17. Momenti

271 27 39
                                    

Harry

Sono turbato, da quando mi sono svegliato non faccio altro che pensare a quello che è successo ieri sera con Louis. Sono turbato e confuso.

Siamo andati in un pub per festeggiare il bel voto al lavoro di tedesco, abbiamo bevuto e ci siamo divertiti.
Poi?
L'ultimo ricordo che sono riuscito a ritrovare nel fondo della mia mente è il volto di Louis, la sua voce che mi offre un altro drink e la sua mano che porta il bicchierino nella mia.
Dopo tutto è sfocato.

Non ricordare cosa è successo mi fa sentire impotente, mi turba e mi tortura la mente.
Devo arrivare il prima possibile a scuola e chiedere a Louis se ricorda cosa è successo.
Ho paura, non ricordare mi mette paura.
I ricordi sono pezzi importanti, li trovo fondamentali.
Basta perdersi nei ricordi per cambiare completamente il nostro umore.
Mi capita spesso di perdermi nei ricordi, da quelli più importanti a quelli più banali, da quelli più felici a quelli più tristi, e non poter ricordarne una parte, anche se corta, mi turba.
Sarò strano, o tutti quegli aggettivi che usano gli altri per disprezzare le persone, ma sono così.
Pazzo, strano e ossessionato dai ricordi, anche se alla fine ognuno di noi è ossessionato da qualcosa di strano.

Le nostre ossessioni ci descrivono, fanno vedere quello che siamo.

O alla fine sono pazzo veramente.

Appena varco il cancello di scuola lo vedo, immerso in una delle sue solite tute, con le cuffiette, mentre appoggiato con una spalla al muro, parla con Zayn e Liam.

Allungo il passo e mi avvicino a loro salutandoli.

"Louis, ti posso parlare un attimo?"
Lui mi annuisce con fare stanco, si stacca dal muro e fa qualche passo avanti avvicinandosi a me.

"Dimmi riccio."
Sì sistema il ciuffo di capelli che gli ricade sulla fronte per poi sbadigliare.

Sembra un gattino, carino.

Scuoto le spalle e mi riprendo dai miei pensieri poco intelligenti.

"Ti ricordi qualcosa di ieri sera?"
Mi sistemo un ricciolo dietro l'orecchio.

Alla mia domanda, sul suo volto si forma un sorriso malizioso.

"So solo che ci siamo divertiti un sacco" appoggia la sua mano sul mio bicipite.
"E credo anche di essermi limonato qualcuno, ma non ne sono sicuro" sposta la mano dal mio braccio a sotto il suo mento, puntando gli occhi verso il celo, cercando di ricordare se quello che aveva appena detto era vero.

"Boh." Sì scosse, tornando con le mani lungo ai fianchi.

"Perché non ricordo niente dopo un certo punto, e volevo sapere se almeno te ricordavi qualcosa." Gli sorrido

Senza neanche rendermene conto, come se fosse uno dei gesti più naturali, feccio un passo in avanti verso di lui e prendo i lacci del cappuccio della sua felpa tra le dita.
Mi sistemo i capelli e mi lecco il labbro inferiore, mentre tutto concentrato lego i lacci in un fiocco.

Mi allontano da lui facendo un passo indietro sorridendo.

Ma poi appena sposto il mio sguardo dal fiocco al viso di Louis, mi rendo subito conto di quello che ho fatto e le mie guance vanno a fuoco, come il resto del mio viso.

Lui mi guarda con sguardo confuso, poi abbassa la testa, per vedere cosa gli avevo appena fatto.

"Okay, è un pò insolito ma mi piace, è diverso."
Lo tocca e poi alza  lo sguardo su di me per poi sorridermi.

"Potrei lanciare una nuova moda."

Mi rilassao e accenno un sorriso.
Pensavo fosse stato un gesto più confidenziale, ma a quanto pare lui non la pensa così.
Figura di merda risparmiata.

"Senti, che ne dici se oggi dopo scuola mi fai un pò usufruire della tua nuova ps4?"
unisce le mani in segno di preghiera.

Alzo gli occhi al cielo.
"Louis, è nuova e non voglio che poi con i tuoi gesti isterici da checca inizi a rompere tutto solo perché non sei capace di giocare."

Sguffo una risata incrociando le braccia al petto.

Mi punta un dito al petto per poi fissarmi con gli occhi assottigliati.

"Ti farò un culo così" apre le braccia " poi vedremo chi sarà la checca isterica che non sa giocare."

Mi lancia uno sguardo di sfida, poi gira i tacchi e se ne va.

Cavolo, quella tuta gli stava davvero bene, gli fascia il sedere.

Mi tiro uno schiaffo sulla fronte chiudendo gli occhi.

Louis

Arrivo davanti casa sua con dieci minuti di ritardo.
Busso, e come la maggior parte delle volte nessuno mi apre.
Sbuffando prendo, come ogni volta, le chiavi di riserva e apro la porta.
È tutto buio, c'è solo una piccola scia di luce proveniente dalla cucina.

Per sgaglio, mentre chiudo la porta, mi cadono le chiavi di mano, creando uno scoppio abbastanza rumoroso.
Sento mugolare.

Accendo la luce per capire cos'è.
Vido Harry sdraiato sul divano con un braccio sopra gli occhi mentre dorme.

È più lungo del divano, le sue gambe dal ginocchio in giù, penzolano al di fuori di esso.
Più lo guardo e più mi sento un nano da giardino.

"Come mai il bimbo ha messo il broncio ?" Sussultai a saltai leggermente.
Alzo gli occhi dalle sue gambe ai suoi occhi.
Il suo braccio si era spostato un pò più in alto, coprendogli parte della fronte e i suoi occhi ora erano fissi su di me.

" Tu in questo divano ci entreresti dieci volte " rise. Incrocio le braccia al petto e alzo gli occhi al cielo sbuffando. Certe volte è davvero irritante.

"Non è vero, non sono così piccolo."
Vado verso di lui e con un braccio lo butto giù dal divano. Mi ci metto sopra, stirandomi il più possibile, cercando di occupare più spazio. Dal divano usce il pezzo dalla caviglia in giù.

"Le tue gambe sono così corte" si mette a sedere nel posto che le mie gambe lasciano libero.

Mi rannicchio su me stesso, nascondendo la testa tra le mie braccia.

" Non è colpa mia. Mia mamma mi ha fatto così, prenditela con lei"

Appoggia una mano sulla mia coscia strusciandola lentamente su e giù.
È  una sensazione piacevole.

"Dai, sei tenero. Piccolino e indifeso, come un bambino. Tutte le ragazze ti trovano carino e coccoloso, dovresti esserne felice."

Rido nervosamente.
Forse solo lui la pensava così.
È comunque una cosa buona?

"Si e invece a te ti trovano tutte sexy e forte. Preferirei essere sexy che coccoloso." Sbuffo.

"Io ti potrei usare come peluche " cerca di sdrammatizzare " ma solo perché io sono un gigante, tu vai bene, sei normale. Sono io che sono enorme "
Mugolo.

"Daaaai piccolo peluche non piangere"
Sì abbassa verso di me, sdraiandosi con il busto contro la mia schiena, stringendomi i fianchi.

"Ti chiamerò loueh "
Dice con voce acuta, come quella dei bambini.

"Sei proprio un cretino."
Rido forte e poi gli tiro  una gomitata.

"Però loueh mi piace, ha un che di...."
Sexy penso.

"Di?"

"Boh, non lo so harreh "
Marcoil nome, pronunciandolo con voce sensuale.

Lo vido leccarsi il labbro inferiore.
Dopo pochi secondi si riprende dal suo piccolo silenzio, facendo qualche colpo di tosse e sistemandosi meglio a sedere.

"Dai su, giochiamo."

~¤¤¤~
FINALMENTE CE L'HO FATTA.
Mi dispiace tantissimo, ma in qualche modo mi farò perdonare.
So che come capitolo non è un gran che e che tutta questa attesa non è stata ricompensata, ma la prossima volta cercherò di fare qualcosa di più interessante.
Si accettano consigli.

AVETE VISTO IL VIDEO DI HISTORY ?
Io sono morta.
Non dico altro.

Ci vediamo alla prossima, sperando che sia il più presto possibile.

All The love

-io-

Before and after. The change of love  - Larry Stylinson -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora