Il semidio si rimise in cammino alla svelta. Quella mattina aveva avuto modo di imparare quanto i mostri del Tartaro fossero più amichevoli rispetto agli innocenti animaletti del bosco e, beh, lo avrebbe tenuto a mente. Avrebbe tanto voluto poter avere un paio di giorni di tregua, dato che fino a quel momento la sorte non era stata del tutto dalla sua, ma non osò neanche sperarci, da come stavano andando le cose. Si concesse però di chiedere disperatamente ai misteriosi dei romani di tenerlo alla larga da quegli esseri crudeli comunemente chiamati anatre. Almeno quello. Per favore.
Si orientò con il gps e cercò di affrettare il passo. Per andare in soccorso alle sue povere nutelline -si ripromise di ricordare il lutto ogni volta che avrebbe aperto un barattolo di nutella, da quel momento in poi- si era allontanato ulteriormente da Martinez, e ora gli toccava ripercorrere i suoi passi e tornare sul sentiero, poi camminare ancora per qualche oretta prima di giungere a destinazione. Senza contare eventuali imprevisti, che era sicuro si sarebbero verificati, con la sua sfiga. Facendo un rapido calcolo a mente, probabilmente errato, immaginò gli sarebbero voluti ancora un paio di giorni.
Sbuffò. Non voleva rimanere in quel bosco un minuto di più. Aveva già subito abbastanza traumi per quel giorno. Oltre al fatto che il sole sarebbe calato nel giro di poche ore, e sarebbe stato pericoloso proseguire al buio. Non si poteva mai sapere, magari qualche scoiattolo avrebbe potuto tendergli un'imboscata. Di nuovo. Eppure doveva esserci un modo per raggiungere la città più in fretta... Diede un'altra occhiata alla mappa digitale, controllando la direzione delle strade più vicine. Quando scoprì che per dirigersi verso l'unica che arrivava a Martinez doveva tornare sui propri passi verso lo stagnetto di poco prima, rinunciò all'idea di fare l'autostop. Non valeva la pena rischiare la vita con quei malefici pennuti per poi trascorrere tutta la notte in attesa di qualche buon samaritano disposto a dare un passaggio a un ragazzo nelle sue condizioni. Insomma, non si lavava da giorni, se non si contava la gitarella nel lurido Stretto di Carquinez, ed era sporco, i suoi vestiti erano rovinati in più punti e non aveva il becco di un quattrino. Non sapeva dire come dovesse apparire in quel momento, ma non era sicuro di avere un'aria troppo affidabile. Oltre al fatto che andava in giro armato e con la continua paura di poter essere attaccato e ucciso da qualche mostro, ma questo una persona normale non avrebbe potuto saperlo. Giusto?
Magari, avrebbe potuto trovare un modo per aggirare il laghetto. Ma ci sarebbe voluto troppo tempo. Annaspò per un po' in cerca del sentiero che aveva abbandonato qualche ora prima, senza troppi risultati. Si era allontanato davvero così tanto, o semplicemente stava sbagliando strada? 'Nah' si disse. 'Quell'albero l'ho già visto... sto andando dalla parte giusta'. Non riuscì a convincersi neanche da solo. Neanche il gps fu utile a risolvere i suoi dilemmi. Il bosco segnato sulla mappa sembrava sempre uguale e, sinceramente, il semidio non si ricordava in che punto preciso si trovasse quando aveva deciso di partire alla ricerca delle nutelline.
Sospirò. Doveva seguire il suo istinto, come gli aveva insegnato Lupa. Forse era l'unico modo per trovare una soluzione, dato che essendo privo di un alto senso di orientamento si sarebbe sicuramente ritrovato a procedere nella direzione errata. Quindi smise di riflettere, cosa che gli fu particolarmente gradita, e lasciò che i propri piedi scegliessero autonomamente dove camminare. Avrebbe finito per rovinare tutto, lo sapeva.
Percy non aveva idea di quanto tempo fosse passato, ma ancora non aveva trovato traccia del sentiero. In compenso, però, aveva ottenuto un irritante prurito al polpaccio sinistro da delle simpatiche piantine d'ortica che non aveva avuto la fortuna di riconoscere in tempo. Si fermò, appoggiandosi con un braccio alla corteccia di un albero, mentre con la mano libera cercava per l'ennesima volta di dare un po' di sollievo alla gamba, che per quanto la grattasse non accennava a migliorare... semmai prudeva sempre più. Che stesse sbagliando qualcosa?
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Eroi dell'Olimpo: ciò che zio Rick ci ha omesso
FanfictionNella saga di Eroi dell'Olimpo, come in quella di Percy Jackson, ci sono stati parecchi salti temporali che ci hanno lasciati (o almeno, hanno lasciato me) con un po' di domande. Ho deciso di colmarli inventando ciò che può essere successo verament...