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GIOIA

Le porte dell'ascensore si aprono. Avanzo all'interno avvolta nel mio giubbotto fatto di pelo nero. Riccardo mi segue, ha acconsentito alla mia richiesta di portarmi a casa. Lui preme il pulsante zero, quando sento il suo fiato caldo sfiorarmi il viso. <<Tutto bene?>> la sua mano mi accarezza la guancia e sento la sua voce seria, il tono quasi protettivo e preoccupato. <<Si tutto bene..>> abbasso lo sguardo per l'imbarazzo. Stasera ho esaurito le riserve di sopportazione. Prima Alessio e ora Riccardo. Che poi Richi non c'entra niente, non ha fatto e non sta facendo nulla di male se non interessarsi di come sto. Non gli sfugge mai niente a questo ragazzo, dato che è vero, sono in un altro pianeta. Mi sento frastornata e confusa. Il perchè? Alessio. Alessio che per la seconda volta prende e fa tutto quello che vuole. Lui è così, gli viene in testa di fare una determinata cosa e la fa, senza curarsi di nessuno. Prima al compleanno di Alessandro mi si è attaccato dietro alla schiena con quel suo fiato nei capelli, poi qualche sera fa alla finta spiaggia sul fiume mi ha quasi insultato e adesso sul letto con la scusa del tatuaggio. Volevo morire. Sentivo le sue dita scorrere sulla mia pelle bianca. Gli anelli più freschi scivolavano in contrasto con le sue dita calde. Quelle piccole fitte nell'addome non le riuscivo quasi a controllare più. Ero imbarazzata più che mai e lo so che lui lo ha sentito. Era impossibile non accorgersene del contrasto tra la mia timidezza e la sua sfacciataggine nello scorrermi sulla pelle. Lo sentivo, sentivo la sua voglia di toccarmi. Alessio era presente, era come se lo sentissi attratto da me. Il suo corpo un poco robusto poco distante mi faceva accaldare e quelle pieghe della maglia verde sulla schiena mi facevano intravedere come pienasse la t-shirt. Credo di essermi eccitata all'istante. La mente andava da sè e mi sono sentita succube della sua malizia. Mi piaceva sentirmi la sua preda, il suo desiderio di toccarmi mi mandava in tilt. Anche se il tutto è durato 10 minuti io mi sono sentita così. Mi sono sentita avvolta da lui, perchè lo so che l'attrazione che sento per Alessio c'è. Ora credo di esserne sicura ancora di più, perchè ho potuto accorgermi di cosa sento quando si avvicina e ha un certo desiderio. I suoi occhi erano per me, i suoi occhi parlavano di malizia e provocazione. Io non ho potuto, non potevo lasciarlo fare. C'era Riccardo e Alessio sta con lei, sta con quella biondina da mesi e io non lo posso accettare, non posso farmi prendere in giro da lui. Ho dovuto andare contro il mio corpo che gridava "prendimi Alessio". Ho dovuto alzarmi quando la sua mano era tentata di scendere più giù. Ho ancora l'inguine che brucia per colpa sua e mi sento uno schifo. Lui è impegnato e io sto conoscendo Richi. Richi è qua con me e non sta con un'altra. Richi non mi tocca come lui, ma mi parla, mi abbraccia. Richi è premuroso e mi cerca. Ho il suo numero adesso, mi aveva chiesto il mio dopo la serata alla piccola spiaggia nei locali vicino al fiume. Ci siamo scambiati messaggi su whatsapp e stiamo entrando in confidenza sempre più. Alzo gli occhi dopo aver detto a Riccardo che sto bene non troppo convinta e so che a lui non posso mentire più di tanto, dato che si accorge di tutto, così decido di continuare. <<Sono un pò stanca stasera..per questo anche ti ho detto che volevo tornare a casa..>> gli spiego per chiarigli meglio tutto. Non vorrei mentirgli, ma se lo faccio è perchè tutto quello che provo per Alessio lo devo abolire, non deve esistere più. E' sbagliato e insensato. Riccardo annuisce <<tranquilla..ti vedo un pò strana infatti hai una faccetta..>>. Mi accarezza di nuovo la guancia e mi guarda con i suoi occhioni scuri e dolci. Sorrido lievemente quando l'ascensore è ormai arrivato al piano. Riccardo si gira dandomi la schiena ed esce fuori. Io lo seguo e avanzo a fianco a lui che mi avvolge con la mano sulla vita gentile. Lui è così, non è invadente, tutto il contrario. Andiamo verso il portone per uscire. Arriviamo davanti, ma Riccardo mi ferma. Mi guarda. <<Cosa?>> gli dico con gli occhi che brillano di imbarazzo. Mi guarda e si avvicina al mio viso. Porta una mano sulla mia guancia e sento nello stomaco un leggero sfarfallio. Mi vuole baciare, lo avverto fortemente. Guarda i miei occhi, per poi spostare i suoi sulle mie labbra. Sento il suo respiro più vicino e la sua mano dolce appoggiata sulla mia guancia. Il suo odore da uomo invade le mie narici e sento la sua bocca sfiorare leggermente la mia. Chiudo gli occhi e faccio un piccolo e sonoro sospiro. Mi piace che lui mi voglia come in questo momento. Sento il suo imbarazzo mischiato all'eccitazione di sentire il sapore della mia bocca. Avverto cosa sente e com'è fatto. Le sue maniere sono gentili e premurose, a volte sembra quasi un ragazzo che si intimidisce, ma nello stesso tempo è uno che ama essere provocato, che si eccita sul serio. La sua bocca sfiora la mia, quando il tutto viene rotto da dei passi violenti sulle scale. Riccardo si stacca e si gira verso dove arriva quel fracasso, mentre io abbasso subito il viso per la vergogna. <<Ah ecco siete ancora qua..>> mi volto anche io. Sorride e scende le scale che portano a noi. Il giubbotto nero pesante lo avvolge e al collo porta una sciarpa nera talmente spessa che lo rende ancora più infagottato. Le mani nelle tasche dei pantaloni. Fa gli ultimi scalini velocissimo e sfreccia vicino a Riccardo che sta vicino al portone. <<Francesca mi ha chiamato, dormo da lei..>> sorride sereno, gli occhi marroni grandi e lucidi. Il viso liscio. <<Ci vediamo!>> apre la porta e scappa fuori. Guardo la scena e appena la porta si chiude sento un peso allo stomaco. Non mi ha degnata nemmeno di uno sguardo e ci ha informato che sta andando a passare la notte da lei. Che schifo. Viene anche a raccontarcelo, lo viene a dire davanti a me dopo che mi voleva mettere le mani addosso. Cala un pesantore nei miei occhi appena Riccardo si gira col viso verso di me e fa no con la testa ridendo un pò. <<Sempre così.. prende e va.. ormai la bionda ce l'ha in pugno>> commenta tranquillo e divertito. Le mie orecchie odono le parole che escono dalla sua bocca e una coltellata mi spacca lo stomaco in due. Inghiotto in risposta al dolore che sento e cerco di ricacciare dentro le lacrime che involontarie vogliono invadere i miei occhi. <<Andiamo dai..>> Riccardo mi prende la mano e aprendo la porta mi trascina fuori per andare alla macchina. Saliamo e dopo poco arrivo a casa. Prima che io apra la portiera si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia. Forse il mio guardare fuori dal finestrino per tutto il tempo gli ha fatto capire che il bacio che voleva poco fa dovrà essere rimandato. Sorrido un poco e ricambio il bacio. Dopo averlo ringraziato per il passaggio scendo, mi avvio alla porta di casa e giro le chiavi nella toppa. Mi volto e con la mano lo saluto. Mi saluta e dopo esser sparito nella via un "grazie di esserci" esce piano e involontario dalla mia bocca.

So Good To Me (Alessio Bernabei)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora