capitolo 21

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Helen

Capodanno

La mia vita era diventata un casino nel giro di una giornata, forse anche di meno. Non che prima fosse tranquilla, ma adesso era veramente ingarbugliata. E quelle risposte che avevo aspettato per quasi diciotto anni, anzicchè chiarirmi le idee e dare una risposta alle mie domande, mi avevano confusa e adesso avevo più dubbi di prima. Certo, avevo capito perché mi sentivo così strana e risultavo diversa dalla maggior parte della gente, perché avevo dei sogni-visioni, perché ero convinta di vedere un fantasma che non ero altro che io solo che appartenevo ad un'altra epoca, era più il ricordo di una vcchia me stessa(ecco perché non parlava mai)...insomma sapere che in realtà ero una vampira vittima di una maledizione per amore aveva chiarito un bel po' di cose, ma adesso ce ne erano altre a tormentarmi. Per esempio come avrei fatto a spezzare la maledizione? Cosa avrei detto ai miei? Come avrei salvato la mia amica rapita per colpa mia? Oddio mi sarebbe scoppiata la testa. Mi sentivo impazzire. Tra l'altro non sapevo neanche chi era questo michael che ci minacciava...

-Lo conosci, pensaci bene-. La voce del mio bellissimo appena ragazzo e ex odiato Samuel mi fece ritornare in macchina con lui e Chris che mi portavano a casa per cambiarmi. E mi accorsi che eravamo molto vicini e io non avevo una storia da raccontare... bene!

-Helen, a questo ci penserai al momento tranquilla. Adesso prova a ricordare chi è Michael-. Quindi, seguendo il suo consiglio mi concentrai con questo nome che...cavolo, mi era familiare...Mmmm Michael, michael, michael... ci sono Michael Smiths...Nonche nuovo professore di storia...Oddio oddio...Panico.

-Il professore di storia. Quello chemi ha riempito di domande sul ciondolo prima che tu mi portassi in infermeria per il colorito strano. Non può essere lui-. Sapevo benissimo che Samuel aveva già letto la risposta nella mia mente, e suppongo che l'avesse fatto anche Chris dall'espressione di orgoglio che aveva ancora prima che parlassi. Ma dovevo dirlo ad alta voce per essere sicura di non delirare.

-Invece è proprio così. "il professore di storia" è il padre di Christian nonché vampiro potentissimo-Rabbrividì. Ero stata così tante volte vicino a lui, e quella sensazione che mi diceva che non portava niente di buono. E se avesse letto che nonmi fidavo di lui nella mia povera mente ignara? Avrebbe potuto uccidermi...

-Non lo avrebbe mai fatto. Non ti vuole morta, ti rivuole con sé. Più che altro quello che vuole vedere morto sono io-. D'istinto lo abbracciai. Chiunque avrebbe voluto fare del male a lui avrebbe dovuto fare i conti con me.

-Ben detto! Visto Samuel che è combattiva la ragazza? E tuche volevi segregarla a casa!-. Poi si fermò e disse-Scendi guerriera e ora di salutare casa tua e partire all'avventura-.

Samuel mi baciò in fronte e cercò di rassicurarmi. Così mi feci coraggio, scesi dall'auto e mi avviaia verso casa mia. Aprii la porta ed entrai sperando che quella che avevo era semplicemente l'espressione di una ragazza preoccupata per l'amica scomparsa perché come, pensavo nonostante sarebbe dovuta essere con gli altri dalla nonna per capodanno,la mamma, ben vestita e già truccata, mi aspettava seduta in salotto.

-Ehi Helen! Come va?-

-Bene mamma. Sono solo stanca e un po' preoccupata per Layla. Scusa per sta notte ,e non ce la sentivamo di passare la notte separate dopo quello che era successo-

-Non ti preoccupare! Dai, và a cambiarti e andiamo dalla nonna-

-Ok! Tu vai pure io vi raggiungo appena finisco. Ci metterò tantissimo e non voglio che si preoccupino perciò vai prima tu...ah e non preoccupatevi di aspettarmi per mangiare. Ti voglio bene-. Wow eroo sembrata sicura, anche se quel ti voglio bene suonò quasi come un addio. Anche se ero sicura che fosse più un arrivederci, perché io sarei tornata sana e salva con Layla.

Ambra Infuocata 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora