Chapter 18

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Capitolo diciotto

- Lou.
Louis alzò lo sguardo dall'agenda sui cui stava appuntando qualche parola, sollevando gli angoli della bocca a formare un sorriso non appena i suoi occhi incontrarono quelli verdi e intensi di Harry.
- Ehi.
Il riccio mosse qualche passo incerto all'interno del soggiorno, torturandosi il labbro inferiore con gli incisivi. Il più grande mise da parte la chitarra e invitò l'altro a sederglisi accanto, picchiettando lievemente con le dita la stoffa del copridivano.
- Va tutto bene? - chiese, notando il palese nervosismo del più piccolo.
- Io...- Harry prese un grosso respiro, sospirando poi con un certo sollievo non appena le mani più piccole di Louis andarono ad avvolgere le sue in una stretta rassicurante. - ...ho bisogno di rivedere mia madre, Lou. Mi manca così tanto. Ben...lui non mi permetteva mai di vederla, soprattutto dopo...e quindi mi chiedevo...io mi chiedevo se...
- Hazza. - Louis gli prese gentilmente il viso nelle mani, congiungendo le loro fronti e sfiorandogli le guance con i pollici. - Vuoi che ti accompagni da tua madre?
- Ecco...si.
- Andiamo a prepararci allora. - gli disse lui, sorridendogli con gentilezza mentre s'alzava dal divano.
- Ma sono le dieci passate, Lou. - protestò Harry, gli occhi sgranati a causa della sorpresa. - Per arrivare ad Holmes Chapel ci vorranno almeno un paio d'ore e non dimentichiamoci che domani...
- Harry. - Louis lo interruppe con una risatina intenerita, porgendogli una mano che lui non esitò ad afferrare. - Non preoccuparti, okay?
Harry si lasciò alzare dal più grande, dedicandogli un grosso sorriso carico di gratitudine. Senza neanche pensarci si chinò a baciargli le labbra più sottili. Louis sorrise in quel bacio del tutto innocente che sapeva di riconoscenza e affetto, alzandosi leggermente sulle punte dei piedi mentre stringeva maggiormente il riccio a sé.
- Grazie.
- Dov'è che andate? - uno Zayn assonnato fece la sua comparsa dal corridoio, trattenendo a stento uno sbadiglio. Harry allontanò il viso dal liscio, le goti completamente arrossate a causa dell'imbarazzo nel notare il sorrisetto divertito del migliore amico. Louis si limitò semplicemente a ridacchiare, intenerito dalla sua reazione, prima di rispondere alla domanda del pachistano.
- Harry vuole rivedere sua madre.
- Lasciate che mi metta qualcosa di decente addosso e vi accompagno. - fece Zayn mettendo su un piccolo sorriso.
- Dove? - Liam fece capolino dalla cucina, una tazza di tè caldo nelle mani e un'espressione curiosa.
- Harry vuole rivedere sua madre. - ripeté ancora una volta Louis, quasi divertito dalla situazione che s'era appena andata a creare.
- Forte! Non sono mai stato ad Holmes Chapel. - fece il castano, autoinvitandosi con il suo solito sorriso gentile stampato sulle labbra. - Chiamiamo anche Niall?
- Non c'è n'è bisogno, ragazzi. - tentò di dire Harry. - Dico davvero, io...
- Siamo i tuoi migliori amici, Haz. - Zayn circondò le spalle del più piccolo, abbracciandolo per qualche istante. - E siamo qui per sostenerti in qualsiasi occasione. Non sei solo.
Harry trattenne a stento un singhiozzo, coprendosi il viso con entrambe mani. Erano anni che non si sentiva così amato, circondato dall'affetto dei suoi amici, di qualcuno che l'amasse sul serio per ciò che era. E quella era una delle sensazioni più belle che avesse mai provato negli ultimi anni.
Con un sorriso enorme sulle labbra non poté che ringraziarli per l'ennesima volta, tentando di non scoppiare in lacrime come una ragazzina. Ne aveva abbastanza delle lacrime, sebbene in quel momento non fossero affatto causate dalla sofferenza a cui era, ormai, abituato. Louis gli strinse saldamente la mano, un caldo sorriso sulle labbra, cominciando a trascinarlo nella sua stanza.
- Coraggio. Ti aiuto a preparare la borsa mentre i ragazzi chiamano Niall.
Una mezz'ora più tardi si trovavano tutti e cinque nell'auto di Zayn. Quest'ultimo era alla guida affiancato come al solito da Liam, mentre dietro s'erano posizionati gli altri tre. Inizialmente il viaggio fu piuttosto silenzioso. Harry s'addormentò quasi subito dopo la partenza, il capo poggiato pigramente sulla spalla di Louis, il quale prese a carezzargli i ricci senza neanche rendersene conto, canticchiando tra sé e sé Your Song di Elton John e guardando distrattamente il paesaggio scorrere fuori dal finestrino.
- Anne non ne sarà affatto contenta. - fu Niall a spezzare il silenzio, la fronte abbandonata mollemente sul vetro freddo del finestrino e gli occhi socchiusi. - E Gemma ci ucciderà per non averla avvisata sin da subito.
- Lo so. - Zayn sospirò rumorosamente. - Avremmo dovuto dirglielo prima, ma...non so come l'avrebbe presa Harry.
- Di certo non bene. - Liam strinse la mano del proprio ragazzo per qualche istante, come a volerlo confortare.
- Avrebbero fatto intervenire le autorità e il danno sarebbe stato maggiore. - commentò il più grande. - Almeno in questo modo Hazza si sentirà al sicuro quando racconterà tutto alla sua famiglia.
- Non preoccupatevi. - il castano fece un piccolo sorriso d'incoraggiamento. - Sono sicuro che capiranno.
Zayn scambiò un'occhiata rassegnata con l'irlandese attraverso lo specchietto retrovisore, fece un altro lungo sospiro e annuì leggermente.
- Lo spero.

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