Capitolo 28.

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Peter's pov.
Stavo per uscire dal bar, ma vengo bloccato per il polso da Fran e un suo amico. Fran è il fratello di Martina.
Che vuoi?!

Come, Pitt! Siamo cognati, o no?

No! E lasciami! Dico strattonando il braccio.

Pitt, Pitt, Pitt. Hai gia fatto saltare la mia pazienza. Io gli pesto un piede e corro fuori dal locale, ma mi sono dimenticato che Fran è un corridore. Mi raggiunge e mi inizia a dare pugni e calci. Io, mi difendo e cerco di attacarlo, ma arriva il suo amico e inizia a picchiarmi anche lui. Sento dolori atroci, l' ultima cosa che sento è la voce di un uomo che urla di chiamare l' ambulanza. Poi, tutto nero.

Lali's pov.
Entriamo nella stanza della Dottoressa Accardi.
Euge si stende sul lettino e la dottoressa inizia a visitarla. Finita la visita ci accomodiamo alla scrivania dove la dottoressa ci sta rilasciando le immaggini dell' ecografia.
Allora, Eugenia. La gravidanza è iniziata da meno di una settimana, quindi nelle immaggini si vede un minuscolo puntino. Per il momento non posso dirti altro. Ci vediamo il prossimo mese.

Ok, grazie dottoressa. Arrivederci. Usciamo dalla stanza e andiamo sul balcone perchè Euge ha bisogno d'aria.
Euge è di...

Di Nico.

Vuoi tenerlo?

Non lo so, dovrei dirlo anche a suo padre. E se lui non volesse tenerlo?

Euge, io sono sicura che sarai una madre stupenda e se Nico non vorrà tenerlo, ci sarà zia Lali.

Grazie. Dice abbracciandomi.
Entriamo in ospedale e scendiamo nell' atrio, quando vedo Peter su una barella.
Euge è Pitt!

Lali vai! Dice Euge spingendomi. Io seguo gli infermieri.
Cos' ha? Urlo senza ricevere risposta.
Arriviamo di fronte a una porta.
Signorina non può entrare.

Col cazzo che non posso entrare! Dico cercando di passare.
Signorina si calmi.

Come faccio a stare calma?!

Lali calmati. Dice Euge abbracciandomi.
Mi siedo su quelle scomode sedie con Euge accanto.
Passano ore, Euge si è addormentata sulla sedia, mentre io piango, Peter è ancora in quella sala. Non è ancora uscito nessuno da li dentro. La porta si apre, esce un dottore, mi alzo di scatto e sveglio Euge. Ci avviciniamo al medico.
Dottore cos'ha?

Mi dispiace, a quanto abbiamo capito è stato picchiato. Era ridotto piuttosto male. Abbiamo fatto il possibile ma...

È morto? Chiedo piangendo.

No, non ancora. È in coma, ma ci sono poche possibilita che si svegli. Il dottore va via. Arriva un'infermiera con Peter e lo porta in una stanza.
Io mi avvicino ed entro.
Può restare una sola persona. Le altre possono venire all'orario delle visite.
L'infermiera esce ed io mi siedo accanto al letto.
Lali, andiamo a casa. È tardi, Peter starà qui, con le infermiere.

No, non lo lascio. Dormirò qui.

Lali ma starai scomoda.

Non m'importa. Io non lo lascio.

Ok, io vado torno domattina.
Euge stava per andare quando ricordo che eravamo venute con la mia macchina.
Euge, prendi le chiavi della mia macchina. Tanto a me non servirà.

Posso prendere un autobus.

No, tieni. Dico dandogli le chiavi.
Ti porto qualcosa?

Portami dei vestiti puliti e il caricatore per il cellulare. A domani.

Ciao.
Euge esce dalla stanza e io mi ritrovo a guardare Peter.
Un mese dopo.
È passato un mese e Peter non si è ancora svegliato. Tra 8 giorni sarà il mio compleanno, ma non ho assolutamente voglia di festeggiarlo. Euge, Cande e Pablo cercano di convincermi, ma non è facile. L'amore della tua vita sta morendo e tu festeggi il tuo compleanno?! Sono cose da matti.
Io non mi sono mai staccata da Pitt. Nemmeno un giorno, l'ospedale è diventata la mia seconda casa in un mese. Pitt ha un altro arresto cardiaco, ultimamente è normale. Ogni 10 minuti ne ha uno.
Esco dalla stanza per dare spazio ai medici. Dopo un po, esce il Dott. Vazquez, il medico che si occupa di Peter. Intanto erano arrivati Nico, Gas, Euge, Cande, Pablo e Rochi. Aspettate un secondo, Rochi?!
Lei mi si avvicini e ci abbracciamo.
Ciao Lali. Mi sei mancata.

Anche tu. Mi avvicino al dottore.

Lali, mi dispiace ma Peter non c'è l'ha fatta.
Mi crolla il mondo addosso. Mi accascio a terra e inizio a piangere. Tutti entrano a salutarlo piangendo. Poi è il mio turno. Entro. Lo vedo steso su quella barella, in quel sacco grigio. Mi avvicino.
La nostra storia era destinata ad avere un brutto finale. Non mi è mai successo qualcosa di bello, oltre al canto. Anzi una cosa bella mi è successa. Sei tu. Mi mancherai, ma sappi che ti amerò per sempre. Ciao. Ti amo. Lo bacio. Accarezzo per l' ultima volta quei capelli e mi avvio alla porta piangendo.
Là. Sento dire. Mi giro e vedo Peter sveglio.
Amore! Corro ad abbracciarlo e baciarlo.
Ehy ehy. Smettila.

Ti avevano dato per morto.

Che?

Si, sei stato in coma per un mese.

Ma che giorno è?

2 Ottobre.

Oddio.

Ma l'importante è che sei sveglio.

Si. Ti amo.

Anche io. Ci baciamo, poi i medici entrano per visitsre Peter.
Il mio Pitt si è svegliato, è meraviglioso.

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