8. Problemi

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«Ecco lo sapevo! Mi ha solo usata per scoparmi gratis! Che ingenua che sono stata! Ma perché proprio a me? Mi porta qua mi fa conoscere la band e poi mi scarica! Vaffanculo!» pensò lei.

Un abbraccio interruppe i suoi pensieri.

"Io non ti amo, io ti adoro, ti stramo!" le sussurrò in un orecchio.

Lola capì di aver frainteso e si lasciò andare in quell'abbraccio caldo di Harry.

"Scusa io... pensavo che mi avresti mollata"

"Di me ti puoi fidare." la rassicuró.

Una lacrima percorse il viso della ragazza. Non aveva mai provato tante emozioni per un ragazzo.

"Lola, io non sono come gli altri. Devi imparare a fidarti di qualcuno e, credimi, di me puoi farlo. Per favore, fallo, fallo per me. Sai cosa facciamo quando finisce la tournée? Cerchiamo i tuoi genitori." affermò.

"I miei genitori? E come farai?"

I suoi genitori erano il suo punto debole. Non ne parlava mai con nessuno, anche perché non aveva mai nessuno con cui confidarsi.

"Sono famoso, non mi possono negare qualcosa!" rise.

"La partenza è stata anticipata." li avvertì un tecnico.

"Cosa? E a quando!" urlò Harry.

"Stasera alle nove" rispose il tecnico andandosene.

"Cosa? E me lo dite così?" si portò le mani tra i capelli, quasi strappandoseli.

"Che c'è Styles?" Niall apparve e gli diede due pacche sulla spalla.

"Si parte stasera alle nove!" rispose infuriato. "Cazzo, non è possibile!"

La povera Lola non capiva perché fossero tanto agitati al fatto che la partenza fosse stata anticipata.

"Vedi," le spiegò Liam, entrando nella stanza con gli altri ragazzi "stasera avevamo organizzato una serata tra amici, una cosa importante prima della tournée. È una cosa che facciamo tutti gli anni, tutte le volte prima di partire per un tour. È come un modo per dire: andrà benissimo anche questa volta. È una tradizione praticamente."

Erano tutti e cinque nervosi e al momento a Lola sembravano tutti stupidi, perché c'era una soluzione banale.

"Allora fate la festa sull'aereo" li interruppe mentre si disperavano facendo una gran confusione.

La guardarono con un misto di stupore e "Che stupido, perché non ci ho pensato prima!". L'idea gli era parsa geniale.

"Allora dove si va?" la ragazza spezzò il silenzio che si era formato. Era diventata più sicura di sé, aveva imparato a sentirsi a proprio agio con Harry e lo sarebbe diventata anche con Niall, Liam, Louis e Zayn. Le occorreva solo tempo.

"M-Madrid" i ragazzi non si erano ancora ripresi dallo stupore.

Fecero delle valige lampo e salirono su un jet privato molto spazioso, dotato di bagni, sedili motorizzati, macchinetta del caffè e un televisore gigante.

«Come fa a funzionare senza elettricità?» si chiese Lola. Non era abituata a tutto questo lusso, proprio lei.

"Allora" cominciò a parlare Louis sedendosi e portando le mani dietro alla testa "parlami di te Lola"

Non le piaceva la cosa, non amava raccontare la sua vita. Guardò Harry che le fece cenno di sì con il capo, per rassicurarla, così lei iniziò a parlare di se.

"Ho una storia e un passato difficile. Non ho mai conosciuto i miei genitori, non so niente di loro. Ho vissuto con mia zia, fino a tre anni fa, poi gli assistenti sociali sono venuti a cercarmi e io sono scappata di casa. Ho vissuto per strada per un anno, con i soldi che avevo portato via dalla casa. Poi i soldi sono finiti e ho dovuto arrangiarmi e ho... fatto la prostituta. Ho falsificato i documenti e ho comprato una casa. È tutto."

Qualche lacrima le scendeva per le guance, rovinandole il trucco, molto più sobrio del solito. Louis non doveva chiederle quella cosa; lei odiava la sua vita, ma non aveva il coraggio di farla finita, in fondo lei pensava che la vita è una sola, è va vissuta, in qualsiasi modo.

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