23. Il tatuaggio

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"Lola, vieni. Ti devo parlare." Harry si alzò, prendendomi per un braccio non molto delicatamente, e mi porto in camera, sbattendo la porta.

"Ma che cazzo ti salta in mente? Non dire stupidaggini... per favore." urlò.

"Io-..."

"Lola..." si buttò su una poltrona, facendo cadere la testa sulle braccia. "Cosa stai dicendo? Io ti... - amo." esitò un po' nel dire le ultime parole.

"Guarda..." continuò. "Era una sorpresa, ma penso che se non lo vedrai ora non lo vedrai mai più."

"Harry," mi preoccupai seriamente. "Cosa devi farmi vedere?"

Mossi qualche passo verso di lui.

"Ecco, è giusto che tu lo sappia."

Alzò leggermente una manica della maglietta a maniche corte bianca e mostrò un tatuaggio nuovo.

"Harry-" balbettai. "Ma - è bellissimo."

"Ti piace? L'ho fatto ieri apposta per te..." disse con tono amorevole.

"Spiegamelo tutto, ti prego." chiesi.

"D'accordo. Allora" cominciò, indicando tutti i dettagli, anche i più nascosti. Era progettato nei minimi particolari. "qui, come vedi, c'è un cuore, grande, all'interno del cuore ci sono le tue iniziali e le mie, circondate da tanti cuoricini." vedevo anch'io com'era fatto, ma farlo raccontare da lui era tutto diverso, ci stava mettendo quasi passione. " Attorno al cuore ci sono dei rami, che lo avvolgono leggermente e che portano ad un albero, il nostro albero, dell'amore, e vedi, per ogni ramo grande con le sue diramazioni ci sono tanti cuori, ma se vedi, be' certo che vedi, sono tutti più piccoli del cuore con le nostre iniziali. Poi qua c'è tatuata la tua faccia, così i tuoi sedici anni faranno per sempre parte di me." sorrise. " e di fianco la mia. Lo fatto fare vicino a quelli dedicati a mia sorella Gemma, lei è molto importante per me, davvero tanto, le voglio un bene dell'anima, forse le voglio bene anche più di quanto ne voglia a me stesso e così capisci quanto sei davvero importante anche tu per me."

"Lo sai che anche tu sei importante per me, tantissimo." mi sentii stringere il cuore. "Voglio farlo anch'io." dissi decisa.

Mi guardò pensoso.

"Dici sul serio?" chiese infine. "Ah, aspetta. Non puoi farlo, sei minorenne e ci vuole la firma di un... g-genitore. Scusa, non volevo che ne parlassimo ma dovevo proprio dirtelo il motivo per cui non puoi, invece di inventare mille scuse, che poi sai com'è, una tira l'altra."

"Oh..." abbassai lo sguardo e mi sedetti a scatti sul lettone rimbalzoso, come piaceva dire a me.

"Ehi, non preoccuparti." Harry si alzò e s mise di fianco a me abbracciandomi. "Tra due anni...-"

"Harry due anni, due anni!" singhiozzai. "La mia vita fa schifo! E non lo dico solo per il tatuaggio. Mi sento una mantenuta, un verme. Ho fatto la puttana a 14 anni! Ti rendi conto!" stavo urlando. "14 insignificanti anni di vita e... e... non lo so! Non mi pare giusto che una ragazzina di 14 e anche 15 anni abbia dovuto vivere tutto questo. Non mi pare che succeda a tutti. Perché non deve succedere, ecco la verità."

"Ehi, calma. Chi sei tu? La mia polpettina!" cercava di strapparmi un sorriso. "Ehi adesso guardami. Guardami." mi strattono per le spalle, finché non lo fissai negli occhi. "Tu sei una ragazza fantastica. Non puoi pensare questo di te. Succede a tutti di poter avere una vita strana, ma non importa. Tu puoi avere tutto, hai me. Hai la bellezza e l'intelligenza. Impara a volerti bene."

"Io ... non lo so" mi buttai tra le sue braccia piangendo ancora più forte.

"Certo, è giusto che tu pianga. Sfogati, butta fuori tutto quello che hai dentro e ti sentirai più leggera." disse. "Mh, sarebbe carina per una canzone questa frase." aggiunse guardandosi le unghie.

"Rimani serio, ti prego." mi scostai da lui per asciugarmi le lacrime.

"Ok, dai torniamo di là." Mi alzai e lo presi per mano.

Mentre camminavamo sussurrava ripetutamente al mio orecchio "Ti amo."

"Allora, Lola sta meglio?" Un tecnico si rivolse a Harry.

Fece cenno di sì con la testa.

"Torneremo domani a Londra, e Niall tornerà in Irlanda tra cinque giorni." disse il tecnico guardando alcuni fogli che stringeva tra le mani.

"No, non tornerò in Irlanda." affermó il biondo. "Resterò a Londra con gli altri. Voglio stare vicino a Lola."

"Sicuro? Allora chiederemo a qualcuno se ti ospiterà in casa sua. Chi è disposto?"

"I-io..." alzai la mano. Harry mi guardò male.

"P-perfetto." disse Niall.

"Abbiamo una stanza libera; Harry dorme con me, ovviamente." risposi.

"Bene, ci vediamo dopo, allora." concluse Niall avviandosi verso la porta.

"Ehi, ehi. Dove vai?" Ben lo fermò.

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