Prologue

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Harry non sapeva come fossero arrivati fino a quel punto.
Ben era stato il suo primo bacio, la sua prima volta, il suo primo e unico ragazzo.
Sin dal loro primo incontro, Harry aveva sempre pensato che lui fosse davvero quello giusto.
E non importava che lui fosse più grande di cinque anni, non importava che sua madre Anne e sua sorella Gemma andassero contro quella relazione o che i suoi due migliori amici - Niall e Zayn, quelli che conosceva sin da quando era bambino - credessero che Ben non fosse per niente quello giusto. Ciò che realmente importava erano quelle travolgenti emozioni e i sentimenti che provavano l'uno verso l'altro. Harry era così innamorato di lui che sarebbe stato capace di seguirlo ovunque.
E così aveva fatto.
Dopo i primi due anni d'intensa e del tutto perfetta relazione, Ben aveva trovato un buon lavoro a Londra e aveva proposto ad Harry di trasferirsi assieme a lui. Anne e Gemma, ovviamente, s'opposero con tutte le loro forze ma il riccio aveva diciannove anni. Era grande abbastanza da poter prendere le proprie decisioni da solo e per questo aveva accettato senza alcuna esitazione. Nel giro di qualche mese lui e Ben cercarono un bell'appartamento insieme e si trasferirono.
Ed Harry, davvero, non poteva essere più felice.
Viveva con la persona che amava, aveva cominciato a frequentare la facoltà di legge che sognava sin da ragazzino, Zayn e Niall andavano alla sua stessa università e non v'era giorno in cui non trascorressero qualche ora insieme - il Golden Trio, da sempre inseparabile -  e lavorava part-time in una pasticceria poco lontana dalla sua nuova casa. 
La sua era una vita davvero semplice, quella che condivideva con Ben s'era trasformata in una routine piacevole, colma d'affetto maturato nel tempo, abitudini e comprensione.
Persino Anne e Gemma, alla fine, avevano dovuto ammettere che Ben fosse, evidentemente, la sua Persona Giusta. Zayn e Niall erano ancora terribilmente restii a trattenersi nella stessa stanza con il suo ragazzo per più di qualche minuto, ma.
La situazione era decisamente migliorata.
Harry, in qualche modo, aveva trovato il suo equilibrio perfetto.
Ad un certo punto, però, qualcosa era decisamente cambiata.
Il riccio non c'aveva mai fatto realmente caso, soprattutto all'inizio. Aveva pensato che Ben fosse solo stressato a causa del lavoro. In fondo, il suo capo sembrava non volergli dare tregua e lui tornava a casa sempre più seccato di volta in volta. 
Un giorno in particolare - Harry lo ricordava ancora molto vividamente - fu il peggiore di tutti. Quello che diede inizio a tutto.
A breve avrebbe dovuto sostenere un esame molto importante e aveva trascorso tutto il giorno chino sui tomi voluminosi e sugli appunti scritti con precisione, perdendo la cognizione del tempo. Dimenticò di preparare la cena e quando Ben tornò a casa, già molto arrabbiato, alzò la voce con lui e lo spinse forte, facendolo cadere sul pavimento. In seguito spalancò gli occhi, rendersi conto di ciò che aveva appena fatto. Subito dopo s'era scusato, promettendogli che una cosa simile non sarebbe accaduta mai più.
Al tempo Harry si fidava ciecamente di lui e fu davvero semplice credergli. In fondo preparare la cena era il suo compito e non l'aveva fatto. Di conseguenza, se Ben era scoppiato la colpa non poteva che essere sua.
Qualche settimana più tardi ci fu un altro episodio simile. Harry aveva confessato di non sentirsi molto bene e che avrebbe preferito dormire piuttosto che fare sesso. Quella notte Ben l'aveva scopato più volte senza alcuna preparazione o premura, ignorando volutamente le sue proteste e le lacrime che scorrevano sul suo viso.
Avrebbe dovuto lasciarlo in quel momento senza la minima esitazione, ma era rimasto in silenzio.
E così era stato per tutto ciò che accadde in seguito.
Ben non era più lo stesso. Per ogni minimo sbaglio colpiva Harry. Per ogni rifiuto, lo scopava senza pietà. Cominciò a fargli pressioni, a trattarlo davvero male e a rivolgergli solamente sguardi e parole che lo ferivano più di mille coltellate.
Inoltre, Ben era diventato molto possessivo. A malapena gli permetteva di uscire e lo costrinse a lasciare il lavoro alla pasticceria. Gli impedì di vedere Niall e Zayn al di fuori dell'università, non gli permise di andare a trovare la sua famiglia e pretendeva che il riccio gli chiedesse persino il permesso di respirare.
Harry, però, sapeva che il suo Ben era ancora lì, da qualche parte, perché alcune volte glielo diceva ancora quel ti amo sussurrato con una certa gentilezza.
Nell'udirlo Harry non sentiva più le farfalle nello stomaco come sempre era stato e riusciva a stento a ricambiarlo con sincerità, ma.
Aveva preferito ignorare quella cruda verità piuttosto che cominciare ad allarmarsi.
I suoi migliori amici avevano notato subito che v'era qualcosa di sbagliato in tutto quello.
Eppure Harry s'era chiuso in se stesso, nascondeva quei brutti lividi e la sua gran voglia di piangere dietro strati di fondotinta e felpe giganti, aveva innalzato delle barriere con quelli che per lui era sempre stati come dei fratelli maggiori solo per proteggere quel Ben che era ancora lì, da qualche parte.
Quella storia durava da più di due anni, ormai, ed Harry era diventato un asso nel nascondere ogni cosa dietro un sorriso tutto fossette.
Niall e Zayn avevano continuato a chiedergli cosa non andasse eppure lui li aveva sempre liquidati con un sorriso poco convinto fino a quando Ben non l'aveva trascinato via dalla sua amata città, ordinandogli categoricamente di interrompere i contatti con loro. E forse era stato anche meglio così. Almeno non avrebbe dovuto mentire rispondendo alle loro domande preoccupate e ciò era decisamente un bene perché Harry non aveva mai saputo mentire e forse uno dei suoi problemi principali era proprio quello.

L'angolo di Hono:

Salve a tutti! Eccomi qui con una nuova fanfiction. Questa volta si tratta di una long - non so ancora da quanti capitoli sarà composta - e ci tengo a precisare che i temi trattati al suo interno sono molto delicati e seri, quindi spero davvero di non offendere nessuno. Non mi sono mai trovata in una situazione simile fortunatamente, nè sono a conoscenza di qualcuno che abbia avuto la sfortuna di trovarsi in una relazione abusiva per cui tutto ciò che scriverò è puramente frutto della mia immaginazione. 
Davvero, se vi fosse qualsiasi cosa che potrebbe urtare la vostra sensibilità non esitate a farmelo sapere.
In ogni caso spero davvero che questo piccolo prologo sia abbastanza interessante da invogliarvi a continuare la lettura e magari farmi anche sapere cosa ne pensate al riguardo.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti, vi avviso sin da subito che non sarò mai puntuale - a parte forse i primi  capitoli - ma che m'impegnerò a fondo per cercare di pubblicare almeno un capitolo a settimana.
Il banner è stato creato dalla sottoscritta, come al solito e spero davvero che non sia così brutto.
E niente, spero davvero che vi piaccia perché, come sempre, quando scrivo ci metto l'anima per cui sarebbe davvero carino ricevere qualche commento positiva!
Un saluto e al prossimo capitolo!
Hono

Don't let me goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora