Capitolo 12

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Layla

I giorni trascorrevano e tutto sembrava tornato alla normalità. Helen non era più venuta al negozio e questo fece amplificare in me il piccolo dubbio che fosse successo davvero qualcosa l'ultima volta che era venuta. In realtà questa era solo una mia supposizione dato che mentre mi cambiavo avevo sentito solo il rumore di una botta, ma poteva essere caduta qualcosa a terra, niente di strano. D'altronde tutti si erano comportati abbastianza cordialmente, anche se c'era qualcosa che non mi convinceva del tutto, l'atmosfera era tesa ... sembrava stessero recitando una farsa. Dato però che nessuno aveva detto più niente non avevo dato peso a questa mia impressione. Per quanto riguardava il negozio le cose andavano bene, Marianne era sempre piena di vitalità e stavamo diventando davvero amiche. Non potevo dire lo stesso di Bryanne, ma ci sopportavamo e qualche volta riuscivamo anche ad avere una conversazione più lunga di due minuti; questo era davvero incredibile secondo Marianne e Chris. Si complimentarono entrambi con me.

-E' stato un bene averti assunta, immaginavo che non mi avresti delusa

-Grazie, Marianne, sono contenta di sentirtelo dire

-E' la verità, cara! Ora scusatemi, ma devo assolutamente andare... devo andare a prendere mia madre... A dopo, ciurma!

Due secondi dopo era già schizzata via... sempre la stessa, Marianne.

E la ciurma si mise a lavoro. Mi fermai incuriosita al bancone. Da sotto il registratore si vedeva sporgere un pezzettino di carta. Cercai di prenderlo con delicatezza e ci riuscii. Lo aprii e lessi in silenzio:

"Il sangue versato

dal lupo sarà donato,

con la luna scarlatta

ecco, Silvestro, la carta è stata tratta."

Lo rilessi perplessa.

-Mi scusi, quanto viene questo flauto?

La voce vellutata della cliente mi riportò alla realtà. Riposi subito il biglietto in tasca. Tornai al mio lavoro e mi scusai per averla fatta attendere. Lei mi sorrise.

-Capita a tutti di distrarsi, specialmente se la fonte di distrazione ne fa valere la pena

-Come, scusi?

Lanciò un'occhiata nella direzione di Chris e poi su di me.

-Non è affatto come pensa!

le risposi. Mi squadrò con attenzione e io feci lo stesso con lei. Mi sembrava di averla già vista... ah, giusto, era la signora Gordon, una cliente abituale. Non disse più niente e se ne andò camminando con attenzione su tacchi altissimi, nonostante lei non fosse più giovanissima: aveva più di sessant'anni!

Finita la giornata lavorativa mi incamminai verso la mia auto - ormai riparata - che si trovava a una ventina di metri di distanza. Durante il tragitto mi sentii osservata (lo so, stavo diventando troppo paranoica), ormai la mia autosuggestione aveva toccato livelli notevoli. La strada, pensai, fortunatamente non era deserta come era già capitato in precedenza. Nonostante ciò affrettai il passo finchè sentii qualcuno esclamare : -Aspetta!

Io feci finta di niente finchè quel qualcuno fu pochi centimetri dietro di me. Fui costretta a girarmi, ma avevo un piano:

Fase 1: ovvero fingere indifferenza mentre lo guardavo.

Fase 2: raccogliere le poche briciole di coraggio che avevo per sferrargli un pugno.

Fase 2b: se fossi stata impossibilitata con il pugno, avrei sferrato un calcio.

Fase 3: correre il più veloce possibile e gridare.

Era un piano geniale ma, come ogni piano geniale che si rispetti, ovviamente non poteva avere l'esito sperato.

Ambra Infuocata 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora