14. rispose

21 1 0
                                    

Presi il telefono e scrissi a Tom di venire un po prima a scuola, lui acconsentì, senza fare domande.

Quella mattina c'era particolarmente freddo, un freddo che arrivava fino dentro alle ossa. Ero agitata, ero curiosa di sapere cosa aveva da dirmi Tom. Ma ero anche preoccupata delle risposte che avrei dovuto dare io.
Quando arrivai a scuola Tom era già davanti al cancello che mi aspettava, con alle spalle i suoi amici che chiacchieravano.
Ma lui stava guardando la via principale che portava dentro a scuola e non prestava minimamente attenzione a ciò che diceva il gruppo dei suoi soliti amici.
Quando mi vide venne subito da me senza dire parola, sempre in silenzio.
Io mi ero fermata un po più indietro in modo da stare lontana dalle orecchie indiscrete dei nostri compagni.
Mi rivenne in mente il sogno.
Tom arrivò davanti a me e questa volta la "strana senzazione dello stomaco" si presentò quando i nostri occhi si incrociarono, senza nessun contatto fisico.
Abbassai lo sguardo.
Ci salutammo con un semplice 'ciao' e poi lui mi chiese il motivo per cui lo avevo fatto venire li prima.

Io:"Volevo parlarti"
T:"dimmi"
Io:"volevo solo sapere il motivo per cui ieri te ne sei andato così senza dire niente. Puf, scomparso."
T:"perché immaginavo che avresti voluto parlarmi oggi se io me ne fossi andato senza dare spiegazioni. Volevo vederti di più, stare più tempo con te, così me ne sono andato senza dire niente, sapevo che oggi mi avresti cercato per parlarmi. Tutto qui."
Io:"an... quindi tu cosa mi dovevi dire? Come mai questo 'piano' per rivedermi di più?"
Tom:"Perché con te sto bene.. mi dimentico dei miei problemi..."
Io:" davvero?"
Tim:" sì, questa cosa mi succede solo con te Giada"

Mi sentivo di nuovo la faccia bollente, nonostante il freddo di quella mattina.
Stavolta lo abbracciai io per prima. Così, senza un motivo valido, volevo solo abbracciarlo.
Mi guardò, aveva un'espressione sorpresa, come se non se lo aspettasse.

Tom:" ehm... Giada?"
Io:"si?"
Tom:"non me lo aspettavo da te. Sai, oltre quando sto con te sto bene anche quando ti abbraccio, non so il perché..."
Io *arrossisco*:"anche io Tom"

Suonò la campanella e così andammo in classe. Gli chiesi se dopo scuola era libero e disse che "per me lo era sempre" e così ci ritrovammo quello stesso pomeriggio in camera mia, come il giorno precedente.

i sogni non si avverano da soliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora