Sono sicura che ci sarà un pezzo che apprezzerete particolarmente ;)Sono ben accette urla :D XD Scherzo...Vi lascio alla lettura!
I giorni seguenti Lucas si rivelò un acquisto azzeccato. Soprattutto per il locale.La divisa da cameriere, proprio quella che Ryan si era sempre rifiutato di indossare, gli cadeva a pennello e non toglieva nulla al suo particolare fascino.Le clienti apprezzarono moltissimo, tant'è che si ritrovarono a dover chiedere alle persone di aspettare che si liberassero dei tavoli.-Qui c'è un'invasione di ormoni femminili.- commentò Paddy, appoggiandosi al bancone.Lory, dietro la cassa, ridacchiò. -Eh, sì. A quanto pare Lucas ha fatto colpo.In quel momento il ragazzo stava amabilmente chiacchierando con alcune ragazze, scarabocchiando, tra una parola e l'altra, le loro ordinazioni. Mina era stata costretta a sfacchinare per il locale come le compagne da un irremovibile Ryan che, dopo esser salito per controllare la situazione, era impallidito di fronte all'enorme quantità di persone presenti.Ed erano praticamente solo donne.-Stiamo finendo i dolci.- annunciò Strawberry, sparendo in cucina. -Kyle!- appoggiò il vassoio sul grande tavolo.-Un attimo, un attimo.- le disse lui, finendo di decorare dei cupcakes.Lei ne approfittò per prendere fiato.-La situazione è ancora come prima?- domandò il moro, voltandosi verso di lei e appoggiando un'infornata di dolci appena fatti.-E' il delirio.- annuì, spalancando gli occhi. -Pam è all'ingresso, sta cercando di calmare le ragazze in attesa.-Forse non è stata una grande idea chiedere a Lucas di lavorare qui.- meditò lui, pensieroso.-Be', sicuramente faremo molti soldi. Anche se non so come abbiano fatto a sapere che lui è qui.- disse, lanciando uno sguardo alla porta.-Voi donne avete mille risorse, no?- ridacchiò l'americano. La mew sorrise, annuendo divertita.-Ehm... scusate... come siamo messi a dolci? Non ci sto capendo più niente.- il dampyr fece il suo ingresso nella stanza. I due si voltarono a guardarlo. -Oh, Lucas! Li sto preparando, datemi il tempo per metterli in forno e cuocerli.- disse, spingendo una teglia di biscotti all'interno dell'elettrodomestico.Strawberry si voltò a guardare il nuovo arrivato.Era innegabilmente un bel ragazzo, soprattutto una volta tolti gli occhiali, ma una parte di lei si sentiva a disagio. In particolare quando i loro occhi si incrociavano."Forse perché so che è pericoloso, a differenza di Ryan...", si bloccò non appena ebbe formulato quel pensiero. "Stupida. Ryan? Ryan non c'entra niente.", si rimproverò.Quando rialzò lo sguardo si ritrovò il collega molto vicino. Per poco non sobbalzò. -Ehi... non c'è tempo per i trip mentali.- le disse, sfoggiando un ghigno divertito. Oddio, l'aveva scoperta mentre ragionava su di lui! Che vergogna.Cercò di nascondere il rossore. -Sì... ehm... prendo i cupcakes.- e detto questo sparì.Lucas si lasciò sfuggire una risata.-Non torturare quella povera ragazza.- lo rimbrottò Kyle.-Perché ci pensa già abbastanza qualcun altro?- replicò lui, appoggiandosi al tavolo.Il moro gli lanciò un'occhiata. -Uhm... sei un osservatore acuto.Fece spallucce. -Devo esserlo, se no potrei ritrovarmi morto.- sdrammatizzò.-Non dire niente a Strawberry.- si raccomandò l'americano, distribuendo su un piatto alcuni muffins.Lucas annuì. -Sono un dampyr, ma non sono stupido.-Non l'ho mai pensato. Anche perché non credo riusciresti a tener testa a Ryan, nel caso.- gli disse, sorridendo.Anche il nuovo arrivato si concesse un sorriso, lusingato. -Oh, be', mi viene naturale stuzzicarlo.- ammise.Il cuoco sollevò un sopracciglio. -Stuzzicarlo? Ryan?-Sì, so che nessuno qui si azzarderebbe, esclusa Strawberry, ma è troppo divertente vederlo irrigidirsi. So anche che si è dovuto trattenere già un paio di volte per evitare di darmi un pugno in faccia. A volte sono... snervante, ma è molto più interessante così.- durante tutto il discorso mantenne un sorriso soddisfatto sulle labbra.Ci credeva davvero e aveva seriamente intenzione di torturare il biondo.-Attento a quello che fai.- lo avvertì Kyle.-Certo. Rimarrò sullo scherzo, ovviamente. Faccio sul serio solo coi nemici: li manda in bestia ed è più facile ucciderli.- e detto questo uscì, dopo aver riempito il vassoio che si era portato dietro."Strano ragazzo... spero non prenda le cose troppo alla leggera.", pensò, pulendosi le mani sul grembiule.-Io non ce la faccio più.- Strawberry si accasciò sul bancone, vicino a Lory.La mew verde le accarezzò la testa, cercando di consolarla. -Dai... tra poco chiudiamo.-Tra poco? Mancano più di due ore.- protestò lei, sollevando il capo.L'amica le fece un sorriso di scuse, facendole capire che lei ci aveva provato. In quel momento Mina le raggiunse, infuriata.-Mi fanno male i piedi e dopodomani ho un saggio di danza. Se dovessero venirmi le vesciche giuro che picchio qualcuno.- si sedette e si tolse le scarpe, massaggiandosi i piedi. Sembrava seria.La rossa lanciò uno sguardo a Pam, ancora ferma sulla porta. Si era messa il cappotto per non prendere freddo.-Mina... andresti a dare il cambio a Pam? So che c'è freddo, ma almeno non ti sanguineranno i piedi.- le suggerì allora.La morettina alzò la testa a guardarla e poi, stranamente, annuì.Poco dopo la mew lupo le raggiunse. -Ragazze, ci serve anche l'aiuto di Ryan. Lucas ha scatenato un putiferio.- comunicò.Si voltarono tutte a fissare Strawberry. Lei si fece piccola. -Ehm... che c'è?-Sei l'unica a cui dà ascolto.- le disse Paddy.Scosse la testa. -No.- rifiutò.Non voleva affrontarlo da sola, anzi, non voleva affrontare il proprio cuore mentre era sola con lui. Era da troppi giorni, ormai, che aveva degli strani pensieri in sua presenza. Per non parlare degli improvvisi rossori.E iniziava a temere che la cosa sarebbe stata permanente e non molto positiva, per lei e... Mark.-Per favore.- la supplicarono le amiche.Sbuffando, accettò.-Mi dovete una fetta di torta al cioccolato.- le minacciò. Loro annuirono, spingendola verso le scale.Deglutì nervosamente, pensando a cosa la aspettava di sotto. Scese i gradini lentamente, cercando di posticipare l'incontro. Era perfettamente consapevole di essersi comportata in modo strano, con lui: l'aveva evito il più possibile e, quando non ci era riuscita, si comportava come se lui dovesse morderla.Quando arrivò davanti alla porta del laboratorio, ovviamente chiusa, prese un bel respiro. "Andiamo, stupida!", si rimproverò.Bussò.-Avanti...- sentì dire.Aprì il battente rinforzato e sbirciò all'interno. Era tutto in penombra, a causa dell'assenza di finestre e della presenza di numerosi monitor accesi.Ryan si stava spostando da un computer all'altro, appuntando qualcosa su un blocco.-Ryan...- lo chiamò, esitante.Al sentire quella voce lui si voltò, stupito. -E' successo qualcosa?- si fece guardingo. La mew non sembrava ferita e nemmeno sull'orlo di una crisi isterica, ma era strano che fosse scesa lì sotto.Poteva escludere l'attacco?-No, cioè sì.- scosse la testa, confusa. Lui alzò un sopracciglio. -Strawberry, ho praticamente scoperto dove si nasconde il vampiro, quindi muoviti. Non ho tempo da perdere.- l'avvertì, caustico come al solito.Lei dovette trattenersi dal mandarlo a quel paese. Perché reagiva sempre così? Era forse offeso per essere stato ignorato?"Ma no, lui è Ryan Shirogane, figurati se gli interessa essere considerato o meno.", cercò di convincersi. -Bene, spero che dopo ci renderai partecipi.- le sfuggì.Il ragazzo tornò a sollevare gli occhi su di lei, stupito dal tono della risposta. -Vuoi dirmi qualcosa? Avverto dell'ostilità nella tua voce.- le si avvicinò.-N-no... non c'entro io.- arretrò.Lui allora sospirò. -Non ti mangio mica. -Non ne sono mica convinta.- replicò lei, non fidandosi."Be', sì, in effetti ti mangerei... ma non nel senso che intendi tu.", si corresse. -Ok... ora vuoi dirmi perché sei qui?- addolcì il tono. Era agitata: meglio metterla a proprio agio.-Ehm... di sopra... abbiamo un problema.- ammise finalmente.Socchiuse gli occhi. -Lucas ha fatto qualcosa, per caso? Ha spaventato delle clienti?- chiese.-No, no!- la rossa scosse la testa. -Sta andando bene, per uno che non ha mai servito."Per fortuna.", pensò sollevato. -Allora cosa?-Ci servi... per servire.-Ti rendi conto che non mi sto passando il tempo, qui sotto?- alzò leggermente la voce.-Sì, Ryan, lo so ma...-No, niente ma. Non sopporto tutte quelle persone e il mio autocontrollo ha un limite.- ribatté.-Non mi sembra tutta questa gran cosa! Noi lo facciamo tutti i giorni.- sbottò lei, infastidita dalla risposta.-Lo sai che non sono tagliato per queste cose.- cercò di calmarsi. "Sto perdendo tempo.", pensò. Per quanto gli piacesse quella ragazza, era arrivata in un momento inopportuno.Stizzita, si mise a gesticolare. -Ahh! Ma perché sono venuta a chiedertelo!-Non te l'ho chiesto io.- incrociò le braccia.Strawberry allora si bloccò. -Ryan, se hai un problema con me dimmelo.-Io non ho problemi con nessuno. Sei tu, semmai, che mi stai evitando.- le disse, calmo.Colpita e affondata.Cercando di non boccheggiare come un pesce, la ragazza arretrò ancora di qualche passo. Perché il suo cuore stava battendo più forte? Sembrava volesse sfondarle la cassa toracica e fiondarsi dal biondo, per spiegargli tutta quell'assurda situazione.-Fa' come vuoi!- e scappò al piano di sopra. Ryan rimase a fissare la porta aperta, respirando lentamente.Prima o poi avrebbe dovuto chiarire con Strawberry. Si era reso conto del suo strano comportamento e non osava sperare che fosse a causa sua.Di solito lei lo evitava quando litigavano seriamente, ma in quel periodo si erano limitati ai soliti punzecchiamenti."Anzi, nemmeno a quelli.", si rese conto. "Mi sta proprio evitando."Si morse il labbro inferiore, perplesso.Ok, c'erano state situazioni imbarazzanti, ma non era la fine del mondo. Lei aveva sempre dimenticato tutto (anche troppo in fretta) per tornare tutta saltellante e felice da Mark."Cos'è cambiato?", si chiese, tornando a voltarsi verso i computer.Cercò di concentrarsi sui dati che scorrevano davanti ai suoi occhi. Senza nemmeno guardare afferrò la tazza che aveva lasciato sulla scrivania e se la portò alle labbra.Fece una smorfia: il caffè era diventato freddo.Ad un certo punto udì un urlo e il rumore di qualcosa che andava in frantumi."Lory.", pensò subito. Sbuffando abbandonò computer e caffè e si avviò al piano di sopra. -A volte mi chiedo perché mi sia fatto convincere ad aprire questo posto...- brontolò.Stava per arrivare sul pianerottolo quando vide Kyle uscire dalla cucina con la valigetta del pronto soccorso in mano.Preoccupato, lo seguì nel salone.Svoltò l'angolo e si trovò davanti i cocci di numerosi piatti. Lory era a terra e cercava di porre rimedio al proprio disastro.-Mi dispiace!- continuava a ripetere con le lacrime agli occhi.Alcune clienti si sporsero per vedere cosa fosse successo. Il biondo lanciò un'occhiata a Lucas, che la intercettò subito e sembrò capire. Gli si affiancò e superarono le ragazze.-Non è successo nulla di grave, le cameriere stanno bene. Scusateci per l'inconveniente.- comunicò Ryan.Ci fu un leggero mormorio tra i presenti, poi tutti tornarono alle proprie chiacchiere. Pam, che era tornata nuovamente sulla soglia, era già pronta ad intervenire. L'arrivo del proprietario del Cafè aveva resto inutile la sua idea.Si scambiarono un lieve cenno del capo e lei tornò ad occuparsi delle donne che aspettavano.Lucas gli riservò uno sguardo stupito, senza farsi vedere. Era incredibile come quel ragazzo riuscisse a cambiare la propria espressione a comando.Quando era arrivato nel salone era chiaramente scocciato, anche se volenteroso.Stava per complimentarsi per il suo ferreo autocontrollo quando sentì odore di sangue. Non era quello della ragazza dagli strani capelli verdi.Si voltò e notò che Strawberry si teneva il braccio, stringendo con forza le dita per mantenere una presa ferrea. Le si avvicinò, preoccupato. -Ehi...- mormorò.Lei sobbalzò, distogliendo lo sguardo dalla collega, ora medicata da Kyle. -Lucas...- lo fissò, perplessa.-Il braccio. Ti sei fatta male?- domandò, indicandolo con un cenno del capo.La rossa abbassò gli occhi. -No, no... tutto bene...- mentì. Quando era uscita dalla cucina si era ritrovata Lory davanti, all'improvviso. Aveva cercato di evitare l'impatto, ma per proteggere l'amica dai cocci dei piatti era scivolata e si era pure tagliata.Be', l'altra aveva rotto gli occhiali.-Stai sanguinando. Ho un buon naso, ricordi?- il giovane allungò una mano e le afferrò il polso. -Andiamo in cucina.-Ti ho detto che non importa, non fa niente.- provò a protestare Strawberry.-Giuro che non ti faccio niente. Non mi piace il sangue.- la guardò dritto negli occhi. I suoi avevano una sfumatura leggermente più scura del solito.-Non...-Ci penso io, grazie Lucas.- Ryan li sorprese mentre la mew neko tentava di sottrarsi alla presa del dampyr.Lucas alzò le braccia e si allontanò. -Tutta tua.Non era offeso, quello no, ma voleva che si fidassero di lui e non lo considerassero uno stupido succhiasangue."Di male in peggio...", pensò la rossa.-Ti sei ferita?Lo guardò avvicinarsi. Sul viso poteva leggergli la preoccupazione, una seria preoccupazione. L'azzurro dei suoi occhi, quando li sollevò per guardarla apertamente, era diventato più caldo, più accogliente. Come il cielo estivo.Negare ormai era inutile.Tolse la mano e scoprì la ferita: un bel taglio obliquo, abbastanza profondo per imbrattarle buona parte dell'avambraccio.-Mhm... va disinfettato.- le disse, recuperando il kit sostitutivo. Kyle era così previdente che ne teneva due in cucina e uno nel proprio bagno. Giusto per farsi trovare preparato in caso di un attacco.Sorrise, ripensando alla piccola valigetta che aveva infilato a forza anche nel suo. Nel caso dovessi tagliarti facendoti la barba, si era giustificato.-Perché sorridi?- chiese Strawberry. Sembrava perso nei propri pensieri.Fece spallucce. -Nulla, ripensavo ad un vecchio aneddoto.-C'entrava qualcuno feritosi con dei cocci?- indagò. Scosse la testa. -Non devo mettere dei punti, vero?Le girò il braccio ed esaminò la ferita per qualche istante. -No.- disse infine.Lei sospirò. -Vieni, siediti.- senza darle il tempo di dire nulla l'afferrò per i fianchi e la fece sedere su una delle basi libere da utensili o dolci.Strawberry lo guardò con tanto d'occhi, aprendo la bocca per ribattere.-Su, stendi il braccio.- le disse, usando il tono che si adotta coi bambini. La stava prendendo in giro."Non perde mai occasione.", pensò, stizzita. -Se non la smetti di fare il de... ahi!!Ryan sollevò gli occhi, perplesso. Aveva appena appoggiato il cotone imbevuto di disinfettante sulla ferita. Non si era nemmeno mosso. -Se fai la brava dopo ti do un lecca lecca, ok?- si burlò di lei.Voleva ritrovare quell'atmosfera piacevolmente litigiosa che condivideva con lei quando si trovavano nella stessa stanza. Essere evitato gli faceva schifo e gli occupava troppi pensieri, impedendogli di lavorare.La mew gonfiò le guance come suo solito. -Smettila!Rise, divertito e le tamponò il taglio. La sentì aspirare aria tra i denti, ma non disse una parola.Le ripulì completamente l'avambraccio con l'acqua ossigenata per evitare infezioni e poi cercò un cerotto abbastanza lungo.-Non ho cerotti con gli orsacchiotti, mi dispiace.- le disse, fingendosi deluso.Lo guardò male, dandogli una pacca sul braccio. Ma poco dopo le sfuggì un sorriso. Una volta finita la medicazione ripose tutto al suo posto.-Grazie.- la sentì dire.Si girò per risponderle, ma notò che aveva un po' di sangue sulle dita. Le afferrò il polso e le sollevò il braccio. -E questo?Lei lo fissò, stupita e poi spostò gli occhi sulla propria mano. -Oh, un taglietto. Lascia stare.Fece per sfilarsi dalla sua presa, ma lui non glielo permise.La avvicinò a sé e poi posò le labbra sulla sua pelle, facendosi scivolare in bocca il dito. Strawberry divenne di tutti i colori, sentendo un brivido correrle per tutto il corpo.Tentò di dir qualcosa, di farlo staccare, ma lui aveva chiuso gli occhi. Era immobile, se non fosse per il guizzo della sua lingua, che le accarezzò il polpastrello."Oddio! Oddio!", pensò la rossa, in tilt.-R-Ryan...- tentò, con voce roca. Il cuore le batteva a mille.Il biondo non rispose e si limitò a sollevare lentamente le palpebre, facendole incastrare il respiro ad un'altezza imprecisata del petto.La guardava dritto negli occhi, le ciglia leggermente abbassate su quei pezzi di cielo che la stavano facendo sciogliere. Aveva inspiegabilmente caldo."E' confusa.", pensò soddisfatto Ryan.Mantenne il contatto visivo fino a quando lei non chiuse gli occhi. La sentì tremare. "Ops, forse ho esagerato."Si raddrizzò, lasciò un breve bacio sulla sua pelle e poi la liberò.-Fatto.- disse. Sentiva il cuore pompare sangue a tutta birra: era agitato. "Sicuramente ora mi picchia o mi sbraita contro.", pensò aspettando la sua reazione violenta.Strawberry si riebbe, saltò giù dal mobile e si allontanò barcollando.Il biondo rimase piacevolmente interdetto.Senza volere gli sfuggì un sorriso.-Ryan...- lo rimproverò Kyle, comparendo nella cucina. Si scambiarono uno sguardo eloquente e poi il ragazzo tornò nel salone, per una volta contento. Controllò la propria espressione e si apprestò a sistemare il casino combinato dalle sue due dipendenti. Il turno era finalmente finito.Lory era tornata a casa per recuperare gli occhiali di riserva, ma Kyle le aveva detto che per quel giorno poteva riposarsi.Così il resto del lavoro era toccato a loro. E a Lucas e Ryan.I due formavano una coppia da infarto, messi insieme. Le clienti non avevano saputo più dove posare lo sguardo, ad un certo punto.Ovviamente, il dampyr era abbastanza contento delle attenzioni, l'americano per niente.Ma non aveva mai aperto bocca, comportandosi in modo irreprensibile.-Mi chiedo perché Ryan faccia lo stronzo solo con noi.- ragionò Strawberry, rivestendosi.-Non con noi. Con te.- le sussurrò Pam.Si voltò a guardarla, stupita e rossa in viso. -Non è vero!-Oh sì, ma solo perché noi non gli diamo corda.- le sorrise, divertita dalla sua reazione. Si mise il cappotto e poi mise la divisa nell'armadietto. -A domani, ragazze.La rossa la salutò distrattamente, ragionando sulle sue parole.Certo, aveva già notato che era l'unica a rispondere a tono al biondo. O meglio, a dargli risposte che lo spingevano a punzecchiarla e non a zittirla, come faceva con Mina.Dipendeva forse dal carattere di uno dei due?"Oppure sono solo il suo passatempo.", pensò. Subito il suo cuore protestò e lei si ritrovò a fissare la propria divisa, perplessa.Non ci stava capendo più niente. Sapeva di amare Mark, glielo aveva pure detto, ma allora perché quelle strane reazioni con Ryan?"Be', è normale, mi provoca!", si disse. Mise via le sue cose, salutò ed uscì dal locale senza incontrare nessuno dei tre ragazzi.-Ma provoca solo me...- mormorò, affondando il viso nella sciarpa.Prese a camminare con calma lungo il vialetto d'ingresso, ma una voce la fermò. Alzò la testa e si ritrovò davanti Mark.-Ehi, micetta, dove vai a quest'ora? Non vorrai mica tornare da sola, vero?- le sorrise.-Mark!- esclamò correndo ad abbracciarlo.I pensieri su Ryan svanirono, come fumo in una tempesta.-Sapessi. Ora ti racconto.-Vi prego, Kami, niente ressa, oggi.- supplicò Strawberry uscendo da scuola.Cercò, senza rendersene veramente conto, la moto di Ryan.Quando non la vide capì che il ragazzo si era già avviato, lasciandola a piedi. Un po' le dispiacque, ma solo perché doveva arrancare nella neve, aumentata a seguito dell'ultima nevicata.Salutò Mimi e Megan ed uscì dal cancello, svoltando a destra.-Strawberry!- si sentì chiamare.Si voltò, sorpresa, e si ritrovò davanti Lucas. -Oh... ciao.- lo salutò.-Ti aspettavi qualcun altro?- le chiese, facendo lampeggiare i denti bianchi in un sorriso. -Ti accompagno.Scosse la testa, imbarazzata mentre prendevano a camminare affiancati.-Allora... come ti sono sembrato, ieri?Alzò la testa. -Be', molto richiesto.- ammise, facendolo ridere.-Oh, già.- commentò solamente.-Perché a scuola porti quegli occhiali così spessi?- domandò, curiosa. Lui se li sfilò e li mise in tasca, lanciandole un'occhiata coi suoi occhi color smeraldo.Ci rifletté su. -Non mi piace avere i timpani perforati dalle galline.- spiegò.La rossa rise. -E' la stessa cosa che potrebbe dire Ryan.-Ah sì?- fece, sorpreso. -Non gli piacciono le attenzioni femminili?-Non è uno che le cerca. E poi ha qualche difficoltà a stare con le persone, è abbastanza chiuso. Riservato e scontroso.- disse.-Per via dei suoi genitori?- azzardò a chiederle. Gli interessava ottenere informazioni sul capo del progetto.Lei tornò a guardarlo, stupita. -Come sai dei...?-Me l'ha detto lui. Anche io sono orfano, praticamente.- si strinse nelle spalle, fermandosi ad un incrocio.-Oh... mi dispiace.- mormorò Strawberry, sentendosi in colpa. Non voleva ricordargli brutti eventi della sua vita.-Tranquilla. Ormai sono diciotto anni che vivo così.- le sorrise, cercando di rassicurarla.-Tua mamma è morta di parto?- indagò lei, esitante.Annuì. -Sì... era una donna fragile, ma aveva uno spirito forte, mi hanno detto.-Sai almeno com'era...?- lo fissò, cercando di capire se provasse dolore nel parlarle del proprio passato. Apparentemente era rilassato.Attraversarono, raggiungendo sani e salvi l'altro lato della strada. Lui aprì il giaccone e frugò in una delle tasche interne. Ne estrasse il portafogli e lo aprì. -Eccola.- le porse una piccola foto sgualcita, accennando un sorriso. La prese facendo attenzione e la osservò: ritraeva una giovane donna dai lunghi capelli castani, ricci e vaporosi; due occhi verdi come i germogli di primavera e un viso delicato, a forma di cuore.-Sembra una bambola.- fece colpita. Era molto bella e ora capiva da chi aveva preso Lucas.-Ho preso tutto da lei. A parte le mie abilità e la spigolosità del viso. Ovviamente il carattere è merito mio.- le fece l'occhiolino.Da come aveva parlato, la mew capì che voleva evitare l'argomento "padre". Quindi non insistette.-Secondo me, comunque, non dovresti fingerti un secchione asociale, a scuola. Riscuoteresti successi, magari potresti trovare una ragazza.- lo incoraggiò, tornando sul vecchio argomento.Lui l'afferrò per una spalla, evitandole di finire in un cumulo di neve. -No, mi piace la mia tranquillità.-Oh... sei un solitario.-Sì. Sai, succede ad essere dampyr.- sdrammatizzò.-Hai sempre vissuto in Giappone?- chiese, guardandolo e tenendo d'occhio la strada. Non voleva passare per un'imbranata.Scosse la testa. -No, ho viaggiato. Sai, io sono europeo e in Europa esiste una società che si occupa dei bambini come me.- spiegò.Strawberry aggrottò le sopracciglia. -Società?Annuì, calmo. -Sì. Allevano i dampyr per uccidere i vampiri, dato che lì ce ne sono molti di più. Non appena sono diventato abbastanza grande da non rischiare di essere ucciso mi hanno mandato in missione. Ho visto diversi posti.- sembrava che tutto ciò non gli facesse né caldo né freddo.-Wow.- sussurrò lei, colpita.-Io però sono mezzo inglese e mezzo tedesco.- rivelò.-Be', questo e la foto spiegano perché tu sia così appariscente.- ridacchiò lei. Doveva immaginare che non avesse molto sangue nipponico nelle vene.-E Ryan?- chiese Lucas, dopo un po'.-Ryan cosa?-Anche lui è straniero, giusto?- la guardò, aspettando una risposta.-Ah, sì, certo. Sua madre era americana, suo padre giapponese.- disse. -Ma perché ti interessa così tanto?-Siamo simili.- la buttò lì. Lo osservò, non molto convinta, ma alla fine le sembrò abbastanza plausibile. Oppure era semplicemente curioso.Evitò una pozzanghera ghiacciata con un movimento fluido. In effetti si muoveva come un elegante felino. -E tu?La ragazza si riscosse. -Io sono completamente giapponese.- rispose.Ridacchiò. -Qualcos'altro?- chiese. Le lanciò uno sguardo malizioso. -Chi era il morettino di ieri sera?-Ehi! Non sono affari tuoi!- brontolò lei, arrossendo.-Il tuo fidanzato, eh?-Non sei simile a Ryan, sei proprio insopportabile e impiccione come lui.- gli lanciò un'occhiataccia.-Non è vero. Sono solo curioso.- si discolpò. "Il biondino non mi sembra un impiccione...", pensò tra sé.Sbuffando, rispose:-E' il mio fidanzato. Anche lui fa parte del progetto. La prima volta che verrà a fare un salto te lo presento, ok?-Fa parte del progetto?- si accigliò. -Nessuno me l'ha detto.-Be'... è un collaboratore part-time, diciamo.- cercò di spiegare lei. -Insomma, chiedi a Ryan. Lui è più bravo di me a spiegare.-D'accordo. Lo farò.Dopo quella lunga chiacchierata rimasero in silenzio. Erano quasi arrivati al Cafè quando Lucas si bloccò all'improvviso, fermandola con un braccio.Lo guardò confusa, spostando poi lo sguardo sulla strada.Lui non disse niente ed alzò gli occhi al cielo.-Niente sole...- mormorò.Strawberry si accigliò. Ovvio che non ci fosse il sole, tra poco avrebbe nevicato di nuovo, come minimo.-Trasformati.- le ordinò, perentorio.-Cosa?-Trasformati, ho detto.- ripetè, tenendo gli occhi fissi su un punto in lontananza. La ragazza fece come le era stato detto e in poco ecco comparire Mew Berry. -Sento il suo odore...- mormorò lui.-Il vampiro?- chiese. Annuì.-Chiama gli altri. E dì a Ryan che mi serve un'arma.- spostò lo sguardo su di lei, rivelandole il colore dei propri occhi. La pupilla era inghiottita da un verde chiarissimo, quasi cristallizzato. -Sbrigati!Sobbalzando, compose il numero del Cafè.Le rispose Kyle. -Kyle, raggiungeteci subito. Siamo all'incrocio prima del Cafè, Lucas ha individuato il vampiro, muovetevi! Ah, dì a Ryan di portare l'arma.- disse, agitata.-D'accordo. Arriviamo.Chiuse la chiamata e lui si riappropriò dell'oggetto, facendolo sparire in tasca. Il tutto senza nemmeno fissarla.Lentamente decise di concentrarsi sulla strada e, tra i piccoli vortici di neve alzati dal vento, lo vide.Il vampiro, quello che l'aveva morsa.
STAI LEGGENDO
Un angelo a scuola
FantasySe Ryan fosse costretto a riprendere gli studi a causa di un nuovo nemico? E se questo nemico fosse, strano ma vero, un Gangrel?Un vampiro in grado di trasformarsi in animale è diffilce da scovare, ancor di più quando sembra che si nasconda nella sc...