Chapter 2

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Capitolo Due

Harry scrutò il proprio riflesso attraverso il piccolo specchio rettangolare del bagno con un espressione disgustata, osservando il grosso livido sullo zigomo e il labbro spaccato. Spostò la propria attenzione sul suo petto nudo, soffermandosi sui lividi giallognoli che s'interponevano tra i litri di inchiostro iniettati nella sua pelle, quasi a voler formare una delle più terribili opere d'arte al mondo. Strinse con forza i bordi del lavandino, imponendosi di non mettersi a frignare per l'ennesima volta, ma.
Le lacrime si ribellarono alla sua volontà e cominciarono a scendere copiose sulle sue guance. Scosse la testa, mentre l'odio per se stesso continuava a crescere dentro di lui.
Ben aveva decisamente ragione.
Se ne stava lì, a piagnucolare come una ragazzina senza riuscire a combinare niente di buono.
Aprì l'armadietto accanto allo specchio, prese la piccola lama del rasoio e l'osservò dal palmo della mano. Respirò a fondo e posò delicatamente l'estremità affilata della lama fredda sul suo polso, esitante. L'attimo dopo, però, si rese conto sul serio di ciò che stava per fare e spalancò gli occhi verdi traboccanti di lacrime, buttando via quella lama con orrore.
A che cosa diavolo stava pensando?
Quella non era affatto la soluzione a suoi problemi.
Non s'era mai sentito così disgustato da se stesso come in quel preciso istante.
"Dannazione."
Singhiozzò rumorosamente, tirò su col naso e poi aprì il rubinetto. Fece scorrere per qualche secondo l'acqua prima di sciacquarsi il viso. Interruppe il flusso d'acqua e poi ritornò a guardarsi allo specchio con il viso ancora bagnato. La tenue vibrazione del suo cellulare riuscì a distrarlo da quella vista prima che potesse ricominciare a piangere.

Gems 2
Buongiorno, Harold!
In negozio è appena arrivato un carico di nuova merce e guarda un po' cos'ho trovato.
Foto allegata.

Il riccio si ritrovò a sorridere con tanto di fossette alla vista del messaggio di Louis.
Sorriso che s'estese ancora di più quando aprì la foto allegata e vide la copertina del suo album preferito dei The 1975.
Una piacevole sensazione di calore lo pervase e arrossì appena perché lui se n'era ricordato.
Harry era abituato, ormai, a Ben che riusciva a malapena a ricordare il nome di sua madre, figurarsi quello della sua band preferita. Per cui, il fatto che quel ragazzo ricordasse per davvero ciò che aveva imparato su di lui - grazie al gioco delle venti domande che Louis stesso aveva proposto qualche giorno prima per distrarlo da ciò che era accaduto con Ben - gli provocava una gradevole sensazione alla bocca dello stomaco, proprio come quando il suo fidanzato, all'inizio della loro relazione, era solito regalargli il suo tipo di fiori preferiti o fargli un complimento sussurrato a mezza voce.
Erano giorni che continuava a scambiare sms e a fare lunghe chiamate con Louis - ovviamente, facendo sempre attenzione a non farsi scoprire da Ben o, lo sapeva, avrebbe potuto davvero ucciderlo - e grazie a quest'ultimo stava riscoprendo ciò che significava sentirsi apprezzati da qualcuno. Ed era davvero una bella sensazione.
Lo aiutava a dimenticare per un po' tutto ciò che v'era di sbagliato e doloroso nella sua vita. L'aiutava a dimenticare quanto in realtà odiasse se stesso per essere così dannatamente debole.
Louis aveva ventiquattro anni e una delle voci più belle che avesse mai udito. Suonava la chitarra, aveva mollato l'università poco prima della laurea - perché lui sognava gli stadi gremiti di fan urlanti e non degli squallidi uffici aziendali - e lavorava in un negozio di musica in centro. Era intelligente, simpatico, spigliato ed era una totale sassy queen quando ci si metteva, ma sapeva essere anche terribilmente dolce e gentile. Sapeva come farlo sentire bene con un solo messaggio o una battutina squallida.
Non aveva mai visto il suo reale aspetto, né lui conosceva il suo, ma in compenso avevano imparato tantissime piccole cose l'uno dell'altro nel giro di pochissimo tempo.
Ed Harry s'era davvero sorpreso perché, di solito, non era così socievole con le persone. Di solito lui le persone preferiva evitarle poiché Ben era molto geloso. Avrebbe finito col fraintendere la situazione e punirlo come al solito.
E il riccio, davvero, non ci teneva affatto a finire come ogni dannata volta che Ben l'accusava, ma.
C'era qualcosa in quel Louis che l'attirava. Qualcosa che riusciva a fargli dimenticare persino di Ben e dei se lo scopre mi uccide.
Tutto quello non gli era mai accaduto prima ed Harry non sapeva minimamente come affrontare una situazione simile, ma per una volta voleva decidere per sé senza preoccuparsi delle conseguenze. Ed era rischioso, sul serio, soprattutto nelle circostanze in cui si trovava.
Ben avrebbe potuto reagire davvero, davvero male se solo avesse scoperto di Louis. Eppure il riccio non voleva troncare sul nascere quel rapporto che stava lentamente nascendo tra loro due. Per questo motivo s'era ripromesso di fare tutto il possibile per preservare quella cosa che lui s'ostinava a chiamare amicizia, ma che, chiaramente, sarebbe sfociata in qualcosa di completamente differente.
Harry ignorava quei pensieri, li spingeva in un angolino della sua testa, ripetendosi che "Ben era ancora lì e l'amava più di qualsiasi altra cosa"  sebbene una parte di lui sapesse benissimo quanto quelle affermazioni fossero unicamente un mucchio di cazzate.
Non capiva il motivo per il quale continuava a mentire a se stesso. Non comprendeva assolutamente la ragione di quella sua strana accettazione di una relazione simile che, in condizioni normali, non avrebbe mai permesso. Forse erano le continue parole di Ben che, con il tempo, erano diventate così spaventosamente reali per lui. Forse era il terrore nei confronti del suo fidanzato e delle sue reazioni incontrollate, oppure la paura di essere abbandonati da tutti - la sua famiglia, Allyson, Niall, Zayn, Louis - perché "nessuno può amarti più di me, Harry, nessuno può farlo". O forse era il timore di ciò che avrebbero potuto pensare le persone dopo averlo scoperto e della pietà che avrebbe sicuramente scorto in seguito nei loro occhi.
Harry non lo sapeva. Lui, in realtà, non aveva alcuna certezza.

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