23. Agonia

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Louis.

La giornata non era stata una delle migliori.
Dopo che Harry se ne era andato, tutti erano corsi verso Emily, che quasi non riusciva a respirare da quanto era incontrollato il suo pianto. Dopo poco le sue gambe avevano iniziato a tremare, e quasi come se stesse cercando la salvezza, si era trascinata al cancello, per poi aggrapparsi ad esso con tutta la sua forza, come se quel pezzo di ferro l'avrebbe portata a riva senza farla annegare.

Mentre loro cercavano di calmarla, io ero ancora fermo immobile, a cercare di registrare e rendere più chiaro nella mia mente, tutto quello che era accaduto.

Harry mi aveva fatto capire che per lui quei baci erano significati qualcosa, che non erano solo un divertimento, un'esperienza nuova da provare.
Lui l'aveva fatto perché voleva, perché qualcosa dentro di lui, mentre tutto accadeva, gli diceva che era tutto a posto, che non c'era niente di sbagliato in lui e in quello che stava facendo e provando.
E io potevo benissimo capire, perché era quello che provavo anche io, quello che succedeva anche nella mia testa.
E come uno stupido, avevo rovinato tutto.
Per cosa poi?
Aveva ragione Zayn, e per me quella era tutta una vendetta? Mi ero solo convinto di provare qualcosa per Emily?
O era vero che mi piaceva, e ci ho provato con lei sono per un proprio e sincero piacere personale?

Forse Zayn sa come sono meglio di me stesso.

Ripensando al sesso con Emily, non provavo nulla. Solo una profonda amarezza.
Quindi cosa avevo fatto con esattezza?
L'avevo usata, ecco cosa avevo fatto.
Ero stato un completo stronzo, sia con Harry che con Emily.
Mi girai verso i miei amici, se ancora potevo definirli tali, e solo Zayn era girato verso di me, mentre mi rivolgeva un sorriso triste e tirato che non riuscii a ricambiare. Presi un grosso respiro, mi girai, misi le mani in tasca e tenendo lo sguardo puntato a terra iniziai a camminare senza una meta.
I miei piedi si muovevano e il mio cervello viaggiava, mentre i sensi di colpa e il rimorso mi logoravano corpo e anima.

Nessuno cercò di fermarmi, e forse andava bene così. Non meritavo l'amicizia e l'amore di nessuno, proprio io che con i sentimenti degli altri ci giocavo.

E ora cosa avrei dovuto fare?
Implorare perdono a Harry e dirgli che per me Emily non significava niente, ammettendo così la mia omosessualità?
Ero omosessuale? Non sapevo con certezza neanche cosa ero.

Solo Harry, da un periodo a questa parte era riuscito a farmi provare qualcosa, ma non ero riuscito a capire il come e il perché.
Harry era semplicemente una persona fantastica, senza pregiudizi e un sorriso splendido, riusciva sempre a farmi ridere, nonostante le sue pessime battute, sapeva essere un amico, uno di quelli veri.
Ma come mai mi attraeva? Non avevo mai, mai provato un'attrazione così forse per una persona del mio stesso sesso.
Quando sono con lui, ogni molecola del mio corpo mi spinge verso di lui, mi urla di baciarlo, di accarezzarlo, di toccarlo finché i polpastrelli non bruciano.
Le sue labbra sono come una calamita per le mie, e quelle due magnifiche volte non ho resistito, il mio corpo e il piacere hanno vinto.

Le mie gambe iniziarono ad essere doloranti, e piano piano il mio passo rallentò sempre di più, fino a fermarsi.
Afferrai il telefono dalla tasca e lo tirai fuori.
Nessuna chiamata, nessun messaggio.
L'ora mi avvertiva che forse le mie gambe erano stanche per un motivo.
Erano le 11:26 e il sole emanava un rilassante e piacevole caldo primaverile, arrotolai le maniche della giacca di jeans, chiusi gli occhi e piegai il collo, così da permettere al sole di riscaldarmi il volto.
Presi un forte respiro e passai un paio di volte le mani sulle palpebre chiuse.

Stavo per avere una crisi, la sentivo mentre saliva insieme alle lacrime.
Mi guardai un po' intorno ,e mi misi a sedere nella prima panchina del parco che vidi.
Poggiai le mani sulle guance, tenendomi la testa, cercavo di trattenere le lacrime che avevano ormai formato uno strato opaco sui miei occhi. Cercavo di respirare, ma non mi riusciva bene, il petto mi si alzava velocemente e il respiro mi usciva strozzato, affannato.
Mi pulii gli occhi dalle poche lacrime e cercai di regolarizzare il respiro.

Non sapevo il perché di questo attacco di panico. Non sapevo il perché della mia attrazione per Harry. Non sapevo perché avevo fatto sesso con Emily.

"Non capisco nulla." Mi uscì un urlo trattenuto, con i denti chiusi, quasi come un ringhio.

Alzai lo sguardo e mi guardai intorno, era tutto confuso per via delle stupide lacrime che come un bambino avevo versato.
Ero arrabbiato con me stesso, per il mio comportamento e per la mia stupidità.

Mi asciugai con foga le lacrime, e mi guardai in torno nel parco, per vedere se qualcuno aveva assistito al mio miserabile sfogo.
Il parco era vuoto, non c'era nessuno.

"Sono uno stupido."
Continuai a sfogarmi.
"Uno stronzo senza cuore."
I miei urli vennero interrotti da un singhiozzo e le lacrime continuarono a bagnarmi le guance.
Misi le mani tra i capelli, cercando di respirare e di non cadere in uno dei più terribili attacchi di panico.
"Mi dispiace, mi dispiace Harry."
Questo fu il mio ultimo e straziante urlo, prima che i singhiozzi iniziarono a prendere il controllo del mio corpo.

Cercai di mettermi in piedi per avviarmi verso casa, e in quel momento lo vidi.
Harry, a sedere su una panchina poco più avanti della mia, girato verso di me con gli occhi gonfi e rossi.
Aveva assistito a tutto, ai miei urli al mio pianto.
Non riuscii a reggere il suo sguardo, la sua bellezza e tutta la tristezza che si celava all'interno.
Sussurrai un piccolo e inutile scusa, prima di scappare da quel posto.



"Zayn, ho bisogno di te."
Questa fu l'ultima cosa che feci, scrivere un patetico messaggio di aiuto al mio migliore amico, prima di entrare in camera mia e gettarmi sul letto.
Poggiai una guancia sul cuscino e chiusi gli occhi.

Spensi tutte le emozioni, così da venir corroso dalla più pura, distruttiva e tormentata agonia.

~¤¤¤~

CIAO.

Prima di tutto vi volevo ringraziare per le 4k di visualizzazioni.
SIETE FAJTASTICHE.
So che è banale da dire, ma non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, per me è tantissimo.

Quindi GRAZIE VERAMENTE.

Spero che la mia storia vi piaccia e che andando avanti migliori.
Io ci metto tutta me stessa, ma è la mia "prima volta" e quindi non è che sia tutto questo gran che.

Spero che le prossime storie verranno meglio.

Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, se volete commentate e mettere una stellina vi vorrei molto bene.

Mi scuso sempre con il ritardo, ma ormai avrete capito che sono una persona parecchio ritardatatria...

Grazie ancora, ci vediamo al prossimo capitolo!

~io~

Before and after. The change of love  - Larry Stylinson -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora