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GIOIA

Allungo le gambe sul tappeto bianco e morbido di Alessandro. Sono a casa sua insieme a Selene e amici, stiamo per guardare un film giusto per passare la serata. Accanto a me c'è la mia amica che sembra prestare attenzione al cellulare, quando in realtà credo che l'oggetto del suo interesse porti il nome di Francesco. L'ho notato già da quando siamo arrivate qui poco fa a causa della timidezza elevata nel scambiarci un semplice ciao. Credo che dovrò indagare meglio per saperne di più, ma so di non sbagliarmi, la conosco troppo bene e credo che il moraccione dai vari tatuaggi l'abbia parecchio colpita. Dovremmo già godere della vista del film, ma il lettore dvd ha qualche problema e Lorenzo spero riuscirà a ripararlo a breve. Francesca e Alessio fanno i piccioncini sul divano che è dietro di me mentre mangiano le patatine. Uno sguardo veloce e di sfuggita è il saluto che ci siamo dati io e Alessio quando sono arrivata in casa. Ho potuto notare in quel piccolo istante come la t-shirt arancione sgargiante che avvolge il suo petto e torace gli illumini il viso. Come se non bastasse a dare il tocco finale c'è un altro dettaglio oggi: la cresta. Un'assurda e stupenda cresta che dal suo solito ciuffo,messo stavolta indietro, continua nella parte centrale della testa, finendo poi sulla nuca. Ai lati sono rasati, cosa che gli mette in evidenza ancor di più i tratti del viso. E' bello, bellissimo. Tocco le frange bianche del tappeto fissandole, mentre penso a quanto mi buca il cuore. E lui è lì, proprio dietro me. Sento la sua ragazza rimproverarlo per qualche motivo stupido. Mostro ad entrambi la schiena. Non ho intenzione di dare a loro attenzione. Ne hanno già troppa per i miei gusti, come adesso, che invece di essere felice di passare una serata con delle persone, penso a un ragazzo che non mi vuole e che non potrò mai avere. Mi sento uno schifo e la tristezza mi avvolge completamente. La testa pensa e ripensa. Alessandro e Lorenzo cercano di far partire quel lettore dvd che proprio non si decide a funzionare stasera, il che non è mi è d'aiuto per distrarmi da questi pensieri negativi che mi stanno assalendo. Alzo la testa dal tappeto e guardo loro due mentre trafficano col telecomando. Mi tolgo i capelli dal viso che mi sono arrivati davanti stando a testa bassa. Sono più gonfi del solito a causa della doccia fatta poco prima di venire qui. Sono lunghi in una chioma ramata vaporosa. Mi volto verso la mia amica e ci scambiamo qualche sorriso veloce, quando mi accorgo che la commedia che hanno scelto di guardare sta cominciando. Provo a distrarmi, ma stasera la presenza di Alessio sembra distruggermi e invadermi completamente tanto da sentire più i dialoghi tra lui e lei che quelli in televisione. Francesca sembra volere altre patatine e Alessio è talmente pigro che non vuole alzarsi e andare a prenderne altre. Chiede chi va di là in cucina a riempire la terrina in maniera molto diretta, come se lui fosse impedito. La cosa mi irrita, soprattutto il fatto che sembro passare totalmente inosservata e sfigata standomene lì per terra, assolutamente oscurata e inesistente ai suoi occhi. Decido di candidarmi per riempire la famosa terrina, che prendo dalle mani di Francesca, mentre guardo veloce lui che le sta accanto. Arrivo in cucina e prendo il pacco di patatine e comincio a versarle dentro quando una voce mi domanda se ho fatto. Sobbalzo leggermente per il piccolo spavento. Alcune patatine si spargono fuori dalla terrina, credevo di essere sola. Mi volto leggermente. Ho riconosciuto la voce, è Alessio. Annuisco <<certo, due minuti>>. Cerco di mantenere il controllo dato che si tratta di lui e la sua presenza mi mette a disagio. Raccolgo veloce quelle fuoriuscite agitata. Continuo a versare poi le altre per riempire tutta la terrina, quando sento il suo corpo proprio dietro me, a pochi centimetri. Sudo violentemente. <<Vuoi che ti aiuto?>> mi chiede con voce, calda, seria e provocante. Sento il suo respiro più forte tra i miei capelli. Mi accorgo che lo sta facendo davvero. Sospiro impercettibilmente. Non deve, non può. Non puoi avvicinarti.. Credo che potrei morire all'istante.. Arriva una leggera vampata del suo Cool Water e avverto una fitta allo stomaco fortissima. Mi sembra di sentire il suo corpo in maniera esagerata anche se non mi sta toccando davvero. La sua pelle, mi sembra di sentirla solo avendolo dietro me a pochi centimetri. La cosa mi fa sudare, sintomo del fatto che mi sto quasi eccitando ad averlo così vicino. Devo fare l'impassibile devo controllarmi altrimenti che figura faccio.. Sto ferma dandogli la schiena e mi dico di girarmi e andare via subito. Così faccio mentre mi chiede se voglio una mano. Mi volto e vado veloce verso la porta <<Ho finito>> dico tranquilla <<che ci fai tu comunque qua?>> gli domando in maniera distaccata e razionale, come se niente fosse successo, come se non mi fossi accorta che lui si è avvicinato a me. Sfido con coraggio il mio sentirmi attratta da lui facendo la dura. Cerco di andarci contro per apparire indifferente ai suoi occhi. Lo guardo. Sento le guance calde, mi accorgo che non posso controllarmi al 100%, il suo sguardo è la cosa più difficile da riuscire a sopportare per pretendere di non avere nessun sussulto. Cerco di sostenerlo come meglio mi riesce e lui mi spiega che è venuto per vedere se me la cavavo da sola. Che intende? Mi prende in giro? Tiene un sorrisetto ebete in volto, quasi provocatorio mentre si avvicina di più guardandomi con quegli occhi nocciola profondo. Rimango ferma, mentre sento il corpo debole e tremante sotto quella visione. Non apro bocca. Le guance bollono. Alessio si avvicina. Ancora. <<Non rispondi?>> il suo viso è pericolosamente vicino al mio <<non mi hai nemmeno detto come mi sta il mio nuovo taglio di capelli>> continua. Sembra preso a attaccarmi, a provocarmi sempre di più. Ti odio. Ti odio! Perchè sei così bello.. Lo sai di essere irresistibile Bernabei? Si che lo sai. <<Stai bene che dovrei dirti?>> gli rispondo. Mi giro per tornare dagli altri. Lui mi precede velocemente e si mette davanti a me bloccandomi il passaggio. <<Ti vergogni a dirmelo?>> mi domanda mostrando nuovamente quel sorrisino malizioso. <<Ma che stai dicendo..>>. Rimango più spiazzata a quelle parole. Io mi vergogno?? Ma che diavolo dice? Arrossisco violentemente mentre lo guardo male. Non lo reggo più, credo che io non ne abbia più le forze. Non so come difendermi ora, vorrei scavarmi la fossa dall'imbarazzo. Si è accorto delle mie guance rosse quando lo guardo? Dio mio basta voglio andarmene. Abbasso gli occhi e lui con la mano mi sposta una ciocca di capelli dal viso dolcemente. Arrossisco fino alle punte dei capelli, mentre sorrido forzata scuotendo la testa forte. <<Anche tu stai molto bene oggi>> mi dice serio sussurrandolo. Alzo gli occhi di colpo. Rimango folgorata da quello che ho appena sentito. Un'insieme di fitte mi colpiscono lo stomaco mentre lui mi lancia un'occhiata maliziosa, sparendo nel soggiorno. Rimango così impalata con la terrina in mano, scioccata e morta per questi 10 minuti inaspettati di attenzioni che stasera ha voluto dedicarmi. 


So Good To Me (Alessio Bernabei)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora