7. Nomignoli

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Louis

" senti è meglio se lasciamo perdere.
Questi cosi non mi riescono" buttai la penna sui libri.
Erano ore che stavamo ripiegati su quelle pagine, e nessuno dei due ci capiva qualcosa.

Guardai l'orologio ed era abbastanza tardi. Meno male che dovevamo finire il prima possibile, ore e ore passate in silenzio a mandarci occhiate minacciose senza concludere niente.
Nessuno dei due aveva capito qualcosa di quei compiti, solo harry aveva scritto qualche riga.

Mi alzai mettendo poi le cose nel mio zaino.

"Si è fatto abbastanza tardi, vado a casa." Sbuffai.

Lui alzò il viso verso di me e con sguardo indifferente alzò le spalle.

Uscii senza neanche salutare.

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Ormai le giornate andavano avanti così: Scuola, storia con Emily, tedesco con harry, casa e poi finalmente arrivavo da lui. Il mio amante per eccellenza, Il mio miglior amico e compagno di vita. Il mio AMATO letto.
* applausi di sottofondo e fuochi di artificio*
Beh nella mia testa più o meno succedeva questo quando mi mettevo sul letto.
Praticamente uscivano le signore della chiesa dal mio armadio e iniziavano a cantare l' alleluja.

In queste poche settimane passate insieme "segretamente" con Emily con la scusa di storia ci siamo avvicinati tanto, questo mi piace, e non poco.

Non era ancora successo niente fra di noi, erano comunque passati pochissimi giorni.
Credo che per un mese dovrò fare il bravo... inizierò dopo a provocarla e a provarci come si deve.

Quando andavo da lei facevo solo qualche battuta per fargli uscire quel magnifico sorriso che si ritrovava, cercando di essere il più simpatico e gentile possibile per ammorbidirla un pò nei miei confronti.

Ora ero per strada con le cuffiette negli orecchi mentre camminavo a passo spedito verso casa di harry.

Ero in ritardo di pochi minuti, mia sorella mi aveva costretto a fargli le trecce proprio mentre stavo per uscire.
Arriva sempre all'ultimo minuto.

Sbuffai e Bussai alla porta.
Nessuno aprì.
Riprovai.
Niente.

Harry mi aveva detto che era possibile che qualche volta avrebbe fatto lui qualche minuto di ritardo mentre tornava da casa di Emily.

Mi abbassai e presi le chiavi di casa che erano sotto il vaso di girasoli di plastica un pò scolorita.

Mi aveva svelato il nascondiglio permettendomi di accomodarmi dentro casa se al mio arrivo non avessi trovato nessuno.

Mi aveva minacciato dicendomi che se avessi fatto qualcosa, tipo distruggerli la casa o rubargli anche solo il sale e il pepe, avrei fatto i conti con sua mamma.

Questo si che mi faceva paura.
Una mamma incazzata nera che s ritrovava senza sale in cucina perché era nel mio zaino.
Altro che harry, le mamme incazzate si che mi mettano ansia.

*flashback*

Mi era successo solo una volta prima di ora di non trovare nessuno in casa.
Ero entrato e avevo posato il cappotto e lo zaino all'entrata, per poi andare a prendermi un bicchiere d'acqua.
La corsa che avevo fatto mi aveva seccato completamente la gola.
Mentre prendevo il bicchiere pregavo che la mamma di Harry non si sarebbe arrabbiata se gli rubavo un pò d'acqua... insomma preghiere intelligenti.
Proprio mentre bevevo era entrato Harry. Ero con la testa piegata verso il biecchiere mentre avevo gli occhi puntati in alto verso di lui.
Lui era fermo, con lo zaino a mezz'aria, mentre mi guardava.
Non riuscivo a capire bene che sguardo era quello. Non riuscivo a vedere nessun sentimento, neanche la rabbia.
Mi stava guardando e basta.

Before and after. The change of love  - Larry Stylinson -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora