6. Inizio

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Harry.

Sono sempre stato felice di tornare a casa dopo un lungo giorno di scuola.
Ogni santo giorno, per me, tornare a casa dopo scuola era come mangiare una pizza dopo un giorno di digiuno.
Invece oggi, è come mangiare una melanzana dopo giorni di digiuno . E io odio le melanzane.
Quindi per me tornare a casa oggi è come mangiare tantissime melanzane.
Anche se ho appena finito di mangiare una pizza con i miei amici, ma questo non conta.
Ogni passo verso casa, una melanzana ingerita.
Solo a pensarci mi viene voglia di vomitare nella borsetta della vecchietta che cammina accanto a me.

Oggi, il giorno melanzana, doveva venire Louis hounbelculo e tivogliorubarelaragazza Tomlinson.
Dovevamo fare questo cazzo di compito, che non avevo neanche capito, finirlo il prima possibile e continuare la nostra relazione odiorosa di sempre.

Amore= amorosa
Odio= odiorosa

Sì, penso vada bene, e poi è vero che odio il rosa, quindi va bene comunque.

Okay, Harry. Riprenditi.
Anche perché la vecchiatta ti sta guardando male, visto che stai continuando a fare diverse aspressioni facciali mentre parli con te stesso, si insomma tutto normale.

Guardai male la vecchietta e iniziai a camminare più velocemente, non che ci volesse molto.

Ero arrivato a casa, e subito dopo aver buttato lo zaino da qualche parte nel salotto mi affacciaii in cucina per vedere l'ora.
Erano le 2:30.
Umm avevo ancora mezz'ora, poi l'inferno sarebbe iniziato.
Che bello, proprio una soddisfazione iniziare così la scuola.
Aaah mi sentivo proprio in pace con me stesso.
Che bella l'ironia.

Stavo delirando, parlando con me stesso.
Dovevo dire che mi capitava spesso, ma soprattutto quando stavo da solo davo sfogo al mio lato chiaccherino.

Okay, avevo assolutamente bisogno di in caffè.
Ogni volta che saltava questo "strano" lato di me fuori, l'unico modo per riputtarlo dentro e riprendermi era il caffè.
Santo caffè.

Dopo la tazza di caffè, e dopo essere tornato in me, mancavano 5 minuti alle 3:00.
Decisi di andare in macchina, la camminata sarebbe stata alquanto imbarazzante e scomoda, meglio pochi minuti di silenzio in macchina.

Non ci misi molto ad arrivare davanti scuola, ma nessuna traccia di un bel culo avvolto in pantaloni troppo stretti.
Naturalmente non era puntuale.
Menomale c'era il telefono con me ad ammazzare il tempo.

...

MALEDETTE MACCHININE DI MERDA.
QUESTI GIOCHI MALEDETTI.

Louis

Dopo il trauma subito per i cambiamenti drastici a calcio avevo deciso che dovevo azionare il mio piano.
Avevo chiesto aiuto con storia a Emily e lei naturalmente aveva accettato.
Mi aveva sorriso e io quasi le saltavo addosso.
Mi ero accertato che non facesse sapere niente a Harry e avevamo deciso i giorni e gli orari per vederci.
E come una farfallina leggera avevo continuato la mia mattinata molto serenamente.
Ma come si sa le farfalle non durano molto, muoio subito. Donano tutto il loro splendore e poi muoiono.
E io, stavo morendo.
Sembravo in guerra.
Zaino in spalla, sguardo agguerrito, che più che agguerrito era irritato e altamente iccazzato perché mi toccava passare del tempo con styles sono alto e me ne vanto. Ho fatto anche la rima
Sono proprio una... abilissima... affettuosissima... anima... OH FANCULO.

Ero arrivato davanti a scuola, e arricciai il naso. Vederlo due volte di seguito in un giorno non era proprio nei miei piani.

Mi guardavo in torno, ma nessuna traccia di harry. Menomale che dovevo essere io quello puntuale.

"GIOCHI MALEDETTI" Mi voltai per vedere chi avesse appena tirato quell'urlo, ma non vidi nessuno. Okay la cosa si faceva abbastanza inquietante.

Poi lo vidi.

Era lì in macchina, con il sedile leggermente abbassato, le gambe appoggiate accanto al volante e i boccoli che gli ricadevano sulla fronte. Era concentrato, si capiva dal suo sguardo.
Visto così, da questa prospettiva, era così bello, le sue labbra erano così rosse. Poi capii il perché, continuava a mordersele ogni volta che, qualunque cosa stesse facendo, diventava più impegnativa.

Aveva i finestrini aperti, e quando ci fu una leggera folata di vento, alcune ciocche dei suoi capelli gli andarono sugli occhi e lui ,con le sue dita lunghe e affusolate, se li sistemò dietro l'orecchio.

Cazzo quel movimento mi aveva fatto tremare le gambe, sembrava così ingenuo, quasi come un bambino; quando poi alla fine era solo un stronzo.

Tomlinson riprenditi e smettila di pensare tutte queste stronzate.

Scossi il capo per poi avvicinarmi verso la macchina.
Lui non mi aveva ancora visto.

Bussai con un dito al finestrino e lo vidi fare un piccolo salto mentre il suo telefono volava sui seggiolini posteriori.
Si girò verso di me e appena mi vide le sue sopracciglia si aggrottarono.
Sorrisi soddisfatto.

Aprii la portiera e mi misi a sedere.
Lui era girato mentre cercava di prendere il telefono.

"Spaventato piccolo Harry?" Sì girò con il telefono in mano, per poi metterselo in tasca e accendere il motore. Tutto questo continuando a mandarmi occhiate poco amichevoli.

" Mi viene quasi voglia di buttarti fuori dalla mia auto a calci. E quello piccolo qui sei tu." Sbuffai, e lui partì.
Dopo meno di due minuti eravamo già fermi davanti a una casa giallo chiaro.

" Sappi che questa è la prima e l'ultima volta che ti vengo a prendere io. Ora sai dove abito, quindi per le prossime volte muovi il tuo bel culo e arrivi fino a qui con le tue gambe"

Arrogante come sempre. Alzai gli occhi al cielo.
Scese dalla macchina e si avviò verso casa.
Ma.. aspetta aspetta.
Scesi velocemente dalla macchina per poi seguirlo verso casa.

"Oh, quindi anche te pensi che il mio culo sia bello? Bene, un'altra persona da aggiungere alla lista" il mio tono era più che malizioso e lo vidi fermarsi di colpo, facendo cadere le chiavi, dopo le mie parole.

"Non illuderti Tomlinson" era girato di spalle, ma potevo ben capire che era imbarazzato.

Si abbasso e prese le chiavi.
Lo sopparsai avvicinandomi alla porta.
Nel passare gli tirai una pacca sul sedere e lui subito alzò la faccia sconvolto.

" Devo dire che anche il tuo non è niente male" gli feci un occhiolino.
Lui si tirò su e allargò le braccia per poi farle ricadere pesati verso i suoi fianchi.
Roteai gli occhi.
" Su, non fare tutte queste polemiche. Come se fosse la prima volta che qualcuno ti tocca il sedere. Muoviti ad aprire questa porta, non voglio stare qui tutto il giorno"

Mi girai verso la porta aspettando che l'aprisse.
Sbuffai scocciato.
Volevo far pensare a Harry che passare del tempo con lui non mi desse fastidio, dovevo confonderlo, fargli pensare che non mi importasse più nulla e di non voler continuare le nostre continue vendette.
Forse dovevo anche cercare di farmelo amico, o almeno farlo pensare a lui.
Fargli pensare che Emily non mi interessasse più, mentre a sua insaputa ci provavo di nascosto con lei.

Dovevo essere solo bravo a mentire.
E mentire era sicuramente una delle cose che sapevo fare meglio.

Aprì la porta ed entrammo.
Il mio piano iniziava ora.

~¤¤¤~

TAAAAAADAAAAAAN
ecco a voi un'altro capitolo.
Spero vi piaccia, e se è così fatemelo sapere con un commento e lasciando una stellina.
Se volete darmi qualche consiglio vi aspetto per messaggio :)
O comunque sono sempre a vostra disposizione

Nei prossimi capitoli succederanno tante cose eheheh tenetevi pronti

All the love
- io-

Before and after. The change of love  - Larry Stylinson -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora