Capitolo 1.

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*29 giorni dopo*

Sono le 03:27 del 30 dicembre e non riesco seriamente a dormire. Non ho completamente preso sonno, ma sono ugualmente sotto le coperte a fissare il soffitto.

Oggi sarà l'ultimo giorno qui in Italia.

Non andrò nemmeno a scuola, prepareremo le cose e poi partiremo. Non dovrò salutare nessuno e non ho ancora capito se questa è una cosa positiva o no.

Va bene, decido di alzarmi da questo fottuto letto. Cammino senza fare rumore verso la finestra e mi siedo sul davanzale a guardare la mia stanza vuota, con solo il letto e nemmeno il comodino.

Distolgo lo sguardo e fisso il cielo stellato con la Luna che emana una leggera e sottile luce che illumina, per quanto riesce, l'oscura notte. Ho sempre amato la notte, la Luna e le stelle.

Si lo so, ho anch'io dei sentimenti e delle emozioni. All'apparenza sembro apatica e anche se nono lo sono realmente, è la figura di me che voglio dare, non so, tipo per proteggermi da ciò che invece è successo in passato.

Ho voglia di suonare la chitarra ma sveglierei i miei e non mi pare giusto. Oggi spero piova, amo veramente la pioggia, è una delle cose più belle in questo mondo. Arrivare nella mia nuova casa con la pioggia sarebbe qualcosa di magnifico per me.

Controllo il cellulare: le 04:03. Come al solito mi sono persa nei miei pensieri. Mentre fisso lo schermo del cellulare raffigurante l'ora, scattano le 04:04 e sussulto istintivamente. 

Chiedo di trovare in America una vita migliore e magari incontrare qualcuno che possa migliorare la mia vita.

Non desidero altro.

**************

Sono le 07:18. Questa notte alla fine sono riuscita a dormire, per un'ora penso. Ma è già tanto. Mi aspetta un viaggio di circa 12 ore, penso che avrò un bel po' di tempo per riposare.

Mi stiracchio leggermente e vado a farmi una doccia veloce. Esco dal bagno e legandomi i capelli, indosso qualcosa presa a caso, senza prestarci molta attenzione, dalla valigia ormai pronta. Mi trucco come al solito e lavo i denti.

Scendo in cucina e mia madre magicamente ha preparato la colazione per tutti, cosa che non succede quasi mai. Ad un tratto mi rivolge la parola e io sorpresa rispondo a ciò che mi aveva detto.

Inizio a fissare il piatto... Non parlavamo da quando mio fratello se ne era andato, quindi circa 2 mesi, mi salgono le lacrime pensando a lui. Arriva anche mio padre e stranamente conversa anche lui.

Sono molto stupita ma il mio unico pensiero in questo momento è il viaggio. Sono emozionata, non posso negarlo ma cerco di non farlo notare. Nascondo come sempre le mie emozioni.

E' giunto il momento di partire. Hanno già portato via il mio letto, insieme ai camion con tutti i nostri mobili. Scendo la mia enorme valigia dalle scale e papà mi da una mano. Anche questo molto strano.

Carichiamo le valigie, do un saluto alla vecchia casa ed entro in macchina.

Giunti in aeroporto scendiamo nuovamente le valigie e ci dirigiamo al gate. Aspettiamo l'orario della partenza, cioè le 11:30.

Finalmente, dopo un po' entriamo nell'aereo. Cerco il mio posto, mi siedo e allaccio le cinture. E' la seconda volta che prendo l'aereo, la prima invece è stata quando ero molto piccola ed andavamo a trovare dei parenti in Piemonte.

Dopo poco, l'aereo si sta muovendo, appoggio lentamente la testa al sedile e sento scendere le lacrime. Non so perché mi succede e cerco di non singhiozzare per non farmi notare.

Le lacrime continuano a bagnare il mio viso e lentamente mi abbandono al mondo dei sogni.

n/a
Salveee, questo capitolo è un po' corto quindi aggiornerò presto ma sempre due volte a settimana. È un capitolo di passaggio e annuncio che nel prossimo ci sarà una piccola sorpresa. Scusate se fa schifo o se è banale):

Cambierà, tranquilli.

^S^

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