Si stava godendo il fresco venticello autunnale, che scuoteva le ultime foglie rimaste sugli alberi, quando un movimento alle sue spalle la fece voltare, riuscendo a vedere appena in tempo un'ombra felina guizzare dietro un cespuglio. Sospirando per essersi fatta trarre in inganno da un gatto tornò a voltarsi, ma quando lo fece si ritrovò davanti una sua conoscenza.-Quiche!- esclamò stupita. Arretrò di alcuni metri.-Ciao bambolina, ti sono mancato?- la salutò lui, rimanendo sospeso a mezz'aria. I capelli verdi ondeggiavano davanti al viso pallido, solleticati dall'aria. Sempre il solito saluto, fatto con quella punta di malizia che lo contraddistingueva quando parlava con lei. A volte l'amore agiva per vie proprio incomprensibili, si ritrovò a pensare la ragazza. -Cosa vuoi?- l'apostrofò duramente lei.-Ma come?- fece lui deluso. -Io ti vengo a trovare e tu guarda come mi tratti. Non si fa così, gattina.-Ogni volta che vieni sulla Terra è per attaccarci!- gli fece notare la mew gatto. -Sei cattiva. Così mi ferisci.- disse, fingendosi offeso. Strawberry divenne guardinga: sapeva che quando si comportava in quella maniera non c'era d'aspettarsi altro da lui se non qualche tiro meschino. -Vatt...- stava per dirgli di andarsene, ma l'alieno era già scomparso. "E' stato facile convincerlo questa volta", si disse sorpresa. Ma non sapeva quanto si stesse sbagliando. Quiche infatti le riapparve davanti a tradimento e le sottrasse la torta impacchettata. -No! Ridammela!-Eh, no! Voglio che tu sia più gentile con me quando vengo a trovarti.- disse lui, alzandosi in volo quel tanto che bastava per non farsi catturare. -Questa non ti serve più.- e detto questo fece sparire l'involucro che teneva in mano. Strawberry lo fissò allibita. Kyle ci aveva sicuramente messo l'anima per fare quella torta, come sempre del resto, e ora tutto il suo lavoro andava in fumo per colpa di un alieno indispettito. No, questo era troppo!-Quiche, hai passato il limite per oggi. Vattene o sarò costretta ad ucciderti!- lo minacciò estraendo il ciondolo per la trasformazione. -Uhm, davvero? E se non volessi andarmene?- chiese, materializzandosi al suo fianco. Lei fece per spostarsi, ma l'alieno fu più veloce. L'afferrò per un braccio e, fulmineamente, la tirò a sé, unendo le loro labbra in un bacio. Cercò subito di approfondirlo, ma Strawberry gli morse il labbro inferiore e si liberò della sua presa. -Acc, mi hai morso!- constatò portandosi due dita alla parte lesa. Quando le ritrasse le ritrovò sporche di sangue. -Ti avevo avvertito che oggi non era giornata.- ribadì lei. Era decisa a non farsi sottomettere per nulla al mondo, soprattutto da quell'alieno. -Ah, sì? Vorrà dire che mi divertirò in un altro modo.- disse sollevandosi da terra fluidamente.In quel momento un tuono squarciò l'aria, facendo rizzare la coda e le orecchie a Strawberry. Aveva sempre odiato i temporali e ora doveva anche combattere sotto la pioggia. Quella era sfortuna! Strinse il ciondolo che reggeva in mano e si preparò a contrattaccare. -Ma come, hai paura dei temporali?- la canzonò Quiche. Si teneva lontano dalla portata della ragazza mentre cercava di individuare un soggetto adatto alla fusione col chimero parassita. Individuò poco lontano, in mezzo ai cespugli, un gatto randagio in cerca di cibo. Fece comparire sul palmo della mano il suo aiutante e lo lanciò verso l'animale ignaro. Strawberry, distratta dai movimenti sospetti dell'alieno, era rimasta incantata a guardare il parassita scomparire tra i cespugli e Quiche ne seppe approfittare. Fece comparire i propri sai e, incrociandoli, creò una sfera d'energia che scagliò contro la ragazza. Quando lei se ne accorse era troppo tardi per schivarla. Inspiegabilmente si sentì spingere di lato e vide la sfera schiantarsi con un tonfo sonoro al suolo. Dalla buca che provocò prese a uscire del fumo. Caspita, se fosse rimasta dove si trovava avrebbe fatto una brutta fine, constatò sollevata. Sentì Quiche imprecare di rabbia. Fu allora che Strawberry si rese conto di essere stata spinta da qualcuno, che così facendo l'aveva salvata. Si rialzò e quando voltò il capo vide vicino a sé l'ultima persona che si sarebbe aspettata l'aiutasse, ma sicuramente la prima che sarebbe stata disposta a farlo senza un perchè.-Ryan?- fece stupita. -Certo, chi se no? Sei la solita svampita.- la rimproverò lui, spazzolandosi i calzoni. -Senti chi parla! Brutto bugiardo!- reagì lei, avvampando. -Un grazie sarebbe sufficiente.- il ragazzo ostentò la solita indifferenza mentre si alzava. Strawberry stava per replicare quando Quiche, stanco di essere ignorato, li interruppe. -Strawberry! Non puoi ignorarmi!- urlò indignato. Allora la mew rosa si voltò a fronteggiarlo. Proprio mentre stava per urlargli di non interromperla un lampo, accompagnato subito da un tuono, illuminò le basse nuvole grevi d'acqua. Tutti alzarono lo sguardo al cielo e immediatamente presero a cadere milioni di piccole gocce di pioggia. "No, anche la pioggia, no!", la ragazza supplicò che smettesse, ma quella s'intensificò. -Uhm, gattina, mi dispiace farti bagnare, ma ora dobbiamo giocare.- annunciò riottenendo l'attenzione della ragazza. -Sei pronta?- le chiese, leccando la lama di uno dei suoi strani pugnali. -Te ne pentirai, Quiche!- lo avvertì lei iniziando la trasformazione. Ryan, completamente dimenticato, fece per andare a chiamare le altre, quando l'alieno lo richiamò. Confuso, il ragazzo si voltò a fronteggiarlo. Cosa voleva da lui? -Rimani, umano.- gli fece segno con la mano di restare esattamente dove si trovava. -Cosa vuoi?- lo apostrofò gelidamente il biondo. -Fare due chiacchiere con te. Abbiamo molto da dirci.- replicò con voce amabile l'altro. Poi tornò a dedicarsi completamente alla sua gattina, come la definiva lui. Ora lo stava fissando con una scintilla di rabbia nelle iridi rosa, dovute alla trasformazione. -Non ti arrabbierai se sarà solo il mio chimero a giocare con te, vero?- le chiese dispiaciuto. -Vedi, devo fare un discorsetto al tuo amico.- aggiunse lanciando un'occhiata al ragazzo sotto di lui. "Cosa vuole da Ryan?", si chiese Strawberry andando a fissare a sua volta il biondo. Il giovane americano intercettò lo sguardo della mew e le fece capire che ne sapeva quanto lei. La rossa allora tornò a fissare con astio Quiche, quando dai cespugli emerse un enorme chimero, generato palesemente da un gatto, come indicavano i lunghi artigli e gli occhi felini. Ma dell'animale che era rimanevano solo quelle tracce, per il resto era diventato molto dissimile da un felino e sicuramente molto più pericoloso. Con un balzo fu davanti alla paladina, che si spostò di alcuni metri per porre una distanza di sicurezza tra loro. Il chimero inarcò la schiena, soffiando minacciosamente prima di partire all'attacco. Mew Berry evitò gli artigli scartando di lato e tentò di attaccare a sua volta. Così lo scontro ebbe inizio. Quiche, intanto, si abbassò fino a poter guardare Ryan negli occhi. I suoi, ambrati, brillavano di una strana luce. -Te lo ripeto. Cosa vuoi?- scandì il fondatore del progetto mew.-Delle informazioni.- rispose l'alieno, mantenendosi sul vago. Il biondo socchiuse gli occhi, guardingo. La situazione aveva un non so che di sospetto. -Informazioni?- ripetè con calma, piegando leggermente le ginocchia. Se ce ne fosse stata la necessità sarebbe stato pronto a scattare. -Pie ha scoperto che state facendo delle ricerche.- iniziò a spiegare il suo interlocutore. Tra le mani reggeva sempre i suoi fedeli sai, ora abbassati. -Non è una novità.- gli fece notare acido. Proprio non capiva lo scopo di quell'assurda chiacchierata, come l'aveva definita Quiche. -Sei troppo scontroso... ha ragione Strawberry a dire che sei insopportabile.- rivelò. Ryan ignorò deliberamene l'osservazione ed incrociò le braccia, iniziando a spazientirsi. Sinceramente non gliene importava nulla delle considerazioni dell'alieno sul proprio carattere. -Volevi dirmi solo questo?- chiese con voce dura. Come sempre il suo sangue freddo lo stava aiutando e l'antipatia per il proprio avversario favoriva il tutto. -Anche. Ma, parlando di cose serie, cosa state cercando?- l'alieno si avvicinò di un poco, sollevando uno dei pugnali. -L'Acqua Mew, come sempre.- asserì il biondino. "Figurati se ti rivelo cosa stiamo cercando.", pensò.-Davvero... credi di essere divertente?- Quiche lo colpì in pieno viso con l'elsa del tridente, infastidito dal tono della risposta. Il ragazzo accusò il colpo senza una parola. Intanto Mew Berry era ancora alle prese con il chimero-gatto e non si rese conto di quello che stavano facendo i due. Si appiattì a terra e si slanciò in avanti, evitando per un pelo la zampa del grosso felino, sollevando schizzi d'acqua dall'erba fradicia. Schivando, passò sotto il possente corpo e tentò di colpirlo alle spalle, la coda dell'animale però frustò l'aria abbattendosi sulla schiena della guerriera, che venne lanciata tra alcuni cespugli vicini con un urlo. Il suo avversario ne approfittò e cercò di finirla, ma lei spiccò un salto, per nulla impedita dal fango che la ricopriva già, ritrovandosi sul ramo più robusto dell'albero che la sovrastava. Ora poteva guardare il chimero negli occhi. Non lo avesse mai fatto. Le iridi del gatto si tinsero di rosso e da esse prese a sprigionarsi una forza magnetica, che irretì Strawberry. La ragazza si appoggiò pesantemente al tronco e subito dopo il mostro la buttò a terra con una testata. Miagolando compiaciuto, la osservò rialzarsi mentre la pioggia si abbatteva incessantemente sui due. Ryan aveva assistito a tutta la scena con preoccupazione e più volte aveva cercato di correre in aiuto della leader delle mew mew, ma puntualmente Quiche glielo aveva impedito. -Dove pensi di andare?- l'alieno gli si parò davanti per l'ennesima volta. Il biondo lo squadrò con sguardo omicida prima di raddrizzarsi. -Così va meglio...-Quiche hai fatto un viaggio a vuoto. Da me non saprai nulla.- l'ammonì il ragazzo, fissandolo duramente. -Inoltre le ragazze stanno per arrivare.- aggiunse con un mezzo sorriso.L'altro rimase pensieroso, fluttuando lentamente in mezzo alla pioggia che aveva già inzuppato da capo a piedi sia lui che il suo interlocutore. D'un tratto un sorriso maligno si fece spazio sul suo viso. L'americano lo guardò sospettoso. Non prometteva nulla di buono quando assumeva quell'espressione e ormai lo conosceva abbastanza bene per affermarlo con sicurezza. -Dici che le altre mew mew stanno arrivando?- sembrava parlare più a se stesso che al ragazzo che aveva di fronte. -Ci penso io a tenerle occupate. Pie, Tart!Subito due vortici dimensionali si aprirono dietro l'alieno dalla pelle diafana e ne spuntarono i suoi due compagni. -Ci hai chiamati, Quiche? Cosa vuoi?- chiese con sufficienza Pie. Il fratellastro si voltò appena a fissarlo.-Tenete occupate le altre ragazze.- disse semplicemente, tornando ad occuparsi del biondo. -D'accordo!- assentirono quelli. Con un guizzo scomparvero. "Cavolo! Adesso sì che siamo nei guai, se quei due vanno a tenere occupate le altre... devo sbrigarmela da solo.", realizzò Ryan. Con la coda dell'occhio scorse Strawberry mentre abbatteva la sua arma sulla testa del gatto.-Allora... stavamo dicendo?- fece Quiche con aria innocente. Neanche stessero prendendo il thè delle cinque! -Avevamo finito.- affermò l'altro. Non aveva per niente voglia di sottostare a quello stupido interrogatorio, quindi tanto valeva convincere l'alieno ad andarsene con le cattive, dato che le buone non avevano sortito effetto. L'alieno ridusse gli occhi a due fessure, pronto a picchiare nuovamente quel testardo di un umano, quando si sentirono delle urla e il rumore di un crollo. Ryan si voltò in direzione del caffè con aria spaventata, così come Mew Berry. Quiche, invece, sorrise soddisfatto. Tutti i clienti, appena avvertita la prima scossa, erano scappati urlanti fuori dal locale, lasciando sole le quattro ragazze e Kyle. -Che succede?- chiese Lory, guardando spaesata le compagne. In cambio ricevette solo altri sguardi confusi. -Dove sono Ryan e Strawberry?- d'un tratto Mina si rese conto della loro assenza. -Ho mandato Strawberry a fare una consegna e Ryan dovrebbe...- ma non fece in tempo a finire la frase. Tutto il Cafè fu scosso da un terribile urto, che fece oscillare pericolosamente i lampadari e ruppe i vetri di molte finestre. I cinque si coprirono la testa con le mani per evitare di essere colpiti dagli oggetti taglienti e cercarono di capire cosa stesse succedendo. -E' un terremoto?!- urlò Mina, cercando di sovrastare il rombo. -No! Non è un terremoto!- rimandò Kyle. La mew bird stava per chiedere spiegazioni quando comparve Masha tutto agitato, urlando la presenza di alieni. -Sono gli alieni, ci attaccano!- le avvertì il moro. Le ragazze si scambiarono un cenno d'intesa e si rialzarono, tentando di rimanere in equilibrio. -Pronte ragazze?- Pam scrutò una a una le compagne, che annuirono determinate ed estrassero i medaglioni per la trasformazione. -Kyle, vai giù in laboratorio.- ordinò, voltandosi verso lo chef. Immediatamente il ragazzo corse in direzione delle scale, augurando loro buona fortuna. -Al resto pensiamo noi... Mew Pam, metamorfosi!Fecero appena in tempo a trasformarsi che il Cafè fu colpito un'altra volta, ancora più violentemente. Le quattro si misero in posizione, pronte ad attaccare. Un altro urto e parti del soffitto si staccarono, precipitando al suolo. -Vogliono seppellirci vive?- sbraitò spaventata Mina. -Per me vogliono stanarci.- intervenne Paddy. -Dobbiamo tenervi occupate.- una voce conosciuta si udì sopra il frastuono. Tutte si voltarono in cerca dell'alieno, ma non lo videro. -La vostra compagna sta combattendo con Quiche e noi ci occuperemo di voi con molto piacere.-Pie! Fatti vedere!- intimò Pam. Stava per correre fuori dall'edificio rosa quando il muro davanti a loro ebbe uno spasimo, si gonfiò come se qualcosa vi premesse contro ed infine si ruppe in una nube di mattoni e polvere. Tossendo, le mew mew si portarono le mani davanti agli occhi per scorgere qualcosa in mezzo a quel putiferio: gli alieni avevano deciso di tenerle occupate distruggendo il Cafè! -Non si... vede niente...- tossì Lory. -Ragazze, state all'erta!- avvertì Mew Pam. Presto detto. La polvere venne letteralmente tagliata in due da una frustata. Le paladine riusirono a evitare l'attacco solo grazie ai sensi degli animali con i quali erano fuse.Rimasero chine a terra finchè la nube bianca non si fu dissolta. Davanti a loro, intento a scrutarle dal buco che si era creato nel fianco dell'edificio, stava un enorme chimero gatto, affiancato dai due alieni. Evidentemente era stato lui a falciare l'aria, prima. -Tart!- esclamò contenta Paddy. Non era un segreto che avesse una certa predilezione per l'alieno più piccolo e capriccioso del gruppo. -Tsk!- il ragazzino non la degnò nemmeno di uno sguardo e la biondina abbassò lo sguardo, contrariata.-Pronte a combattere?- chiese Pie, aprendo i suoi due ventagli. -All'attacco!- urlò Pam, scagliandosi su di lui.E la battaglia ebbe inizio. Intanto nel giardino sul retro del Cafè Mew Mew la lotta continuava.-Quiche! Cos'hai architettato?!- lo aggredì Ryan. Quello sorrise divertito. -Nulla. Ho solo fatto in modo che nessuno venga a disturbarci.- rivelò facendo spallucce. Il biondo in quel momento provò l'istinto irrefrenabile di saltargli addosso e strozzarlo. -Sei un vigliacco!- gli urlò Mew Berry, mentre bloccava gli artigli del mostro. -Sarà, ma voi non siete da meno...- rispose lui. La rossa stava per ribattere, ma il chimero si abbatté su di lei e non glielo permise. La mew neko fece una capriola all'indietro per evitare l'attacco ed atterrò poco lontana da Quiche e Ryan. In quel momento i loro sguardi s'incontrarono per un fugace scambio di sensazioni e pensieri. Entrambi capirono le intenzioni reciproche. Annuendo, Strawberry balzò in avanti, atterrando sulla schiena del gatto gigante. -Che cosa...?- Quiche si voltò a guardare sorpreso la scena. Non credeva che il suo chimero potesse essere sconfitto così facilmente. La sua distrazione capitava a pennello.Ryan gli saltò addosso, scaraventandolo e terra e lo disarmò, appropriandosi dei suoi sai. L'alieno si ritrovò così le proprie armi puntate alla gola e un piede sullo stomaco. -Hai ancora voglia di impicciarti degli affari altrui?- lo interrogò il ragazzo. Sul suo viso si dipinse un sorrisetto compiaciuto che irritò molto l'avversario. -Figurati se ho paura di uno come te!- replicò baldanzoso. Ryan serrò impercettibilmente la mascella e premette ulteriormente le lame sul collo diafano dell'extraterrestre. -Nemmeno un pugnale puntato alla gola ti fa cambiare idea?- lo sfidò il biondo. L'altro sbottò e lanciò uno sguardo interessato alla sua gattina. -Non mi costa nulla farti fuori...- lo avvertì. Quiche allora riportò la propria attenzione al ragazzo. -Fai come vuoi, ma sappi che il nostro alleato è già entrato in azione.- cercò di intimidirlo, ma il suo avversario non era tipo da demordere con così poco. -Il vostro alleato? Per caso è... un vampiro?- l'americano si chinò sull'alieno, notando con piacere che l'altro era rimasto spiazzato. "Non credevi fossi così informato, vero Quiche? Ti illudevi che stessimo semplicemente cercando il vostro 'alleato' senza sapere nulla al riguardo, eh?". -Come... come fai a saperlo?- domandò, deglutendo a fatica. -Non siete gli unici a poter controllare i vostri nemici. È anche una nostra capacità.- spiegò con un sorriso minaccioso. -Era questo che volevi sapere, giusto? Se sapevamo del vampiro...-Sì.- rispose semplicemente Quiche. -Ma anche danneggiare il vostro apparato di ricerca così che la nostra missione continui senza intralci.- aggiunse, ritrovando il proprio cipiglio minaccioso. -Danneggiare?- ripetè Ryan. Questa volta era lui ad essere confuso. Cosa volevano fare oltre ad attaccarli ogni santo giorno? Forse distruggere il Cafè?-Fare in modo che chi porta avanti le ricerche non possa più farlo.- rivelò l'altro. Il fondatore del progetto mew iniziò ad intuire qualcosa, quindi premette ancora la lama. Un rivolo di sangue prese a scorrere lungo la linea del collo dell'alieno. -Mi hai fatto male.- disse con voce piatta. -Dove si trova il vampiro?- volle sapere il ragazzo. La sua voce era dura, inflessibile e non ammetteva repliche. -Sarebbe più corretto dire Gangrel.- lo corresse Quiche. Al sentire quel nome la pressione del sai diminuì. L'alieno osservò compiaciuto che quella era un'informazione che il biondino ancora non aveva. -Che c'è? Ti ho lasciato senza parole?"Un Gangrel... si sono alleati con un vampiro altamente pericoloso e imprevedibile. Dannazione!", pensò. -Grazie per l'informazione. Da questa chiacchierata ne sto ricavando più io, a quanto pare...- osservò. -Noi volevamo sapere solo fino a che punto eravate giunti e ora che lo so... posso ucciderti!- con uno scatto improvviso rubò il sai dalla mano di Ryan e con un fischio richiamò il chimero. Quello smise di occuparsi di Strawberry e si scagliò contro l'americano, scaraventandolo verso gli alberi del giardino. Fortunatamente il ragazzo riuscì ad afferrarsi ad un ramo ed issarvisi sopra grazie ai geni di gatto che aveva in sé. -Dannato...- mormorò a denti stretti. -Allora, biondino, ti vedo perplesso o sbaglio?- domandò l'alieno. Con calma volteggiò fin in prossimità degli alberi. -Stupito, direi.- corresse. -E bagnato, oserei aggiungere...-Non mi sembra il momento di fare dell'ironia, dato che stai per andare all'altro mondo.- gli fece presente Quiche con uno sguardo assassino. -Pensi che io me ne stia qui fermo a farmi ammazzare?- nella voce del ragazzo c'era una nota di derisione. -Sarebbe troppo sperarlo.- svelò l'altro. Detto questo si scagliò contro Ryan, che però balzò giù dall'albero ed evitò il colpo. I pugnali dell'avversario si piantarono nella corteccia, ma lui li ritrasse con un urlo rabbioso. -Non riuscirai a sfuggirmi!- sbraitò, tornando a caricare il ragazzo. Quello rimase immobile fino all'ultimo quando scartò di lato e mandò Quiche a schiantarsi sull'erba fradicia. Mew Berry in quel momento notò cosa stava succedendo e cercò di distrarre il chimero che, in attesa di ordini, assisteva con sguardo inespressivo alla lotta, del tutto dimentico della ragazza. La rossa decise di aiutare Ryan.Scacciando quella vocina che le suggeriva sadicamente di lasciarlo al suo destino, balzò verso Quiche, che si stava rialzando, e tentò di disarmarlo. L'alieno, al sentirsi bloccare le braccia, si dimenò, ma quando capì chi era il suo avversario sorrise. -Che c'è, gattina, ti mancavo così tanto?- chiese maliziosamente. All'udire quelle parole Strawberry divenne rossa e mollò la presa. -Be', hai cambiato idea?- si voltò verso di lei, deluso dal suo comportamento. -Smettila!- intimò lei.-Come preferisci, ma non posso lasciarti senza far niente mentre io faccio la pelle al tuo amichetto.- disse pensieroso. La guerriera lo guardò confusa. -Chimero... attaccala!- ordinò d'improvviso. Mew Berry, colta alla sprovvista, venne colpita in pieno stomaco dalla coda del mostro e rovinò al suolo in mille schizzi d'acqua. -Mew Berry!- la chiamò Ryan. Lei si rialzò subito e così facendo fugò i dubbi su una sua possibile resa. -Sto bene.- lo rassicurò. Sul volto dell'amico vide comparire un sorriso di sollievo. -Sistemo il chimero e vengo ad aiutarti.- aggiunse stringendo la presa sulla sua arma a forma di cuore.Lui annuì e tornò ad occuparsi di Quiche. -Dov'eravamo rimasti? Ah, sì... stavo per ucciderti!- l'alieno ripartì all'attacco con entrambi i sai, pronti a colpire. La pioggia, che cadeva incessantemente da ormai mezz'ora, non sembrava impensierirlo o rallentarlo più di tanto. Anche Ryan non era da meno: certo, i suoi geni di gatto cercavano di evitare quel contatto fastidioso, ma per il resto era perfettamente in grado di combattere. Attese che il proprio avversario si facesse più vicino e quando la punta del primo pugnale fu a pochi centimetri dal suo corpo si abbassò così rapidamente che Quiche rimase per un attimo disorientato e vulnerabile. Il biondo ne approfittò: completamente disteso in aria nel tentativo di attaccarlo, sferrò un calcio in pieno stomaco al ragazzo dagli occhi d'ambra, che con un gemito cadde a terra. -Quiche, devi stare più attento... diffida sempre dalle apparenze.- lo canzonò Ryan. Non voleva ammetterlo, ma stava godendo nel vedere uno dei suoi nemici in difficoltà. -Smettila di deridermi... umano!- Quiche si rialzò da terra e lanciò un pugnale contro il ragazzo che gli stava davanti. Quello lo schivò agilmente, ma non si rese conto che era solo una finta.Un sorriso di vittoria comparve sul volto sporco di fango dell'alieno che, impugnando saldamente l'arma rimastagli, lanciò una scarica elettrica contro il biondino. Ryan fu colpito in pieno. Non si aspettava un attacco a tradimento, ma in guerra, così come in amore, tutto è lecito, o no? Strinse i denti mentre le gambe gli cedevano e cadeva in ginocchio sull'erba.-Dicevi?- questa volta fu l'alieno a deriderlo. Il team delle mew mew se la stava cavando egregiamente contro Pie, Tart e il loro strano chimero-gatto. Finora avevano subito pochi danni fisici, ma molti erano quelli che stava riportando il Cafè: una buona parte della fiancata destra dell'edificio era praticamente crollata. Nulla che non si potesse riparare, ma era comunque un affronto al duro lavoro di Ryan e Kyle.Lory partì all'attacco per l'ennesima volta, decisa a colpire in faccia quel maledetto felino, quando Pie la costrinse a deviare traiettoria grazie ad un suo attacco. La mew verde lo guardò con ira, sguardo che venne ricambiato con uno di sufficienza da parte dell'alieno. -Non ce la farete mai!- urlò Tart, mentre evitava gli attacchi di Mew Paddy. -E tu smettila di rompere, mocciosa!- intimò.-Tart, sei cattivo!- la ragazzina spiccò un balzo e allacciò le braccia attorno ai fianchi del piccolo alieno, che prese a dimenarsi. -Lasciami, brutta scimmia! Lasciami!- tentò di liberarsi, ma la stretta non si allentava. Inoltre stava lentamente perdendo quota, trascinato dal peso della guerriera. -Mew Paddy, vengo ad aiutarti!- Mina accorse in aiuto dell'amica. Volò sotto di loro e afferrò il morettino per un piede, trascinandolo definitivamente sul pavimento ricoperto di macerie del locale. -Stai fermo Tart!- gli ordinò, tentando di bloccargli le gambe, intente a scalciare. Pam, intanto, aiutata da Lory, stava cercando di eliminare il chimero e al contempo tenere testa all'alieno dallo sguardo d'ametista. Srotolò la sua arma e l'avvolse attorno al collo del gatto, che sibilò infuriato cercando di liberarsi con gli artigli. -Mew Lory, tocca a te!- le diede il segnale la mew lupo. La compagna preparò le proprie nacchere e sferrò un attacco d'acqua che stordì l'animale. -Dannate! Adesso vi sistemo io.- Pie ingrandì il proprio ventaglio e lanciò una scarica verso Mew Pam, intenta a tenere fermo il mostro. Fortunatamente la saetta fu deviata da una freccia di Mina, prontamente intervenuta in aiuto della compagna. -Grazie, Mew Mina.- Pam le rivolse un rapido sorriso di ringraziamento poi tornò a dedicarsi agli avversari. Il micio gigantesco inarcò la schiena e tentò di trascinare la mew lupo con sé, ma quella resistette e mantenne la presa sul suo collo. Paddy nel mentre stava ancora azzuffandosi con Tart, che alla fine riuscì a liberarsi dandole un pugno nello stomaco. Volando, raggiunse il fratello. Ora erano di nuovo le quattro mew mew contro i due fratelli e il chimero. "Speriamo che Strawberry se la stia cavando meglio di noi!" si augurarono tutte. Mew Berry si tolse alcuni ciuffi di capelli dal viso. Era ormai molto tempo che combatteva con quel chimero e ancora non era riuscita a sconfiggerlo: forse il motivo era perché il suo avversario era un gatto? Comunque doveva mettere fine a quella lotta. Puntò lo sguardo in quello del felino, il quale soffiò di piacere alla prospettiva di un possibile pasto. Aveva elaborato un piano per eliminarlo e sperò vivamente che funzionasse al meglio. Mentre lei raccoglieva le energie per l'ultimo attacco, Ryan e Quiche se le davano di santa ragione. L'americano non se la cavava per niente male nel corpo a corpo ed era aiutato dai geni felini che aveva in sé, ma il vero problema erano quei maledetti pugnali. Doveva in un qualche modo separare l'alieno dalle sue armi. Si accovacciò, finendo quasi a quattro zampe, e attese la prossima mossa dell'avversario. La pioggia cadeva tutt'intorno, rendendo la visibilità ridotta e i movimenti più impacciati. Individuò Quiche davanti a sé, ansimante come lui."Non mi ucciderai tanto facilmente...", pensò tra sé mentre tendeva al massimo i muscoli. Senza volerlo il suo fine udito felino captò i passi di Strawberry tra i cespugli, subito seguiti da quelli del chimero-gatto. Sperò che la mew neko avesse trovato un piano per eliminarlo.Quando tornò a spostare la sua attenzione sull'alieno dalla pelle diafana lo trovò ancora immobile, sospeso a mezz'aria. Osservandolo meglio si potevano notare alcuni lividi sul suo corpo, ricordo dei pugni e dei calci di Ryan e una ferita all'altezza della tempia sinistra. Anche lui non era messo granché bene: aveva la maglia stracciata e leggermente tinta di rosso a causa di un taglio all'altezza del fianco sinistro e molti altri lividi sul resto del corpo, compreso quello sullo zigomo destro, regalatogli dall'elsa di uno dei sai di quel dannato alieno. Rimase a scrutarlo in silenzio finchè un fulmine non lo colse alla sprovvista. La folgore illuminò a giorno tutto il giardino, abbagliandolo per qualche istante. Istintivamente il ragazzo chiuse gli occhi, ma quando li riaprì davanti a sé non trovò nessuno. Subito dopo sentì una potente stretta attorno alla vita e il contatto freddo e sgradevole con il metallo alla gola. Era stato giocato. -Fine dei giochi.- annunciò sornione Quiche. Ryan cercò di liberare le braccia, ma non ci riuscì, anzi sentì la presa stringersi anche attorno alle gambe, segno che l'alieno gli si era avvinghiato come una sanguisuga. Strawberry fece un'ulteriore deviazione e il chimero la seguì tra gli alberi del giardino. Non sembrava aver intuito che si stava inoltrando in una trappola o probabilmente non stava dando ascolto al suo istinto di gatto. "Bene, siamo quasi arrivati...", constatò balzando sul ramo di una grossa quercia. Dietro di sé udì il sibilò minaccioso del felino. "Vieni, vieni bel micio".Continuò a passare da un albero all'altro finchè non trovò quello che cercava. Aveva raggiunto il cuore del piccolo boschetto che circondava il Cafè e ora si trovava in prossimità di due ciliegi cresciuti così vicini da avere parti del tronco unite fino a metà, dove si allontanavano creando una grossa forcella. La ragazza contava di passarvi attraverso e far sì che il suo avversario facesse lo stesso, così da intrappolarlo. Con un balzo atterrò sul terreno umido ma non bagnato, dato che il fitto fogliame impediva alla pioggia di penetrare. Impugnò a due mani il proprio fiocco. -Avanti, brutto mostro! Attaccami!- lo incitò. Quello non se lo fece ripetere due volte e abbatté due alberi con una sola zampata. -Speriamo funzioni...- mormorò a denti stretti. Schivò altri colpi, avvicinandosi agli alberi gemelli. Ryan faticava a respirare e avvertiva il sangue scorrere caldo dalla ferita alla gola provocata "accidentalmente" dal pugnale di Quiche. La disperazione lo stava assalendo: come poteva liberarsi da quell'abbraccio mortale?Strinse i pugni e si concentrò per trovare una soluzione. Quando ebbe l'illuminazione, si diede dello stupido per non averci pensato subito. Chiuse gli occhi e lasciò che la sua parte felina prendesse il controllo del proprio corpo, avvolgendolo con una morbida luce azzurra. -Che cosa..?- Quiche assistette confuso alla trasformazione. Quando il fascio azzurro scomparve si ritrovò a stringere il nulla. Ammiccando, si guardò le braccia e poi spostò lo sguardo per terra: un piccolo gatto grigio con una bandana verde al collo e intelligenti occhi azzurri lo fissava spavaldo. -Com'è possibile? Puoi trasformarti, dannato...!Fece per acciuffare il micio, ma quello evitò le sue mani con un balzo e lo graffiò in pieno viso."Così impari a fregarmi!", miagolò Ryan. Ovviamente l'alieno non lo comprese, ma interpretò giustamente il miagolio come un'offesa o qualcosa del genere.-Vieni qui, stupido gatto!- nuovamente tentò di bloccarlo. Lanciò addirittura i sai, ma oltre a tagliare qualche ciuffo di pelo sulla schiena del suo bersaglio, non fece molto danno. Art evitò scartando un chimero bomba e con un sibilo s'inoltrò tra gli alberi, invitando così Quiche a seguirlo. -Vuoi giocare a nascondino? Io non ti temo!- e detto questo si fiondò tra le fronde bagnate. Le quattro mew avevano finalmente bloccato il chimero. Pam e Mina unirono i loro attacchi e lo eliminarono dividendo il parassita dal gatto che, spaventato, scappò via. -Maledette! Avete eliminato il nostro chimero!- imprecò Pie. -E lo rifaremo ogni volta che ce ne sarà bisogno.- lo avvertì Mew Mina.-Tsk. Vieni Tart!- chiamò l'alieno. Il fratellino lo raggiunse immediatamente, litigando nel contempo con Mew Paddy. -Ritorneremo.- promise scomparendo in un guizzo.-Ve la faremo pagare!- gli fece eco Tart, prima di sparire a sua volta. Appena anche il ragazzino si fu dissolto le ragazze tirarono un sospiro di sollievo. -Ce l'abbiamo fatta.- commentò Lory ansimando leggermente. Come le altre era molto provata dallo scontro. -Evviva! Siamo le più forti!- gioì Paddy, ritornando normale. -Già.- concordò Mina sedendosi. -Però guardate com'è ridotto il Cafè.- aggiunse sconsolata. Le compagne fecero vagare lo sguardo sulle macerie e scossero il capo, avvilite. Le aspettava un duro lavoro. -Andiamo a chiamare Kyle.- suggerì pacata Pam. Lei era l'unica che in qualsiasi occasione e con qualsiasi avvenimento non si scomponeva mai. Le tre compagne annuirono. -Un attimo... e Strawberry?- azzardò a chiedere Lory, altruista come sempre. -Andremo ad aiutarla, ma dopo aver recuperato Kyle e Ryan, se possibile...- la rassicurò la modella. -Va bene. Il chimero miagolò irritato. La sua preda non faceva altro che sfuggirgli e lui si stava stancando di inseguirla, voleva mangiarsela. Strawberry non era dello stesso avviso, infatti stava continuando a schivare le varie zampate per avvicinarsi il più possibile ai due ciliegi. Fortunatamente, il suo avversario sembrava troppo preso dalla caccia per rendersi conto dell'inganno. Mentre loro combattevano, Art correva a perdifiato tra gli alberi, scartandoli agilmente ogni qual volta gliene si parava uno davanti. In un posto con così tanti ostacoli lui non si trovava per niente a disagio. "Qui sono in vantaggio io. Quiche avrà qualche difficoltà a seguirmi, a meno che non abbatta gli alberi...", pensò tra sé mentre scavalcava una radice. Tutti i suoi sensi di gatto erano all'erta, ma ancora non sentiva nessun rumore prodotto dall'alieno: che avesse rinunciato? Impossibile. Infatti subito dopo l'aria crepitò e una saetta squarciò in due un giovane albero alle spalle del gatto randagio. Ryan si fermò di colpo, voltandosi alla ricerca del proprio avversario. Gli giunsero alle orecchie degli strani scricchiolii e subito dopo il ciliegio alla sua sinistra prese a cadere verso di lui. Con un miagolio spaventato si spostò dalla sua traiettoria. Aveva ancora il pelo ritto quando Quiche comparve tra gli alberi, il viso distorto dalla rabbia. -Ho detto che ti avrei ucciso e intendo farlo!- gridò digrignando i denti. Incrociò davanti a sé i sai e si precipitò contro il gatto grigio che aveva davanti. "Dannazione! Questo è pazzo!", pensò Art vedendolo arrivare.Iniziò un feroce corpo a corpo in cui Ryan schivava e graffiava rapidamente e Quiche menava fendenti sempre più precisi e pericolosi. Lottavano tra gli alberi, balzando da un tronco all'altro, sull'erba. Erano quasi arrivati al centro del boschetto ed erano entrambi ricoperti di fango dalla testa ai piedi. D'un tratto, entrambi percepirono i rumori di una battaglia. Rimasero un attimo immobili ad ascoltare, poi l'alieno cercò di pugnalare a tradimento Art. Il micio schivò appena in tempo, balzando in aria, ma Quiche attendeva proprio quello. Abbassandosi e facendo perno su una mano si rovesciò a testa in giù e sferrò un calcio in pieno stomaco all'animale, che rotolò fuori dagli alberi fino alla radura dove stavano combattendo Mew Berry e il chimero. La ragazza, a sentire un fruscio, si voltò e vide Art a terra, subito seguito da Quiche.Sgranò gli occhi.-No! Quiche, lascialo stare!- fece per precipitarsi in aiuto di Ryan, ma il chimero le si parò davanti ricordandole che era lui il suo avversario. -Adesso ti sistemo!- urlò rivolta al mostro. Quello soffiò minaccioso e sferrò una zampata, mentre con la lunga coda frustava gli alberi all'intorno. Strawberry eseguì una capriola all'indietro per evitare l'attacco, ma ne giunse subito un altro e nuovamente fu costretta ad arrotolarsi in aria e schivare. Continuarono così fino a quando, con un ultimo attacco, la ragazza non oltrepassò la fenditura e il chimero vi ci si incastrò dentro, data la sua enorme mole. -Ben ti sta!- esultò la rossa. D'un tratto si ricordò di Art e si voltò per correre ad aiutarlo. -Art!Il gatto si era rialzato e aveva ricominciato a lottare con Quiche. Le sue schivate si erano fatte più lente e più volte fu colpito e gettato a terra. Si stava rialzando per l'ennesima volta quando le piccole zampe non lo ressero e ricadde nell'erba. "Ho ancora due minuti!", si rese conto, digrignando i denti dal dolore. Ormai il grigio del suo pelo era irriconoscibile tanto si era mescolato al rosso del sangue che usciva dalle sue numerose ferite (non profonde, ma comunque tante). Alzò il capo e vide Quiche abbassare i pugnali.Era la fine! Sarebbe stato trafitto a morte dall'alieno e avrebbe dovuto rinunciare alla vita. Abbassò le orecchie e chiuse gli occhi, attendendo il peggio.Ma non accadde nulla. Lentamente spalancò le palpebre e si ritrovò ad osservare la schiena di Quiche leggermente ustionata. Cos'era successo? Poi il suo sguardo celeste fu catturato da una figura in rosa e comprese che era stata Mew Berry a salvarlo. "Questa me la rinfaccerà per sempre!", pensò rimettendosi faticosamente in piedi. Aveva intenzione di balzare in groppa all'alieno e provocargli qualche ferita quando, proprio quest'ultimo, si girò nella sua direzione. -Vedo che sei ancora vivo.- constatò con un misto di compiacimento e scherno. Ryan socchiuse gli occhi felini e soffiò irritato da tanta spavalderia. -Quiche! Prenditela con me!- ordinò Strawberry. L'alieno non si curò nemmeno di girarsi.-Più tardi, quando avrò sistemato il biondino, sarò tutto tuo.- rispose. Ryan si mise sulla difensiva, aspettando l'attacco. Ed infatti dai sai si dipartirono numerose scariche di energia, che fortunatamente non andarono mai a segno. Art, stufo di giocare al gatto col topo, si arrampicò su un albero. Quiche tentò di scovarlo, ma lui si buttò giù verso di lui. L'alieno se ne accorse, lo afferrò per la collottola e lo scaraventò lontano, in un punto imprecisato.Poi successe tutto molto rapidamente. Mew Berry fece per correre in suo aiuto, ma avvennero due cose inaspettate: Quiche l'afferrò per un braccio, trattenendola e il chimero, che aveva precedentemente imprigionato, prese a frustare la radura con la lunga coda. La prima frustata fendette l'aria, staccando qualche ramo, ma senza provocare danni. La seconda giunse subito dopo e spazzò senza pietà tutto il terreno. Sotto gli occhi attoniti di Strawberry, sollevata a mezz'aria da Quiche, Art venne colpito in pieno e scaraventato con forza contro il tronco di una quercia. La ragazza sentì le ossa del micio scricchiolare e sperò ardentemente che non si fosse rotto la schiena.Per fortuna non era successo, ma il piccolo felino scivolò inerme a terra e subito dopo riprese le sue sembianze umane. -Ryan!!- urlò la mew neko. Si divincolò dalla presa dell'amante indesiderato ed atterrò sulle quattro zampe. Chiamò nuovamente il ragazzo, ma questo non rispose: forse aveva perso conoscenza. Prima di andare a soccorrerlo la ragazza si voltò verso il chimero e con un solo, potente colpo lo eliminò. -RYAN!- corse verso l'americano, inginocchiandosi al suo fianco. -Rispondimi... rispondi!Prese a scuoterlo con poca gentilezza, fino a quando il ragazzo non aprì gli occhi celesti e andò a fissarla, stordito. Inspiegabilmente la vide sorridere e piangere allo stesso tempo.-Straw... berry?- mormorò, tentando di mettersi a sedere.-Sei vivo! Sei vivo!- la rossa gli gettò le braccia al collo. Ryan, imbarazzato e confuso, rimase immobile. -Perché piangi?- chiese con un filo di voce. Parlare gli riusciva incredibilmente difficile e gli provocava forte fitte al torace. Alla domanda lei si staccò e abbassò lo sguardo. -Ti ho visto schiantarti contro l'albero e io... io credevo...- non ebbe il coraggio di finire la frase.-Guarda che ho la pellaccia dura!- scherzò, asciugandole le lacrime. Strawberry annuì, ridacchiando, ma si incupì subito dopo vedendo l'espressione sofferente del fondatore del progetto mew. -Però credo di essermi rotto qualcosa...- ammise, dopo aver cercato inutilmente di mettersi a sedere. L'unico risultato era stata una dolorosa fitta all'altezza dei polmoni. -Non muoverti.- lo pregò. Stava per dirgli di rimanere lì fino a quando non avesse finito con Quiche quando, proprio l'alieno dagli occhi d'oro, l'interruppe. -Ehi, micetta! Smettila di ignorarmi!- sbottò, scocciato. Lei fece ricomparire la propria arma e la strinse con entrambe le mani davanti a sé. -Sei arrabbiata?- chiese innocentemente, vedendo l'espressione stizzita sul viso di lei. -Molto! Ti avevo detto che oggi non era giornata!- rispose lei. -L'amore non va in vacanza.- replicò lui. Puntò i propri occhi in quelli della rossa per un istante, poi scorse un movimento dietro la ragazza e spostò lo sguardo. Ryan era riuscito a rialzarsi. Bene, avrebbe potuto finire il lavoro.-Smettila di dire assurdità!- la voce di Strawberry lo riportò alla realtà. Sorrise. -Perché sorridi?- chiese facendosi dubbiosa.-Perché oggi ho vinto io.- detto questo si lanciò verso di lei. La mew si preparò a riceverlo, ma inaspettatamente lo vide sorpassarla. Sentì un gemito di dolore. Si voltò di scatto. Vide Quiche darle le spalle e Ryan inchiodato all'albero, il viso contorto in una smorfia di dolore a stendo trattenuto. Poi capì l'origine di quel dolore: la lama del pugnale dell'alieno era conficcata trasversalmente nel polso del biondo. Inoltre Ryan bloccava con l'altro braccio il piede di Quiche, che probabilmente era intenzionato a rompergli il polso con una pressione ben assestata. -Dannato! Vattene!- Mew Berry sferrò da distanza ravvicinata l'attacco e l'alieno fu costretto ad andarsene. L'ultima cosa che vide fu il suo sorriso di vittoria. Rimase un attimo incantata a fissare il cielo, ma un'imprecazione del ragazzo accanto a sé la riportò alla realtà. Si fece cadere al suo fianco e l'osservò quasi terrorizzata. Sentiva le lacrime premerle contro gli occhi, ma le ricacciò indietro. Non voleva piangere. Non doveva, non in un momento simile. E soprattutto non per lui...Rimase a fissare il sangue che usciva copioso dal taglio al polso poi, inspiegabilmente, sentì il bisogno d'incontrare lo sguardo del ragazzo e vi scorse sofferenza. "Al diavolo! Ryan è ridotto così a causa della mia geniale idea!", si disse mentre le lacrime prima trattenute cominciavano a bagnarle le guance. -Mi dispiace.- disse con un filo di voce. -Non devi.- la voce del biondo le giunse smorzata. -Ma... Quiche... il chimero...- singhiozzò la ragazza. Non riusciva più a trattenere il senso di colpa che l'attanagliava. -Lo sai come la penso: sono disposto a morire per voi.- le ricordò lui con decisione. -Questo è solo un incidente di percorso...- aggiunse, strappando un lembo della maglia ormai lacera. Lo avvolse con precisione attorno alla ferita, bloccando la fuoriuscita di sangue. Solo dopo aver fatto questo alzò lo sguardo ed osservò per la prima volta le lacrime della ragazza. Subito sentì una fitta al cuore: odiava vederla piangere e gli faceva male. -Ti prego, non piangere. Strawberry tentò di asciugarsi gli occhi che già cominciavano ad arrossarsi. Purtroppo quelle lacrime di tristezza non volevano smettere di rigarle le guance. Si sentiva in colpa verso quel ragazzo che ora la guardava dispiaciuto, verso quei pozzi di cielo che s'erano incupiti a causa sua. -Sono una stupida!- affermò d'un tratto, abbassando lo sguardo. Ryan la guardò confuso: a volte proprio non la capiva. -E' per colpa mia e dell'ossessione di Quiche per me se tu ora sei... sei ridotto così.- ammise.-Colpa tua?- ripetè l'altro. -Che sia colpa di Quiche è vero, ma tu non hai colpa, anzi mi hai salvato.-No, non è vero! Io...- ma il biondo la zittì con un gesto secco della mano. Mew Berry lo guardò, dapprima contrariata poi stupita. -Smettila di autocommiserarti!- le ingiunse. -E smettila di farmi urlare, fa un male cane.- aggiunse abbassando il tono di voce. -Ryan, adesso come facciamo a tornare dagli altri?- la ragazza si chinò verso di lui. -E poi... riesci ad alzarti?-No, direi che mi è impossibile. Penso di essermi rotto qualche costola.- rispose con un mezzo sorriso. Stava sforzandosi per non far trasparire il dolore, ma era difficile. Inoltre i vestiti fradici attaccati al corpo non lo aiutavano. Stava per aggiungere che per arrivare dagli altri non ci sarebbe stato problema quando Strawberry lo fermò.-E lo dici sorridendo brutto stupido?!- urlò mentre nuove lacrime scendevano dai suoi occhi rosa. -Sto cercando di non urlare dal dolore, gattina.- replicò, mettendo particolare enfasi nell'ultima parola. La mew neko lo guardò un attimo in silenzio, prima di chinare il capo e abbassare le orecchie feline.-Scusa.- mormorò. -Cosa stavi per dire prima?- chiese, ritrovando un po' del vecchio spirito. -Stavo dicendo che potrei diventare Art e tu mi potresti portare fino al Cafè.- le espose il piano accompagnandolo con pochi gesti della mano sana. -E direi di muoverci o morirò dissanguato.La ragazza si rialzò e riassunse sembianze normali. Ryan invece si trasformò ancora una volta nel gattino grigio, che tante volte l'aveva aiutata. Strawberry si chinò e lo sollevò delicatamente da terra, evitando ogni movimento che potesse arrecargli dolore. Quando se lo adagiò tra le braccia, Art emise un miagolio di protesta perché la ragazza lo aveva premuto troppo forte contro di sé, provocandogli dolore e anche un po' d'imbarazzo. -Scusami...- sussurrò, mentre iniziava ad addentrarsi tra gli alberi. Durante il breve tragitto fino all'edificio rosa Ryan perse più volte conoscenza a causa dell'eccessiva perdita di sangue: ora che aveva un corpo così minuto la fuoriuscita del liquido vitale si faceva sentire.Seppe che erano arrivati quando la rossa chiamò con voce tremante il nome di Kyle. Ryan provò a dimenarsi nella stretta della mew, ma la ragazza non glielo permise. Mentre camminavano nel bosco l'aveva pregata di metterlo giù pochi metri prima del caffè, così lui si sarebbe trasformato e non si sarebbe fatto vedere in quelle condizioni pietose, ma lei, cocciutamente, aveva ribattuto che non era il momento di tirare fuori l'orgoglio. -Kyle!- la voce della rossa lo riscosse. Tentò di cambiare posizione, ma fu una pessima idea che gli valse fitte atroci in tutto il corpo. Miagolando di dolore fece capire alla quindicenne di doversi sbrigare. -Kyle! Ragazze! Dove siete?- la sentì correre.Strawberry spalancò la porta sul retro ed entrò nel locale. Stranamente non c'era nessuno, nemmeno le sue compagne. Si guardò in giro fino ad arrivare nel salone. Il pavimento era pieno di macerie, molti lampadari si erano schiantati al suolo e parte della fiancata del locale era crollata."Che disastro!", miagolò debolmente Art. -Hanno distrutto mezzo locale.- convenne lei, fissando gli alberi oltre il buco nella parete. Rimase un attimo imbambolata fino a quando non avvertì il gatto che aveva tra le braccia tremare. -Art... Kyle! Ragazze!- urlò. Poi lo fece ancora e ancora.Finalmente si sentirono dei passi e dalle scale che portavano alla cantina emersero le quattro mew mew e Kyle. Appena videro i due sui loro visi comparvero cinque meravigliosi sorrisi, che si spensero subito dopo vedendo Ryan trasformato e le condizioni in cui si trovava. -Mio Dio, cos'è successo?- il moro si precipitò dai ragazzi seguito a ruota dalle cameriere.-Quiche ci ha attaccati, io ho combattuto contro un chimero gatto e lui ha tentato di uccidere Ryan! Kyle dobbiamo portarlo subito all'ospedale, ha detto che si è rotto qualche costola e ha un polso ferito! Ma potrebbe avere una commozione o che so io!- disse la ragazza, nel panico. -Vado a prendere la macchina... Ryan rimani così fino al mio arrivo!- e si precipitò fuori con un mazzo di chiavi in mano. Il biondo fece come gli venne ordinato e appoggiò stancamente il muso sul braccio di Strawberry, cercando di concentrarsi sul discorso che stavano facendo le ragazze. -Caspita, Quiche ci è andato pesante!- commentò Paddy osservando da vicino il micio. Art sollevò lo sguardo e la fissò con uno sguardo che diceva "Anche io gliele ho suonate". -In verità...- la rossa stava per spiegare l'accaduto, quando si sentì chiamare da Kyle. -Strawberry, vieni con me. Ragazze voi rimanete qui e cercate di fare quello che potete per rimettere a posto.- diede istruzioni in modo incontestabile. Appena sentito il proprio nome la ragazza si precipitò in macchina, cercando di sballottare il meno possibile la palla di pelo che aveva tra le mani. -Tu come stai?- chiese dando gas e partendo alla volta dell'ospedale. La mew rosa alzò lo sguardo dal gatto e vide quello preoccupato del moro riflesso sullo specchietto dell'auto.-Ho solo qualche graffio, niente di che. Sto bene.- lo rassicurò. -Bene.- annuì sorridendo. -Ora dimmi cos'è successo. Dall'inizio.La ragazza tirò un profondo sospiro e prese a raccontargli l'accaduto. Aveva deciso di non dirgli il motivo per cui Ryan si trovava in quelle condizioni.
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Un angelo a scuola
ФэнтезиSe Ryan fosse costretto a riprendere gli studi a causa di un nuovo nemico? E se questo nemico fosse, strano ma vero, un Gangrel?Un vampiro in grado di trasformarsi in animale è diffilce da scovare, ancor di più quando sembra che si nasconda nella sc...