25. festa

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Era il grande giorno, non vedevo l'ora.
Erano esattamente le 16.30 e la festa sarebbe iniziata alle 19.30 e sarebbe durata fino a mezzanotte.
Mi ero messa d'accordo con Agata. E con Tom per prepararci ed andare alla festa. Agata arrivò alle 17.00 mentre Tom arrivò un po dopo..
Io intanto mi ero preparata truccata e pettinata insieme ad Agata che aveva un vestito davvero stupendo e i le scarpe con il tacco, non eccessivamente alti ma comunque la lanciavano molto e la facevano sembrare molto più magra.
Tom era vestito molto bene è si era presentato a casa mia con due piccoli pacchetti in mano: uno per me e uno per Agata. Ci aveva regalato ad entrambe un braccialetto molto grazioso, una catenella argentata con una pietra in ognuno, la mia era molto scura, abbinata alla collana che mi aveva regalato al compleanno, mentre quella di Agata era molto chiara, quasi bianca.

PIÙ TARDI, ALLA FESTA

C'era veramente moltissima gente, tutti vestiti eleganti, che ballavano, ridevano, scherzavano e bevevano.
Agata aveva già trovato compagnia con un ragazzo molto carino, alto, biondo, magro e con gli occhi verde smeraldo. Non era male ma mi sembrava uno di quei ragazzi "spilungoni" quelli abbastanza sbruffoni e menefreghisti. Ma andava bene ad Agata e quindi andava bene anche a me.
Io intanto stavo ballando e parlando con Tom che era veramente bellissimo.
Qualcuno mi passò dietro e mi tirò per un braccio. Non sapevo chi era ma aveva una stretta molto forte e era sicuramente un ragazzo.
Scivolammo fuori dalla folla e Tom iniziò a correre verso di me.
Cosa stava succedendo? Chi era che mi tirava per il braccio e perché? Dove voleva portarmi? Avevo bevuto un po e quindi non ero perfettamente lucida e consapevole di quello che stava succedendo ma per mia fortuna Tom lo era. O perlomeno lo sembrava.
Mi voltai e vidi un ragazzo un po più alto di me, abbastanza muscoloso (bel fisico) con i capelli marroni spettinato e gli occhi azzurrissimi.
Mi mise una mano sulla bocca, impedendomi di parlare o di urlare in qualsiasi modo, bloccandomi contro al muro. Ero veramente terrorizzata.
Per mia fortuna arrivò Tom che tirò il ragazzo che mi teneva bloccata al muro via da me. Feci un respiro di sollievo.

"Cosa vuoi moccioso?"
"Togli le mani dalla mia ragazza o andrà a finire male" era diventato arrogante, quasi cattivo. Non lo avevo mai visto così... "cosa cercavi di fare?" proseguì.
"Cosa ti intaressa? Avevi paura che le facessi del male? Beh amico, se è così le tue paure avevano un senso e erano anche vere"
che sfacciato!
"È meglio per te se la lasci stare"

Prima che me ne rendessi conto il tizio palestrato era addosso a Tom e lo prendeva a pugni nello stomaco. Non sapevo cosa fare così iniziai ad urlare.
Tom svenne e nella confusione della festa nessuno mi sentì urlare.
Quando fu certo che Tom era svenuto il ragazzo mi guardò e iniziò ad avanzare verso di me.
Mi tirò in una stanza in un punto a me sconosciuto della casa.
Mi chiuse li dentro e mi buttò addosso al muro facendomi sbattere violentemente la testa, la mia borsa cadde e questo è tutto quello che ricordo.

Riapro gli occhi. Sono a casa mia, s j l divano. Tom e Agata mi guardavano preoccupati. Mi dissero che ero svenuta e che avevo perso i sensi.
Non ricordavo assolutamente nulla da quando quel tizio aveva iniziato a tirarmi per un braccio. Quello era l'ultimo ricordo che avevo. Vidi che la mia gonna era messa male così come la mia maglietta. Cercai di alzarmi ma percepivo un dolore molto acuto ogni volta che giravo la testa, come se qualcuno mi avesse dato un pugno.
Guardai Tom e solo allora mi resi conto di come era ridotto: aveva i vestiti tutti sporchi e strappati e ave a una botta nera sull'occhio destro. Inoltre teneva una mano spremuta contro il suo stomaco. Guardai Agata impaurita e come risposta lei mi disse di andarmi a cambiare e di andare a dormire, mi avrebbe spiegato tutto l'indomani.

i sogni non si avverano da soliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora