11. Confessioni

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Harry

"Non dovresti prendertela solo con lui, sai bene che le cose si fanno in due"

Io pensavo che andare da Niall fosse la scelta migliore, e invece me lo ritrovo qui che dice cazzate senza senso.
Buono.

"Grazie Niall, sei molto di aiuto" Sbuffai alzando gli occhi al cielo.

"So che odi Emily però..." Non mi fece finire la frase che subito mi interruppe.

"Okay, odio Emily: ma non dico così solo per questo. Allora, hai presente i film americani ? Hai presente le classiche cheerleader? Ragazze tutte perfettine e piene di loro, fidanzate sempre con il più bello e interessante della scuola, ottengono tutto quello che vogliono, ma non ne hanno mai abbastanza? E alla fine si viene a scoprire che non sono le ragazze perfettine che tutti pensavano. Una è troia, l'altra pure, una tradisce il ragazzo, l'altra fa la bullettina di turno... continuo?"

Scuoto immediatamente la testa.

"Capito cosa intendo ?"

Mi sdraio sul letto e sbuffo.
Ho capito cosa vuole dire, ma lei non è come una di loro. I film non fanno vedere la parte reale della vita.

"Si Niall, ma vorrei farti notare che noi non viviamo in un fottuto film americano. Ora perché le cheerleader nei film sono così, non vuol dire che lo debbano essere anche nella realtà."

Niall si buttò di peso sulla seggiola della scrivania.

"Come sei complicato. Tanto io sono convinto di avere ragione. Un mese. Scommetto che tra un mese tutti i tuoi pensieri saranno già cambiati, verrai da me a dirmi che avevo ragione e a chiedermi consigli sul come risolvere le cose. E io ti prenderò in giro, pavoneggiandomi perché avevo ragione sin dall'inizio."

Prese il telefono e si segno il giorno sul calendario.
Ma serio?
La tinta gli deve dare al cervello, ne sono più che sicuro.

"Niall..."
Mi lamentai, usando un tono disperato, coprendomi poi gli occhi con il braccio sbuffando.

Non sapevo come fare, la rabbia non era ancora svanita, ma la paura e l'agonia iniziarono a farsi spazio dentro di me.

Ero arrabbiato per quello che era successo, e quello che poteva succedere.

Avevo paura che Niall avesse ragione, che Emily fosse come una classica cheerleader dei film americani, e che come tale avrebbe seguito il loro esempio, tradendomi.

Non sapevo neanche come mi sarei dovuto comportare con Emily.
Io credevo a lei, no?
È stato Louis a provarci con lei, giusto?

Vorrei solo dormire e risvegliarmi con tutti i problemi già risolti.

Saluto Niall e mi avvio verso casa mia.
Mi butto subito sul mio letto, dormire sembra l'opzione più saggia.
Tutti i problemi li rimando a domani.

-
Louis

Gli uccellini cantavano, il sole splendeva e un buonissimo profumo di torta alle mele appena sfornata si era diffuso per tutta la casa.

In mezzo a tutte queste cose belle e splendenti c'ero io.

Una macchia nera su un fascio di luce.
Una goccia di tristezza in un mare di felicità.

Tutti in quel cazzo di giorno sembravano felici, io no.

Ero un fascio di nervi, avevo paura, ma non l'avrei mai ammesso.

Non sapevo come avrei affrontato la giornata di oggi dopo tutto quello che era successo ieri sera.

Sapevo solo che:
1- dovevo parlare con Emily, chiarire, e capire perché cazzo ha detto a Harry quello che era successo.
Mi sembrava di essere stato chiaro quando l'ho pregata di non dirgli niente.
2- Harry.
Dovevo affrontare Harry.
Dovevo subire gli sguardi di Harry, le battutine di Harry.

Before and after. The change of love  - Larry Stylinson -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora