Percy: dalla Casa del Lupo al Campo Giove pt. 5

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Percy ebbe appena il tempo di abbassarsi prima che una mano dai lunghi artigli affilati potesse decapitarlo.

-Tu e i tuoi stupidi assaggini gratuiti!- sbottò una voce. -Questa volta sarei riuscita ad ucciderlo, se non fosse stato per te...

Il semidio, dopo essersi complimentato con se stesso per i propri riflessi, si rialzò, spada alla mano. Aveva bisogno di una pausa. Erano passate solo poche ore da quando un mostro marino lo aveva quasi ammazzato, e non si sentiva in vena di ripetere l'esperienza.

-Non è colpa mia...

Percy quasi cadde all'indietro quando realizzò che quella davanti a lui era Stanlio, accompagnata dall'adorabile sorellina Euriale. Le aveva uccise. Si ricordava benissimo la scena dell'ipermercato, erano passati solo un paio di giorni, ed era piuttosto sicuro di averle spiaccicate sotto una valanga di palle da bowling. Si erano dissolte in una nuvola di polvere. Erano morte. Eppure adesso erano ancora lì, davanti a lui, con la divisa da commesse sui sgargianti abiti a fiori. Steno reggeva lo stesso vassoio di stuzzichini, mentre la sorella era ancora ricoperta dai bollini rossi degli sconti. Che diavolo stava succedendo?

-Invece sì- ribattè Euriale, rovesciando con un secco gesto della mano il vassoio argentato. -Finiscila con queste sciocchezze e concentrati, per una volta!

-Non è stato affatto carino da parte tua!- Stanlio si inginocchiò a terra, cercando di raccattare tutti i salsicciotti possibili. I serpenti verdi sulla sua testa sibilarono all'unisono contro l'altra, tanto per sottolineare il disappunto della padrona.

Percy, che era rimasto impietrito dalla sorpresa, aveva perso un'ottima occasione per sferrare un attacco vincente.

-Posso fare una domanda?- disse, ritrovando la voce.

-Se accetti uno dei miei assaggini- rispose Stanlio, rialzandosi sorridente con il vassoio pieno.

-Magari dopo- si affrettò a replicare il semidio. Quei cosi erano appena finiti per terra, nel fango. -Comunque... voi due non eravate morte?

Le gorgoni iniziarono a ridere. Era una domanda tanto scontata?

-Non siamo mortali- spiegò Euriale, senza smettere di ridacchiare. -Noi non moriamo mai del tutto.

-Torniamo sempre sulla terra- continuò Stanlio. -E molto più in fretta, ora che le Porte della Morte sono state aperte...

La sorella si irrigidì e la fulminò con lo sguardo. -Non dovevi dirlo, genio! Se i semidei scoprissero come si chiudono sarebbe la fine.

-Se vi consola, non ho capito un cavolo- intervenne Percy. Ed era vero. L'unica cosa che aveva afferrato dall'intero discorso, e solo perchè se le trovava davanti, era che le due gorgoni avrebbero continuato a stargli alle costole e a dargli la caccia. Non era un pensiero felice. Il suo viaggio aveva già l'aria di essere arduo prima della scoperta di questo piccolo particolare che, beh, avrebbe di certo finito per creargli qualche problemino di lì in seguito. Il semidio ebbe l'impressione di non essere una persona fortunata. Se solo avesse avuto un posto dove andare, un altro modo per ricordare, avrebbe volentieri mollato quella folle impresa. Purtroppo, però, non aveva quella possibilità. Tra l'altro, come lo avevano trovato? Aveva capito che i mostri avevano la capacità di fiutarlo, ma si era mosso piuttosto velocemente verso sud, e in qualche modo aveva sperato che il fumo di scarico del camion che gli aveva dato un passaggio o la sua gitarella sul fondo dello Stretto di Carquinez avesse cancellato le sue tracce.

Stanlio sbuffò. O almeno, Percy interpretò il suono che emise in questo modo. Le zanne di bronzo lo avevano fatto finire per assomigliare di più a un fischio. -In ogni caso, che male c'è anche se gli spiegassi tutto? Non potrà raccontare niente a nessuno, dopo che lo avremo ucciso, no?

Eroi dell'Olimpo: ciò che zio Rick ci ha omessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora