capitolo 22

34 3 0
                                    



Helen

Ancora capodanno

Immobilità. Incredulità. Stordimento. Tristezza. Rabbia. Dolore. La mia mente era un miscuglio di emozioni quando Samuel e Chris arrivarono in bagno e mi videro seduta e inerme con un biglietto in mano. Quel biglietto che aveva distrutto Tutto!

-Helen! Helen!-. Le loro voci sembravano provenire da lontano, da un altro mondo. Chissà magari sono morta anch'io!

-Helen!! Rispondi!-. Qualcuno sfilò dalle mie mani il biglietto e iniziò a leggerlo. Contemporaneamente sentì due mani sulle spalle.

-Ha ucciso Marianne. Mio padre ha ucciso Marianne!-. Cosa? Fu come se quelle parole mi avessero ridato vita!

-Marianne?-. Dissi con voce tremante e incerta di chi sta per piangere ma è troppo scossa per farlo.

-Oddio Helen!!-. Samuel mi abbracciò e mi baciò come se non ci vedessimo da tempo. E mi tornò in mente che ero in bagno e avevo trovato quel biglietto per colpa sua e che ero arrabiata con lui. Ma decisi di lasciare da parte il rancore(avremmo avuto tempo per parlare dopo)e pensare a cose più importanti! Così stretta a Samuel chiesi a Chris perché Michael avesse ucciso Marianne anche se in fondo sapevo la risposta.

-Perché vi ha aiutati da sempre. Sta facendo fuori tutti quelli che vi hanno appoggiati e tiene in ostaggio Layla. Si è stancato. Lui ti rivuole! E il prima possibile!-

-Chris non è il momento di pensarci. E' ora di pranzo e Helen è debole, per lei è stata una giornata sconvolgente e ha bisogno di mangiare. Ci penseremo dopo-

Scendemmo in sala da pranzo. Patch dormiva sul tappeto tranquillo. Chris versò quello che sembrava brodo nelle ciotole e lo posò sul tavolo. Mangiammo in silenzio costringendoci a ingoiare ciò che avevamo nel piatto anche se non avevamo appetito.

Il pomeriggio io e Samuel lo passamo abbacciati sul divano, Chis al telefono e Patch a dormire.

Verso le sei sentimmo suonare il campanello. Una cosa banale! Finalmente! Chris andò ad aprire e lo sentimmo salutare calorosamente i nuovi arrivati. Samuel fece una smorfia disgustata.

-Chi sono?-

-Gli "amici" di mio cugino. -

-Eh?-

- Ci aiuteranno prima nel tuo allenamento poi se si dovesse arrivare a uno scontro ci sarebbero utili. Sono bravi combattenti- Appena aveva finito di parlare che entrarono una decina di ragazzi e ragazze dall'aspetto minaccioso, ma sorridenti. Tra loro vidi Robert che, incrociati i miei occhi, si diresse nella mia direzione.

-Hey sei ancora viva!-

-Che ci fai tu qui?-. Tuonò minaccioso Samuel.

-Aiuto un mio amico a salvare una amica-

-Samuel! Robert! Basta!-. La discussione finì lì ma i ragazzi sarebbero stati con noi fino a quando non sarebbe arrivato il momento di attaccare seguendoci ovunque e quindi quei due avrebbero dovuto convivere per mesi nello stesso luogo e io sarei stata per mesi tra due fuochi.

La sera arrivò presto tra ragazzi che lottavano, discutevano o che mi guardavano con curiosità. Io ero troppo stanca e scossa per iniziare l'allenamento e passai il resto della giornata attaccata ad Samuel.

Dopo cena, esausta, salutai tutti e andai a letto seguita dalla perfezione fatta persona. Una volta sdraiati mi accorsi che, sembrava strano, ma stavamo assieme da un giorno. Certo togliendo i cinquecento anni di vita in comune di cui io non ricordavo niente! D'istinto lo attirai a me e lo baciai.

-Noto con piacere che non sei più arrabbiata-

-Lo sono ancora ma sono successe tante cose... e poi sei troppo bello per riuscire a tenerti il broncio-

-Mmmm! Sono troppo bello, eh?-

-Non ti montare la testa, scemo-

-Non sono scemo!-. E uscì la lingua per prendermi in giro.

-Si che lo sei-. Iniziò a farmi il solletico.

-Ritira quello che hai detto!-

-NO-

-Ritira-. Sfinita mi arresi. E lui tutto contento per la vittoria ottenuta si mise a sedere.

-Ti amo-. Disse con naturalezza. Gli sorrisi come una scema e con voce decisa gli feci eco.

-Ti amo. Però giurami che mai più mi mentirai. Per nessun motivo. Per favore.-

-Io l'ho fatto per te-

-Non mi importa se lo hai fatto per me. Non lo devi rifare!-

-Helen...-

-Samuel, per favore-

-Ok! Te lo giuro. Da ora in poi non ti mentirò mai più. Contenta?-. Mi sorrise.

-Ora va meglio.- Non molto sicura del suo giuramento decisi così di porre fine alla discussione e lo baciai di nuovo. Così stretta tra le sue braccia mi addormentai sentendomi pronta ad affrontare qualunque cosa.

FINE PRIMA PARTE

Ambra Infuocata 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora