Chapter 6

793 38 1
                                    

  Capitolo sei

Occhi chiari, capelli rossi - rosso Weasley, sia beninteso - barbetta incolta, una chitarra sempre sulla spalla e una genialità innata, Ed Sheeran era una delle persone migliori al mondo.
E lo intendeva sul serio.
Harry lo conosceva solamente da un'ora scarsa, ma poteva tranquillamente affermare di trovarsi davanti ad un vero e proprio talento. Se c'era una parola per descriverlo, quella era sicuramente musica.
Era come se quel rosso sprizzasse musica da tutti i pori. Gli aveva fatto ascoltare alcuni versi di un paio di canzoni che aveva scritto assieme a Louis ed Harry non aveva avuto alcun problema nell'ammettere che se quei due fossero stati famosi, avrebbe già speso tutto il proprio denaro - fino all'ultimo centesimo - per acquistare ogni album e assistere ad ogni singolo concerto.
Beh...omettendo il fattore Ben, naturalmente.
- Eccoci!
Allyson sorrise, stringendogli la mano con fare incoraggiante mentre Ed varcava la soglia del negozio di musica che avevano di fronte senza alcuna esitazione. La ragazza gli aveva fatto conoscere Ed e poi, insieme, avevano accompagnato quest'ultimo al negozio in centro - quello dove lavorava Niall - poiché lui aveva bisogno di una nuova chitarra acustica.
- Niall sarà molto felice di vederti! - trillò entusiasta lei, seguendo il rosso all'interno.
Harry era davvero stranito dall'eccitazione fin troppo evidente della venticinquenne. Il suo istinto gli stava praticamente gridando che sotto c'era evidentemente qualcosa, perché lei aveva persino chiuso la Road House quel lunedì - uno dei giorni più fruttuosi, tra l'altro - solo per poter accompagnare lì Ed e trascinarsi dietro lui, senza dargli neanche la minima possibilità di scelta.
Una volta dentro il suo sospetto si rafforzò maggiormente. Si guardò intorno, osservando i vari strumenti in esposizione, e l'attimo dopo venne travolto dal solito abbraccio soffocante dell'irlandese.
- Sei davvero qui! - esclamò lui prima di rivolgersi alla ragazza. - Come diavolo hai fatto a convincerlo?
Ally si strinse nelle spalle con fare nervoso, prima di alzarsi sulle punte e lasciare un bacio leggero sulla guancia del biondo, le goti vagamente colorate di un rosa scuro. Niall si schiarì la gola, chiaramente in imbarazzo.
- Vado ad aiutare Ed.
E con quelle parole si dileguò nel reparto dove v'erano esposte chitarre di vario genere e diffenti dimensioni, affiancando Ed e cominciando a discutere tranquillamente con lui dei vari modelli di chitarra acustica.
- Che cosa intendeva Niall? - le domandò il riccio incrociando le braccia al petto, un principio di sospetto ben evidente nel suo sguardo.
- Non odiarmi, ti prego. - lo supplicò lei con un sorriso agitato.
- Perché diamine dovrei...
- Ally! Ed ti ha trascinata di nuovo qui con lui, non è vero?
Ad Harry gli s'incastrò il respiro in gola, il cuore prese a battergli furiosamente nel petto e l'agitazione cominciò a pervaderlo. Spalancò gli occhi e guardò la giovane che, con uno sguardo di scuse e un "puoi farcela" a malapena sussurrato, lo superò e andò a salutare Louis. Il riccio deglutì, la gola improvvisamente secca e bisognosa di essere idratata.
Non era fottutamente pronto per quello. Non lo era per niente.
Cosa diavolo le era saltato in mente? Allyson non l'aveva neanche avvertito, dannazione!
Imprecò a voce bassa e prese un grosso respiro.
Non poteva scappare - sebbene l'uscita fosse solo a qualche misero metro di distanza da lui - poiché avrebbe potuto ferire Louis e non voleva assolutamente correre il rischio. Ormai era lì. Non aveva scelta.
Si voltò lentamente, deglutendo ancora una volta, per poi avvicinarsi ai due mentre affondava gli incisivi nel labbro inferiore. In un primo momento il liscio continuò a parlare con Allyson, senza vederlo. L'attimo seguente alzò lo sguardo e incrociò quello del riccio.
Azzurro nel verde.
Louis sembrò smettere di respirare, gli occhi sbarrati e lo stupore ben impresso nei lineamenti del viso. Harry non poté fare a meno di esaminarlo, di catturare quanti più dettagli possibili con lo sguardo. Il ciuffo che gli ricadeva sulla fronte, gli zigomi alti e affilati, gli occhi azzurrissimi, le labbra sottili. Louis era così bello.
Non la solita bellezza scialba, spenta e ordinaria. Non quella scultorea di Zayn o quella eterea di uno degli dei dell'Olimpo. Era una bellezza del tutto differente, che s'avvicinava quasi ad un'opera d'arte di un qualche artista moderno. Louis sembrava quasi brillare di luce propria. Una luce accecante, che faceva quasi male agli occhi a causa della potenza che era in grado di sprigionare. Non era semplice da spiegare con le parole. Harry non ne aveva per descrivere ciò che si trovava dinanzi ai propri occhi, ora che aveva la possibilità di osservarlo con precisione, senza tralasciare il minimo particolare. 
- Harreh.
Il liscio lo mormorò con incredulità, mentre un sorriso sfavillante s'impossessava delle sue labbra. Il più piccolo per poco non boccheggiò non appena s'accorse delle minute rughette che gli si erano formate agli angoli degli occhi.
- Lou.
Louis gli si avvicinò con cautela, quasi come se avesse paura di spaventarlo.
- Sei qui.
Lui si limitò solamente ad annuire.
- Posso...posso abbracciarti? - chiese con un filo di voce, senza mai distogliere gli occhi dai suoi. Per la seconda volta, Harry annuì.
Non appena le braccia del più grande si strinsero all'altezza del suo petto, il riccio ebbe l'impressione che il suo cuore potesse esplodere da un momento dall'altro. Si lasciò scappare un mezzo sorriso quando si rese conto che l'altro fosse più basso di almeno una spanna rispetto a lui, mentre andava a circondargli il collo con entrambi gli arti, chinandosi leggermente fino a posare l'ampia fronte sulla sua spalla. Inspirò ed espirò con lentezza, mentre un gradevole tepore gli riscaldava piacevolmente le viscere.
Louis aveva decisamente un buon odore. Sapeva di menta piperita e cannella. Harry poteva percepire anche un vago sentore di tabacco, ma non era forte e sgradevole come...come quello di Ben.
- Dio, Haz. Aspettavo questo momento dalla prima volta in cui ti ho parlato. - mormorò Louis, intensificando maggiormente quella stretta.
- Anche io. - si ritrovò ad ammettere l'altro a voce bassa, mentre il desiderio di restare per sempre in quelle braccia lo pervadeva completamente. Se fosse stato per lui, probabilmente, sarebbe rimasto in quella maniera per il resto della sua esistenza e quei pensieri non lo terrorizzarono affatto come avrebbero, invece, dovuto. - Anche io.

Don't let me goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora