Il film durò un'ora e mezza e la trascorsi tutta vicino a Tom ridendo scherzando e piangendo per il finale del film.
Era la prima volta che vedevo Tom sul punto di piangere. Aveva gli occhi molto lucidi ed era diventato tutto rosso in viso.
Gli chiesi se stesse bene e lui fece cenno di si con la testa. Era terribilmente bello anche quando piangeva. Mi piaceva per come era e non per come voleva farsi vedere. Perché lui non si voleva far vedere da nessuno e non ne aveva bisogno. Era semplicemente se stesso.
Se ne andò dopo poco e poi arrivò mio padre.
Mi abbracciò senza un motivo preciso e restammo li per un po come.non facevamo da molto tempo.
In quel breve momento mi ricordai quando ero ancora piccola, quando facevo finta di essere una dottoressa e visitavo mio padre.
Era sempre ammalato e io lo dovevo curare e ogni volta che guariva mi inseguiva gridando e io correvo ridendo come una pazza.
Di mia madre non ho molti ricordi ma il suo anello è sempre con me, ovunque.Era la prima volta dopo diverse settimane che io e papà mangiammo insieme ridendo e scherzando come prima del "discorso Roma".
Poi andai in camera mia e guardai un po il telefono.
Mi venne in mente Agata.
Accidenti, non le avevo detto che Tom era venuto a casa mia a guardare il film!!"Ehi Agata. Ho aggiornamenti."
30 secondi dopo arrivò la risposta.
"Dove? Come? Quando? Perché? Chi?"
Risposi:
"Casa mia. Dopo scuola. Film. Tom.""Che cariniiii!!"
"Tecnicamente abbiamo solo guardato un film ma okay..."
La mia infanzia con Agata era piena di ricordi felici. Avevamo un nostro angolino dietro un albero del parco dove ci trovavamo tutti i giorni alla stessa ora per il nostro "rito magico". Avevamo sei anni ad eravamo streghe.
A otto eravamo ballerine e a dieci eravamo "le più grandi". Diciamo che a dieci anni non eravamo né streghe né ballerine. Eravamo solo grandi. Passavamo interi pomeriggi a giocare finché non arrivò il primo fidanzato di Agata.
Da quel giorno non si presentò più al parco e mi ricordo benissimo che mi arrabbiai molto e mi dedicai solo allo studio. E da lì fu tutto come adesso.
Io che studio e lei che va in giro senza una metà precisa.Era tardi quindi spensi il telefono e andai a dormire.
Una leggera brezza mi accarezzava i capelli. Ero su un prato deserto. Mi alzai e mi guardai intorno. Era primavera e i primi fiori iniziavano a farsi vedere. Ma perché ero qui? Iniziai a camminare finché non raggiunsi una porta. Era una porta in mezzo al nulla. Non sapevo se aprirla o andarmene.
Decisi di aprirla ma qualcuno mi tirava per la manica. Era Agata. La Agata bambina, la Agata di otto anni.
Quella ballerina.
Mi disse di seguirla e così feci...Scusate per l'assenza!!! Sono stata molto impegnata e non ho potuto scrivere!!
Questo è il nuovo capitolo e spero che vi piaccia.
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