosa?- disse Peter voltandosi leggermente verso di lei.
-Lascia stare.. E guarda davanti! Ci manca solo che andiamo a sbattere contro un albero! Cara, sappi che me la pagherai!- urlò nel momento in cui entrambi i cavalli iniziarono a procedere al trotto, lasciandosi alle spalle il palazzo addormentato.

Ciao a tutte! Come state? Era da tantissimo che non mi dedicavo a questa storia, ma purtroppo l'ispirazione arriva quando le pare e io devo attenermi al suo volere :')
In ogni caso, non so proprio come proseguirà: parto con un "obiettivo" e finisco in modo completamente diverso per cui diciamo che scopriremo insieme come continuerà quest'avventura.. Nel frattempo, fatemi sapere cosa ne pensate! Un abbraccio grande grande.
Baci, seaswave.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 01, 2016 ⏰

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