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GIOIA

E' sera. Sono seduta fuori sullo scalino del portone di casa mia. Aspetto quello scemo di Ema che deve arrivare con Selene e Daniele. Credo che andremo in qualche pub a trascorrere la serata. L'aria è fredda e mi fa bagnare gli occhi. Mi stringo nel giubotto per farmi più caldo mentre tengo il cellulare in mano. Sblocco la tastiera per vedere che ora è: mezzanotte, arriveranno tra poco.
Scrivo a Selene.
"Hey dove siete?"
"Hey stiamo arrivando" mi risponde subito lei.
"Ok a tra poco :)"

ALESSIO

Sono appena uscito da casa di Alessandro, il bassista della mia band. Le mani nelle tasche dei pantaloni neri della tuta. Sopra ho una maglia a maniche corte grigia e un giubotto di pelle nero, che però si sta rivelando troppo leggero visto il vento freddo che tira. Cammino veloce nella via leggermente illuminata dai lampioni, stasera sono pure senza macchina, è tardi e devo muovermi se non voglio perdere il pullman.
Mi passo una mano tra i capelli, scompigliandomi leggermente il ciuffo. Tiro fuori il cellulare dalla tasca, voglio controllare gli orari dei pullman su internet. Ho due messaggi e una chiamata: Veronica. Sapevo che Veronica mi avrebbe scritto visto l'improvvisata al mio concerto al pub e il mio conseguente accettare il suo invito a letto.
Vado sul sito, scorro sulla tabella degli orari e intanto cammino finchè i miei stinchi non sbattono contro qualcosa di duro. Mi sbilancio in avanti per il colpo, stringo l'iphone preoccupato a non farlo cadere. Abbasso lo sguardo leggermente irritato. C'è una persona seduta davanti a un portone. Soffoca un gemito per il colpo. Ho sbattuto contro le sue gambe allungate sul marciapiede. Un viso femminile mi guarda, gli occhi azzuri sono un po' sbarrati, forse si è spaventata anche lei vista l'espressione sorpresa.
<<Oh scusa..>> dico distratto e faccio per andare avanti ma quel viso in penombra ha qualcosa di familiare. Butto di nuovo lo sguardo su lei e strizzo gli occhi. La guardo meglio. E' Gioia.
E' da una settimana che non la vedo, l'ultima volta che ci siamo visti è stato al mio concerto. Anche se dopo l'interruzione del suo "amico" non ci siamo nemmeno più scambiati due parole quella sera.
<<Ah ciao..>> sorrido un po' e spero di non sembrare invadente, ma non voglio passare per maleducato. Alla fine non ce l'ho con lei, ma con il belloccio che ci ha interrotti senza farsi troppi problemi.
Lei mi fa un cenno e mormora un ciao. Sorride un po' impacciata, forse anche lei non si aspettava di incontrarmi. Distoglie lo sguardo e torna a guardare lo schermo del suo cellulare. Io rimango in piedi davanti a lei.
<<Tutto bene?>> la butto lì, cerco di tenere un tono tranquillo. Annuisce.
<<Tu?>> mi chiede. Sento delle goccioline bagnarmi il ciuffo e il viso. Mi tocco i capelli alzando il viso verso il cielo. Anche lei sembra essersene accorta. Sta per piovere.
<<Che fai qua?>> cerco di sembrare amichevole e rilassato, anche se mi sento un po' teso. Mi guarda veloce, ha gli occhi lucidi.
<<Niente..ci abito..>> fa un mezzo sorriso, sulla difensiva. Annuisco, guardo la via un po' impacciato. Sembra esserci tensione e non so perchè.
<<Ah e in che via siamo? Non conosco bene sta zona, di solito ci vengo in macchina..>> aggrotto le sopracciglia assumendo un'espressione interessata.
<<Via Melfi>> dice lei come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
<<Mmh.. siamo punto e a capo>> rido un po' per stemperare la tensione. Lei annuisce, fa una risatina.
<<Tu come mai sei qua?>> continua, intanto si alza in piedi scendendo dal gradino in cui era seduta.
<<Eh ero a casa di Alessandro..sai il bassista...>>le spiego. <<E' a tre isolati da qua>> gesticolo indicando in fondo alla via verso le macchine <<sono senza macchina e sto andando a prendere il pullman>>.
La pioggia aumenta di intensità, mi inizia a dare fastidio.
<<Cavolo>> sorrido nervoso passandomi la mano tra i capelli umidi, sento pure il viso iniziare a bagnarsi.
<<Vuoi entrare? se no se devi andare è meglio che corri>> il tono premuroso, i suoi occhi lucidi mi guardano. Si preoccupa di non stravolgermi i piani visto che incontrarla è stato un "imprevisto" , non sa come deve evolversi la mia serata. Annuisco con le mani in tasca, un riparo è quello che ci vuole ora.

GIOIA

Infilo le chiavi nel portone e lo apro, lo tengo aperto per far passare Alessio dietro di me. Mi giro e mi trovo davanti il suo ciuffo ormai umido e i suoi occhi nocciola fissarmi un po' spaesati. Si gira verso la rampa di scale.
<<Boh sediamoci dai, fra un po' dovrebbe smettere..>> dice. Annuisco e lo imito sedendomi vicino a lui un po' nervosa. Si gira verso di me, è abbastanza vicino da poter notare tutti i dettagli del suo viso e di ciò che indossa.
<<Che mi racconti?>> sorride, sembra così sicuro.
Alzo le spalle <<niente di che..>> sorrido, mi sento imbranata. Vorrei controllare di più la mia agitazione. Ma i miei occhi vanno da soli e non sanno reggere quelli di Alessio, si spostano sui suoi pantaloni neri.
<<L'altra sera poi sei andata subito via?>> mi chiede di colpo. Capisco che si riferisce alla sua serata. Alzo lo sguardo verso di lui. <<No ero lì..>> spiego <<ma non ti ho più visto..>> aggiungo, in realtà mento. So benissimo che era con quella ragazza bionda.
<<Ah..>> fa si con la testa <<nemmeno io..>> mi guarda, ha gli occhi un po' lucidi e una leggera ricrescita di barba che gli delinea la mascella. Sposto subito lo sguardo. Pausa.
Guardiamo entrambi verso il portone. Sembra stiamo pensando a cos'altro aggiungere.
Alessio mi precede <<ho visto che però ti ho lasciato in buona compagnia..>> sorride ironicamente e muove nervoso le mani dentro le tasche dei pantaloni. Spalanco leggermente gli occhi, non mi aspettavo lo dicesse.
<<Ah si..Emanuele..>> cerco di non dargli troppo peso, tengo lo sguardo sul portone. Non voglio dargli spazio per fargli aggiungere altro, continuo.. <<è l'amico del tipo che si fa Selene..>> spiego e mi giro verso di lui, incontrando nuovamente i suoi occhi.
<<Escono insieme da un mese..>> Inizio ad andare fuori tema. Alessio annuisce, ma non sembra ascoltarmi. Forse non è interessato a quest'ultima parte.
<<E ti piace?>> mi chiede di getto. I suoi occhi mi guardano più sicuri. Arrossisco un po', sposto lo sguardo. <<Chi..Ema?..>> chiedo stupidamente per prendere tempo.
<<Eh già..>> sorride sarcastico facendo si con la testa.
<<Boh..>> confusa <<non è un amico, ma nemmeno il mio ragazzo..>>
Alessio non sembra soddisfatto, ma aspetta che io continui. Un sopracciglio alzato. Noto il suo atteggiamento di attesa.
<<Cosa?>> gli chiedo, le guance calde.
<<Dai..non hai risposto..>> sorride esortandomi a continuare.
<<Non lo so..>> scuoto la testa <<è carino..>> vaga, non so davvero cosa dire.
Ad Alessio sembra bastare, guarda dritto. Dal mio atteggiamento ha sicuramente capito che mi vergogno di dire a lui che Ema mi piace, che forse sono un po' riservata e faccio così per questo. Lo guardo e vorrei recuperarlo. Mi mordo il labbro cercando le parole, ma non ne ho tempo perchè mi vibra in mano il cellulare, la schermata si illumina. "Emanuele chiama" si legge.
Alessio si gira istintivamente, il suo occhio cade sullo schermo che non faccio in tempo a spostare. Guarda verso il portone, lo sguardo ironico, come se quella chiamata desse la conferma a tutto. Ha capito che stavo aspettando lui sotto casa prima. Mi sento come se mi avesse beccata a dire una bugia, visto che io non l'ho precisato, dicendo semplicemente che abito qui. Si alza.
<<Vado..è tardi>> mi guarda da in piedi, mi alzo subito dopo di lui. Cerco il suo sguardo, lo trovo ma è assente. Quasi indifferente. Sento un groppo in gola. Vorrei dire qualcosa, vorrei spiegare, ma non riesco. E' tutto così veloce. Il suo atteggiamento è per me incomprensibile. Si è chiuso e non so gestirlo.
<<Buona serata..>> mi dice aprendo il portone, sorride.
<<Anche a te..>> rispondo, un sorriso titubante sulle mie labbra. Lo guardo finchè sparisce dietro la porta che si chiude dietro di lui.


So Good To Me (Alessio Bernabei)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora