Percy: dalla Casa del Lupo al Campo Giove pt. 2

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Prima di cercare di comprendere dove lo spingesse il suo istinto -impresa non da poco-, Percy decise che era il caso di capire dove si trovasse. Ok, Lupa gli aveva spiegato che quella era la Casa del Lupo... ma dov'era? Il semidio aveva la sensazione di non brillare neanche in geografia. Convenne che fosse il caso di ricongiungersi con il mondo mortale. Tornò all'ingresso della villa, quello dove si era svegliato. In fondo ai gradoni, c'era una strada asfaltata. Si vedeva che non era propriamente nuova e che non veniva percorsa da un po', ma da qualche parte doveva pur portare. Fece spallucce e cominciò a camminare. Aveva con sè solo la sua spada, ma quanto poteva metterci? In un paio d'ore al massimo sarebbe arrivato in qualunque posto la via conducesse. O almeno, era quello che credeva.

Ovviamente non fu così. Percy camminò molto più a lungo di quanto si aspettasse. Il paesaggio rimase invariato per un bel po', ma perlomeno il clima migliorò. Le nuvole che avevano occupato il cielo fin dal momento del suo risveglio si diradarono, e il sole cominciò a splendere, dando al luogo un aspetto più piacevole. Che ore potevano essere? Mezzogiorno? Aveva un sacco di tempo per trovare un centro abitato, o qualcuno disposto a dargli un passaggio. Tra l'altro, non poteva impiegare tanto a trovare il misterioso posto indicatogli dalla dea.... non doveva essere troppo lontano. Sarebbe stata questione di un paio di giorni. Poi avrebbe potuto recuperare i suoi ricordi. Con questi pesieri felici, Percy affrettò il passo.

Un bel po' di tempo dopo, finalmente il semidio intravide un edificio. Essendo un po' distante, non capiva bene di cosa si trattasse. Gli parve di vedere delle luci accese, e una strada. Una strada vera, con auto e persone reali, mica come quella su cui stava camminando da ore. Era notte fonda, ed era stato tentato più volte di fermarsi a riposare, anche se alla fine si era fatto forza e aveva proseguito, nella speranza di trovare un posto migliore per sostare. Forse le sue preghiere erano state ascoltate.

Raggiunse l'edificio da dietro. Una recinzione parecchio alta lo divideva da un grande parcheggio. Percy la scavalcò senza problemi. No, ok, siamo onesti: la scavalcò dopo diversi tentativi e cadute dolorose. Il punto è che alla fine ci riuscì. Avanzò, massaggiandosi il didietro dolorante, fino a trovarsi davanti alla porta sprangata di una stazione di servizio. Dietro di lui, una Toyota aveva appena fatto il pieno da un distributore di benzina e stava tornando in autostrada. Uff. Avrebbe potuto fare a pezzi la recinzione con la spada; a quel punto avrebbe avuto modo di chiedere al gentile autista un passaggio. In effetti avrebbe anche dovuto inventare una scusa plausibile su come fosse arrivato lì e sul perchè fosse tutto solo in mezzo al nulla. Forse non era stato un male aver perso l'occasione, dato che non aveva idee.

Controllò il luogo in cerca di qualcosa che potesse essergli utile. Non sapeva quand'era stata l'ultima volta che aveva mangiato, ma evidentemente non di recente: stava morendo di fame. Per il parcheggio trovò solo copertoni di ruote, carte e spazzatura di ogni genere, qualche monetina che non esitò a raccogliere. Appena svoltò l'angolo sella struttura, invece, trovò il paradiso. Un distributore automatico. Beh, in quel momento, dopo tutte quelle ore di cammino e lo stomaco vuoto, era un piccolo paradiso. Si attaccò al vetro, mentre ne esaminava l'interno. Una lattina di pepsi si era bloccata durante la sua caduta, ma con un paio di calci ben assestati, Percy era sicuro che sarebbe riuscito a farla finire abbastanza in basso da riuscire a prenderla. Contò le monetine che aveva trovato: purtroppo, gli bastavano solo per un pacchetto di orsetti gommosi, ma era pur sempre cibo. Non era nella situazione di fare lo schizzinoso.

Inserì un nichelino. L'aggeggio infernale, però, non lo prese, e lo risputò fuori dall'altra apertura. Il semidio sbuffò, e provò una seconda volta. Di nuovo, non ebbe successo.

-Dai- si lamentò, consapevole di star parlando a una macchina. -Sto morendo di fame... Puoi prendere questa bellissima monetina, per favore? Puoi farlo per me? Perchè mi vuoi bene?

Eroi dell'Olimpo: ciò che zio Rick ci ha omessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora