Cap. 13 Amico o nemico?

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Strawberry era immobile, le mani a coprire la bocca spalancata per la sorpresa.No, non per la sorpresa, per il terrore.Ryan, al suo fianco, era nella stessa situazione. Non conosceva Mark così bene da poter prevenire la sua reazione, quindi decise di aspettare e vedere come si evolveva la situazione.Kyle era appena rientrato e confidava che tornasse al più presto. Era sempre stato il più conciliante, tra i due.Mark estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans e lo mostrò alla fidanzata. -Perché ho ricevuto una chiamata dal tuo cellulare? Non dovevi essere a Osaka?- domandò, cercando di mantenere la calma.Di solito non avrebbe reagito così, ma era da un po' di tempo che provava una certa insofferenza nei confronti di Ryan e trovare la sua gattina al Cafè, sola con lui, non era uno dei suoi desideri per l'anno nuovo.-Mark, ti posso spiegare...- tentò la rossa, muovendo qualche passo verso di lui.-Spiegarmi cosa? Che mi hai mentito per stare con lui?- indicò il biondo, cercando di controllare la propria voce.Dentro di sé sentiva una strana forza crescere assieme alla voglia di spaccare tutto."Che mi succede?", si chiese. Lui non era così, non era mai stato impulsivo.-Non ti ho mentito per stare con Ryan!- Strawberry azzardò un'occhiata al ragazzo in questione, chiedendogli aiuto con gli occhi.L'americano prese un respiro profondo e disse:-Entra un attimo, così posso spiegarti.-No.- rifiutò.Ryan notò che gli tremavano le mani e sembrava stesse cercando di trattenersi dall'urlare. C'era qualcosa di strano, glielo dicevano i suoi sensi di gatto.La mew si avvicinò un altro po', allungando una mano per toccarlo. -Da quand'è che va avanti tutto questo? Sei innamorata di lui?- le chiese, puntando i suoi occhi scuri su di lei.La rossa s'immobilizzò, sconvolta. Innamorata di Ryan?-Ma cosa dici? A me non piace Ryan! È il mio datore di lavoro!- replicò, fingendosi offesa dalle sue parole. Sì, perché una piccola parte di lei, ricacciata a forza in fondo al cuore, provava qualcosa per quel ragazzo indisponente e diversamente gentile. Ma non l'avrebbe mai ammesso. Sicuro non l'avrebbe fatto in quel momento: non voleva scatenare una scazzottata. Mark leggeva la confusione negli occhi di Strawberry.Non gli stava mentendo, quindi? Non era lì per stare con l'americano?"Non crederle. Sfogati.", gli disse una voce dentro di sé.Sgranò gli occhi, risucchiando l'aria tra i denti. Non era la sua coscienza, era qualcosa di estraneo, ma che in un certo qual modo il suo corpo sentiva come parte di sé.Stava tremando visibilmente e non sapeva come smettere.La rabbia gli montava dentro come un'onda, alla ricerca di uno scoglio su cui infrangersi.Spostò lo sguardo su Ryan."Sì... lui è un buon bersaglio.", ancora quella voce.Scosse la testa con forza.-Mark... stai bene?- si sentì chiedere dalla sua fidanzata."Ascolta me, non lei. Ti ha mentito, ti ha taciuto questo cosa."-Strawberry, allontanati.- questo era l'americano.Il ragazzo tentò di arginare quella marea, ma cresceva a dismisura ed era quasi arrivata in superficie. Aveva il fiato corto per lo sforzo.Rialzò gli occhi e vide Ryan trascinare indietro Strawberry, la sua Strawberry.-Non la toccare...- sussurrò. I due si bloccarono, fissandolo confusi.-Non la toccare!!Lasciò libero sfogo a tutta quell'energia che aveva in corpo, urlando a pieni polmoni."Come temevo!"Ryan trascinò Strawberry dietro di sé, al sicuro.Mark era completamente avvolto da un fascio di luce azzurra, che pulsava attorno a lui come una fiamma impazzita.-Ma che succede?- sentì chiedere la ragazza.-Si sta trasformando.- le disse solo. Quella era senza ombra di dubbio una trasformazione: il problema era che non sapeva da cosa era stata innescata e quale risultato avrebbe avuto.-Trasformazione? Ma sei impazzito?! Mark è umano!- sbottò lei, tentando di liberarsi e andare dal fidanzato.-Resta qui!- la bloccò trattenendola per le spalle. Con la coda dell'occhio vide Kyle. La gettò letteralmente tra le sue braccia. -Allontanatevi!L'amico lo guardò confuso, poi spostò lo sguardo su Mark. -Non è possibile...- si lasciò sfuggire.La mew rosa smise di dimenarsi. -Che succede?- chiese ancora. Perché non le dicevano niente? Dannazione!Non le rispose, limitandosi ad allontanarla come gli era stato detto.Il biondo, intanto, si mise in posizione di difesa, pronto ad ogni evenienza. Si sarebbe aspettato di tutto, ma non quello che sbucò dalla fiamma di potere. Sgranò gli occhi, scioccato.Al posto del quindicenne c'era un alieno dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri. Indossava quella che sembrava una divisa, di un intenso blu notte e, cosa più importante, al fianco portava una spada.A quella vista anche Strawberry rimase spiazzata. -Mark...?-Non muoverti, resta ferma.- le ingiunse Kyle.-Ma devo... perché si è trasformato in un alieno?- lo guardò, confusa oltre ogni dire. La sua voce era salita di un'ottava, chiaro segno di paura. O di un attacco isterico in arrivo.Il moro si limitò a scuotere la testa, non sapendo proprio cosa risponderle.-Devi lasciare in pace Strawberry.- furono le prime parole pronunciate dall'alieno.-Chi sei?-Sono una parte di Mark. Il mio nome è Cavaliere Blu.- rispose, inchiodando Ryan col suo sguardo. Se possibile era ancora più freddo del suo.-Io non voglio niente da Strawberry. Lei è qui...- iniziò, ma non riuscì mai a finire.Il Cavaliere si era lanciato contro di lui, spada sguainata.L'americano schivò l'attacco appena in tempo, gettandosi a terra. Impattò violentemente col terreno ricoperto di neve.L'alieno modificò la traiettoria del proprio fendente e fece per calarlo sulla sua testa. Ryan gli colpì il braccio, facendo deviare la lama.-Kyle, mi serve qualcosa per difendermi!- urlò. -Porta dentro Strawberry!A quelle parole la ragazza si ribellò. -Non rimarrò ferma a guardare mentre vi ammazzate!- urlò. Estrasse il ciondolo della trasformazione e venne avvolta dalla famigliare luce rosa. Il Cavaliere si bloccò, confuso."Che mi sta succedendo? Chi sei?", Mark era intrappolato nel suo stesso corpo.Una volontà più forte della sua l'aveva relegato in un angolo, assumendo il controllo e trasformandolo in una sorta di spadaccino volante che si era scagliato contro l'americano.Non riusciva a controllare i propri muscoli e continuava a menare fendenti, cercando di colpire il suo avversario.La cosa più strana era che Strawberry si era appena trasformata in Mew Berry."Questo è un incubo!", pensò, riuscendo ad afferrarsi la mano che reggeva la spada con quella libera. Odiava la violenza, non avrebbe mai fatto male a nessuno, non intenzionalmente.-Mew Berry...?- gli sfuggì.Lei annuì, sentendosi in colpa per quello che stava per fare.-Smettila di attaccare Ryan o te la vedrai con me.- lo minacciò, impugnando la sua arma. Innocua, a prima vista, ma molto potente."No.", gridò la voce nella sua testa. -Non posso...- rispose lui.Lo fissò confusa. -Perché non puoi? Che significa?Il Cavaliere Blu non rispose e tornò nuovamente all'attacco. Questa volta il biondo era pronto a riceverlo e gli tirò una manciata di neve sugli occhi, accecandolo.Lanciò un grido di dolore, allontanandosi. -Maledetto!- sibilò con voce distorta.Il ragazzo si rialzò e si avvicinò alla mew, lieto di avere qualcuno che potesse dargli man forte. -Hai mai mostrato segni di... squilibrio?- le chiese. Lei lo fissò con tanto d'occhi. -Non pazzia. Squilibri caratteriali: improvvisi cambiamenti d'umore.- si spiegò.-No...- scosse lentamente la testa, facendo ondeggiare i capelli di un rosa molto intenso.-Ho chiamato le ragazze!- Kyle uscì di corsa dal Cafè, in cui nessuno lo aveva visto entrare. Si fermò ad una distanza di sicurezza.-Bene.- l'amico gli fece un cenno col capo, segno che aveva capito.Strawberry, invece, si voltò a guardare il cuoco e poi puntò lo sguardo su Ryan. -Gli faremo del male, tutte insieme!- protestò.-Ammesso non ci riesca prima lui.- la afferrò per i fianchi e si gettò di lato, evitando un colpo ascendente. L'arma finì nella neve, facendola sfrigolare."Bene, direi che è meglio non farsi toccare da quella lama.", considerò il ragazzo, lasciando andare la rossa.-Che devo fare? Lo devo colpire? Mi sono trasformata senza pensare.- ammise lei, agitata. "In verità non volevo vedervi combattere.", non riuscì ad impedirsi di aggiungere tra sé.-Basterà renderlo inoffensivo... un colpo in testa potrebbe bastare.- le lanciò un'occhiata. "Non sai da quanto lo desidero.", aggiunse tra sé. Se glielo avesse detto se lo sarebbe beccato lui, il colpo.Il Cavaliere liberò la spada e si alzò a mezz'aria, scrutandoli truce."Smettila di comandarmi!", al suo interno Mark lottava con tutte le proprie forze. Non voleva vedersi annullato da una forma di vita aliena al suo corpo.Raccolse tutte le ultime energie che aveva e si ribellò, iniziando un corpo a corpo con quella strana volontà che l'aveva scatenato contro i ragazzi."Non puoi liberarti di me!"Strawberry si bloccò, vedendo il suo avversario comportarsi in modo strano.Sembrava stesse lottando contro se stesso, nel tentativo di mollare la presa sulla spada. -Mark! Se mi senti, liberati!- scongiurò.Il ragazzo, all'udire la sua voce, ci mise ancora più forza. L'alieno iniziò a divincolarsi come se fosse preda di un attacco di convulsioni. L'arma gli scivolò di mano, conficcandosi in un cumulo di neve.Ryan fece per slanciarsi in avanti e recuperarla, ma il Cavaliere se ne accorse.-Non toccarla!- puntò verso di lui, le mani dotate di poco rassicuranti unghie affilate. Rotolarono a terra in un feroce corpo a corpo.Il biondo riuscì a liberarsi di lui e lo mandò tra la neve, dove riprese a contorcersi.Si prese la testa tra le mani e lanciò un urlo agghiacciante.In quello stesso istante sopraggiunsero anche le altre mew mew, che si bloccarono all'ingresso del giardino. Piegandosi su se stesso, il Cavaliere fu nuovamente avvolto dalla luce azzurra.Questa volta, però, sembrava soffrire.Continuava ad urlare ed era un miracolo che nessuno fosse accorso per vedere cosa stesse succedendo.-Ryan...- gemette Strawberry.-Aspetta.- la trattenne delicatamente per un braccio, gli occhi puntati sulla trasformazione. Non sapeva cos'era successo nella mente di Mark, ma era chiaro che si era ribellato.-Che facciamo?- sentì chiedere Mina.-Ferme.- ordinò.Le ragazze non si mossero, osservando quello spettacolo raccapricciante senza parole.Quando finalmente la fiamma si dissolse, il corpo del fidanzato di Mew Berry cadde al suolo, come privo di vita.-Mark!- senza esitare corse da lui. Si lasciò cadere nella neve e gli sollevò il capo, posandoselo sulle ginocchia. -Rispondimi, ti prego!- supplicò.In poco tutti gli altri la raggiunsero.Kyle si chinò su Mark e gli sentì le pulsazioni. -E' solo svenuto. Portiamolo dentro.- la rassicurò.Lui e Ryan si abbassarono e lo sollevarono di peso, trasportandolo verso l'entrata secondaria dell'edificio. Le ragazze li seguirono, lanciando sguardi perplessi a Strawberry.Lo sistemarono su alcune sedie dopo essersi assicurati che non potesse cadere. La rossa riassunse le proprie sembianze e si sedette di fianco a lui, carezzandogli i capelli.-Qualcuno può spiegarci cos'è successo?- Mina diede improvvisamente voce alle domande inespresse.Il capo del progetto le scrutò ad una ad una e poi sospirò. -Mark si è trasformato in un alieno.- disse.-E questo che significa? Com'è possibile?- domandò Paddy."Già, vorrei saperlo anche io.", pensò la rossa.-Per saperlo ci servirebbe un campione di sangue...- intervenne Kyle.-Come?- la mew neko lo guardò, stupita. Lui si voltò a fissarla, sorridendole imbarazzato. -Non c'è un altro modo?Scosse la testa. -Non gli farò male.- promise. Lei allora acconsentì.-Quindi è un nemico?- Lory si avvicinò all'amica, posandole una mano sulla spalla per darle il suo supporto.Questa volta fu Ryan a rispondere. -Quello che c'è dentro di lui probabilmente sì. Durante lo scontro c'è stata una... battaglia interiore, nel suo corpo.- ammise.Lo guardarono tutti perplesse.-Sembrava stesse combattendo contro qualcosa. Come quando cerchi di non ascoltare la tua coscienza.- provò a spiegare Strawberry.-Ora siamo nei guai, giusto?- chiese Pam. Il biondo la guardò. -Mark sa che Strawberry è qui invece di essere ad Osaka e sa anche del progetto.-Come facciamo?- la rossa alzò i suoi occhi di cioccolato sull'americano mentre Kyle prelevava una fialetta di sangue a Mark. Non voleva guardare."Non avrei mai voluto dirlo.", pensò. -Gli spiegheremo tutto e, se deciderà di aiutarci, entrerà a far parte del progetto.-COSA?!Ad urlare era stata proprio la leader delle mew mew. La fissò con tanto d'occhi: avrebbe dovuto essere contenta di poter combattere al fianco del suo fidanzato.-Hai altre soluzioni?- sollevò un sopracciglio, incrociando le braccia sul petto.-No, ma... ma non possiamo... non puoi...- farfugliò, nel panico. Mark non poteva venire a lavorare al Cafè, non poteva perché... già, perché? Perché se fosse stato a stretto contatto con lui, Strawberry si sarebbe fatta scoprire.Non solo era una pasticciona cronica, ma stava iniziando a sviluppare un'insana attrazione per Ryan.E non era colpa del suo corpo, a lei piaceva quello che c'era dietro le apparenze!Si mise le mani tra i capelli, alzandosi.-Strawberry... calmati. Non credo che Mark svelerà il nostro segreto.- Paddy le appoggiò una mano sul braccio.-Non è quello... io...-Tranquilla, non scapperà dopo aver scoperto quanto sei impedita al Cafè.- le disse Ryan. Era conscio che quella era la sua condanna a morte, ma voleva che fosse lei a scegliere.Le sue parole ebbero l'effetto sperato e la ragazza si calmò, lanciandogli un'occhiataccia. Ma dietro lo sguardo ostile lui lesse un ringraziamento.*** -Dannazione!La scarica di energia si abbatté sul muro, crepandolo.Profondo Blu era fuori di sé dalla rabbia. Gli alieni erano in cerca di qualche nuova tattica, quindi era solo. Libero di sfogarsi.-Stupido ragazzino!- lanciò un urlo, piegando il capo all'indietro.Si sentiva ribollire dentro: era infuriato.Aveva osato sfidarlo, lo aveva scacciato dal suo corpo. Quello era un affronto bello e buono alla sua persona, al suo potere.-Non sono entrato in te per darti il potere, ma per porre fine a questa situazione.- digrignò i denti, prendendosela con un interlocutore immaginario.Nessuno era in grado di soddisfare le sue richieste. Non Quiche, non Pie, non Tart. E nemmeno quello stupido e arrogante vampiro. Revenge aveva un carattere troppo dominante per potersi piegare al suo volere. Più che un alleato era una spina nel fianco.Sapeva di doversi arrangiare, per quello aveva osservato attentamente le sue nemiche. E alla fine aveva trovato l'ospite perfetto.Il caro fidanzatino.-Se solo lui non si fosse ribellato!- lanciò un'altra scarica, demolendo definitivamente una parete. "Poco importa.", fece spallucce, osservandola riformarsi.Essere in una dimensione parallela aveva i suoi vantaggi. In primo luogo i muri si rimettevano in piedi da soli e in secondo luogo non poteva essere ucciso. Non finché rimaneva lì.-Ti piegherò al mio volere, fosse l'ultima cosa che faccio.- promise.***-Dove sono...?- mugugnò Mark.Tentò di aprire gli occhi, ma sentì un tocco caldo sul viso. -Come ti senti?-Strawberry?- sorrise sollevando finalmente le palpebre. Lei ricambiò il sorriso, grata che si fosse svegliato.-Ma cos'è successo? Dove siamo?- domandò.-Al Cafè Mew Mew.- rispose lei, facendosi preoccupata. Si accigliò: come ci era arrivato al locale dove lavorava Strawberry?Poi ricordò tutto.Si portò le mani davanti agli occhi. -Non è successo quello che temo, vero?- sussurrò.Le ragazze guardarono Ryan e Kyle, in difficoltà.-Cosa ricordi?- gli chiese il moro. Non era ancora sceso in laboratorio, voleva aspettare che il ragazzo si fosse svegliato per aiutare il suo amico nella delicata spiegazione che sarebbe seguita.-Tutto.- ammise.Il biondo sospirò. -Bene... preferisci parlare a quattr'occhi con me o vuoi una dimostrazione shock?- gli chiese. Mark lo fissò senza capire. -Optiamo per la seconda. Ragazze, i ciondoli.-Ma... sei matto? Potrebbe venirgli un colpo!- protestò Mina.-Almeno non ci prenderà per pazzi.- replicò lui, freddandola con un'occhiata delle sue.Strawberry fu la prima ad estrarre il piccolo gioiello e a chiamare la metamorfosi. Subito dopo anche le altre la imitarono.Quando furono completamente trasformate, il ragazzo si ritrovò il team mew mew al completo.-Ma che sta succedendo?- si mise a sedere.-Vedi, Mark, Strawberry fa parte del progetto μ.- iniziò.-E cosa sarebbe...?-L'abbiamo creato io e Kyle per salvare la terra dagli alieni. Le ragazze sono state geneticamente modificate coi geni di alcuni animali in via d'estinzione.- proseguì.Man mano che continuava ad ascoltare gli sembrava tutto sempre più assurdo. Era uno scherzo.-Non lo sto dicendo per prenderti in giro. È la realtà. Guardale.- Ryan mise a nudo i suoi pensieri. Lui allora si costrinse ad osservare le cinque giovani davanti a lui. Avrebbe riconosciuto la sua fidanzata dovunque, ma non si sarebbe mai aspettato che le sue colleghe lì al Cafè fossero compagne anche in quella pazzia.Scosse la testa, cercando di schiarirsi le idee. -Mi... mi sembra tutto assurdo.- ammise.-L'abbiamo pensato tutte, all'inizio.- ridacchiò Lory.-Quindi, fatemi capire. Voi due...- e indicò i due americani. -...avete giocato a fare i piccoli chimici col DNA di cinque persone per salvare la terra da un'invasione aliena?-Esatto. Particolare più, particolare meno.- assentì Ryan. "Non sei poi così stupido, allora.", pensò.-E io cosa sono? Faccio parte del team?- chiese, confuso.Il biondo non riuscì a trattenersi dal ridacchiare. -No... non direi.Mark lo guardò stranito. -E allora...?-Tu sei il nemico.A quelle parole si tirò indietro, colpito dall'intensità di quegli occhi azzurri come il mare.Strawberry, anzi Mew Berry, gli venne vicino, scoccando un'occhiataccia al ragazzo. -Smettila.- sibilò.-E' vero. Si è trasformato in un alieno.- allargò le braccia.-Ok, ma non sappiamo ancora se lui sia un nemico o no...- borbottò la mew.-Io non sono un vostro nemico.- si difese il giovane.-Tu no. Ma quella cosa che c'è dentro di te sì.- ribattè calmo l'americano.-La voce?Ryan socchiuse gli occhi. -Quale voce?-Ho sentito una voce. È come se dentro di me ci fosse qualcun altro. E mi diceva di colpirvi.- rivelò.Ci furono mormorii preoccupati tra le ragazze.-Calme.- le quietò Kyle. -Ryan... sai cosa potrebbe significare?-Sì, che dobbiamo scendere in laboratorio. Ho un brutto presentimento.- gli si avvicinò. -Tu non lasciare il locale, intesi?- disse, rivolto a Mark.-C-certo...- fece lui, smarrito.I due amici scomparvero al di là della porta a battenti che divideva il salone dai locali di servizio.-Direi che possiamo tornare normali...- sospirò Pam.Detto fatto. Le cinque mew tornarono ad essere semplici ragazze umane.-Ho bisogno di parlarti.- esordì Mark, rivolto alla sua fidanzata. Lei annuì e gli fece segno di seguirla in cucina.Non voleva che le sue amiche ascoltassero, sembrava importante.Mark prese un respiro profondo, poi si voltò a fronteggiarla.-Voglio tutta la verità.Lei si morse il labbro inferiore. Non era certa di cosa potesse dirgli circa il progetto, ma ormai la frittata era fatta.-Da quanto tempo va avanti?- le domandò.-Da marzo, più o meno.- disse, facendo due rapidi conti.-Quindi tutte le volte che non ci siamo potuti vedere...?- iniziò. Non poteva crederci.Lei annuì. -Sì, era colpa del progetto.Si passò le mani sul viso. -Non ci credo. Quindi mi hai sempre mentito.- disse.-No, non ti ho mentito! Io... tu mi piaci veramente, ci tengo a te!- gli si avvicinò, prendendolo per un polso.-Ma non ti fidavi abbastanza per dirmelo.- le fece notare.-Nessuna di noi lo ha detto a qualcuno. Non possiamo, ne va del progetto.- cercò di fargli capire. Anche se Ryan non lo avesse espressamente vietato, non avrebbe mai rivelato una cosa del genere a chicchessia. Era troppo pericoloso e troppo importante.-Lavorate veramente qui?-Sì, siamo anche pagate. Al piano di sotto c'è il quartier generale e sopra le stanze dei ragazzi.- spiegò.-E perché stanno facendo tutto questo? Per divertimento?- chiese, riferendosi alle menti di tutta quell'operazione.La rossa scosse la testa. -No. Stanno portando avanti le ricerche del padre di Ryan.- disse lei. -E' stato lui a scoprire il primo chimero.-Chimero?Troppe informazioni e troppe tutte insieme.-Sì... è complicato.- Strawberry sorrise, a disagio. -Non sono tagliata per le spiegazioni.-D'accordo, mi basta. Ma dimmi solo una cosa: questo progetto ti causerà delle conseguenze? A livello fisico.- le si avvicinò.Ecco il Mark di cui si era innamorata: comprensibile, affidabile e premuroso.-Be', a parte la coda e le orecchie no.- disse tra sé.Stava per abbracciarla ma si bloccò a metà del gesto. -Coda e orecchie?- ripeté.Annuì. -Sì, quando mi emoziono troppo mi spuntano la coda e le orecchie da gatto.- spiegò.-Oh... oh! Ecco perché!- ora era tutto più chiaro. Quei suoi improvvisi cambiamenti d'atteggiamento ora avevano una spiegazione.-Devo coprirle, quando non sono qui.- si giustificò, imbarazzata.-Capisco.- sorrise. Si era calmato e ora voleva solo stringerla a sé, conscio di condividere con lei un grande segreto. Be', con lei e altre sette persone.La mew esitò un attimo, ma poi gli si avvicinò. Si scambiarono un'occhiata e lui la trasse a sé. Sorrisero entrambi, grati di quel contatto.Strawberry chiuse gli occhi, cercando di rilassarsi, ma da qualche parte in fondo allo stomaco sentiva un peso fastidioso.-Per la questione di Osaka?- le domandò improvvisamente.Si staccò. -Mio padre è stato promosso e lui e mamma sono partiti per Osaka. Ha un accordo da firmare.- spiegò.-E ti hanno lasciata a casa da sola?- la guardò con tanto d'occhi.-No. Hanno dato a Kyle una copia delle chiavi di casa perché venisse a controllarmi.- disse.-E perché ora sei qui?-Per lavorare.- lo fissò perplessa. Assunse un'espressione diffidente. -Alle sei di mattina?-Oh... no. Sono stata attaccata vicino casa e Ryan ha detto che sarebbe stato più sicuro farmi dormire qui.- chiarì. Poi si affrettò a precisare:-Nella stanza degli ospiti.La fissò in silenzio, beandosi del suo viso e dei occhi castani, sempre così vispi e allegri. Voleva fidarsi.-Io mi fido di te.- le sorrise."E io ti ho appena taciuto una cosa importante.", si disse. Non gli aveva detto del piccolo problema che aveva affrontato recentemente. Era troppo imbarazzante.-Oh, devi sapere che il nostro nuovo...- ma fu interrotta.Ryan comparve sulla porta. -Ah, siete qui. Venite di là.- e detto questo si allontanò.Strawberry era indecisa se picchiarlo a sangue o ringraziarlo.-Bene, abbiamo una buona notizia e una cattiva.- esordì Kyle.Tutti gli sguardi si focalizzarono su di lui.-Prima la cattiva.- disse Pam. Via il dente, via il dolore no? Era una ragazza pratica.Il moro annuì. -Dalle analisi fatte risulta che nel sangue di Mark sopravvive una parte dell'essenza di un alieno molto potente. Probabilmente il capo della combriccola.- Ryan gli rubò le parole di bocca.Il cuoco lo guardò, piccato e lui fece spallucce, sorridendo in segno di scusa.-Cosa?! Sul serio?- chiese Mina, stupita.I due annuirono.-E dopo questo c'è una buona notizia?- Paddy era scettica.-Certo.- confermò il biondo. -Possiamo sfruttare la forza del Cavaliere Blu contro di loro. Ovviamente quando Mark sarà in grado di controllarlo.Sentendosi chiamato in causa, il ragazzo alzò gli occhi. Cosa avrebbe dovuto fare?Li guardò tutti, uno per uno: stavano aspettando una sua risposta.-Mark... ci aiuterai?- Strawberry si voltò a guardarlo.I loro occhi s'incontrarono e lui capì che lo voleva veramente lì, con lei, a combattere contro questi fantomatici alieni."Ma è troppo forte...", si disse. Quella presenza dentro il suo corpo era potente, molto potente. Era riuscito a ricacciarla indietro solo grazie all'aiuto della sua fidanzata, ma la sentiva premere, pressante.-Puoi prenderti del tempo per pensarci...- gli disse Kyle."Se anche ci pensassi non cambierebbe il fatto che sono un pericolo ambulante.", pensò. Aveva paura a richiamare quel potere, anche solo per ritorcerlo contro chi gli aveva sconvolto l'esistenza interiore.Deglutì, nervoso. Era chiaro che tutti quanti avevano grandi aspettative. Compreso Ryan, lo capì da come lo stava guardando.Prese un respiro profondo. -Mi dispiace, ma non credo di poterlo controllare. Nemmeno per aiutarvi. Quindi cercherò di stare lontano da questi alieni il più possibile e imbrigliare questa voce.- annunciò infine.Lo stupore negli occhi della sua gattina era grande. Enorme.Le sorrise, mortificato. "Cerca di capire.""Non posso obbligarlo. E le sue ragioni sono buone.", pensò Ryan. -D'accordo. Capisco le tue preoccupazioni, ma vorrei chiederti solo due cose: la prima è di non parlare a nessuno del progetto.- al cenno affermativo del ragazzo continuò. -La seconda è di correre in soccorso delle ragazze, qualora loro siano in difficoltà.Mark guardò nuovamente la mew rosa, pensieroso. -Sì. Posso farlo.-Bene. Per qualsiasi cosa, noi siamo qui.Sapere che il fidanzato di Strawberry non aveva voluto unirsi alla squadra aveva scatenato in lui due reazioni opposte: da un lato ne era stato immensamente contento, non avrebbe sopportato di averlo sempre tra i piedi, ma dall'altro era deluso per aver perso un forte alleato.Avrebbe lavorato part-time, ma non era la stessa cosa.-Ora... ora andrei a casa, se non vi dispiace. È stata una mattinata ricca di avvenimenti.- mormorò Mark.-Ti accompagno.- si offrì la sua ragazza. Scosse la testa, sorridendole. -No, non importa. Ci sentiamo presto.- le posò un bacio sulla fronte.Fece un cenno con la mano agli altri e si avviò.

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