capitolo 20

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Layla

Un brivido mi percorse la schiena mentre la consapevolezza di essere in trappola aumentava fino a diventare fin troppo reale. Feci un respiro profondo e poi un altro... non era il momento di lasciarsi andare alla paura e al panico, era il momento di ritrovare compostezza e mantenere la mente lucida per quanto questo fosse possibile. La situazione era abbastanza disperata e provai a fare il punto della situazione analizzandone gli aspetti negativi e positivi... Okay, in quel momento nessun aspetto positivo. Diversi erano al contrario gli aspetti negativi:

1) Non sapevo che destino mi attendesse

2) Non avevo trovato Helen

3) Mi pulsava la testa e non mi sentivo più i polsi

4) La situazione con Christian...

Gli occhi mi si riempirono di lacrime. Lui mi piaceva e nn potevo negarlo. Non ancora amore poichè non ho mai provato quell'emozione che immagino così forte e profonda da non poter essere descritta solo con le parole. "Helen invece conosce l'amore, lei sa cosa significa amare qualcuno con tutta se stessa e nonostante Samuel non mi avesse dato una buona impressione di se, questo passava in secondo piano perchè se Helen ne era innamorata allora significava che io non riuscivo a vedere la persona che in realtà lui era; se lei si fidava di lui tanto da cedergli il suo cuore allora non avevo bisogno di farle nessuna pressione col mio pensiero. In fondo non lo conoscevo e non avevo nessun diritto di giudicarlo e riguardo al suo comportamento con me quella volta... ero convinta che avesse un buon motivo a me oscuro... Sono da biasimare, giustifico il comportamento del mio quasi aggressore ma non riesco a farlo del tutto con quello di Christian".

Era la dura verità: cercavo di comprenderlo ma mi sentivo ferita... volevo solo una spiegazione: perchè non mi aveva voluto dire la verità? Ero stata ingenua ma ormai non potevo chiudere lì la questione... avevo bisogno di sapere o non mi sarei data pace. E mi odiavo perchè pensare a lui mi faceva riaccendere il cuore di speranza, speranza che fosse venuto a salvarmi, speranza di poter trovare insieme la mia migliore amica, speranza di riuscire a superare gli ostacoli.

Mi ero sempre chiesta come sarebbe stato essere davvero innamorati e non volevo crollare difronte alla prima complicazione che mi si fosse presentata come non avevo intenzione di farlo in quel momento. Ce l'avrei messa tutta per resistere e chissà, magari con un pò di fortuna ce l'avrei anche fatta e ne avrei ricavato qualcosa di utile. Era tempo di crescere.

Sentii dei passi risuonare in lontananza. Si avvicinavano. Decisi di essere prudente: chiusi gli occhi fingendo di non essermi ancora svegliata. Il rumore dei passi cessò. C'era qualcuno a poca distanza da me.

-A quanto sembra dorme ancora-. Una sconosciuta voce maschile.

-Vado a riferirlo ....-. Una seconda voce maschile a me ignota che fu interrotta dalla prima.

-Fermati! Ci sono stati impartiti degli ordini ben precisi-

-Ma la ragazza non si è ancora risvegliata...-

-Allora vorrà dire che la svegliererò io-

-Sai bene che ci serve viva-

-Lo so benissimo come so anche che se ritardiamo non riceveremo alcun perdono quindi non c'è tempo da perdere-. Detto ciò fui bendata e mi sentii sollevare da terra.

-Andiamo, ci stanno aspettando-

***

Mi sentivo come doveva sentirsi un sacco di patate. Avevo una gran voglia di togliermi la benda ma non avrei rischiato. Prudenza.

Ambra Infuocata 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora