22. The First Concert - Madrid

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Cercammo i ragazzi nella sala di sotto, ma non li trovammo, allora chiamammo un taxi che ci diede uno strappo fino all'Arena, e ce lo diede gratis.

"Ragazzi!" Harry cominciò a correre dietro alle quinte, io lo seguii.

"Harry, dove diamine eri?" disse Louis preoccupato. "Stavamo per chiamare la polizia."

"Eccomi."

"Bell'outfit" aggiunse Niall.

"Sì, l'ha creato Lola all'ultimo minuto."

"Mh, ti assumeremo. Forza ragazzi, andiamo!"

Recitarono il loro motto e unirono le mani, per poi tirarle su.

Io rimasi dietro le quinte, a fissarli incantata mentre facevano la loro entrata trionfale sull'enorme palco, tra le ragazzine che sgomitavano e sbraitavano piangendo.

Pensai che ero stata fortunata, miracolata a tutto quello che mi era successo. Mi ritornò in mente Harry-Jason.

Dopo circa un'ora e mezza rientrarono tutti e cinque, mettendosi in coda per il bagno. Ed eccoli lì, dopo appena due minuti, di nuovo sul palco, di nuovo a fare quello che amavano fare.

Il concerto durò ancora un'ora, poi, esausti, parlarono con qualche tecnico e con Ben, poi si fecero riportare all'hotel da Lewis.

Io restai nell'Arena da sola, fino a notte fonda, finché non sentii un mano appoggiarmisi sulla spalla. Gridai.

Mi voltai per vedere chi era stato.

"Hey, tu non sei mica una prostituta? Quanto vuoi per una notte?"

Restai lì impalata a fissarlo. Indossava un passamontagna e faceva luce con la torcia del cellulare.

La mia vecchia vita. Di nuovo.

Da un lato provavo nostalgia per quei tempi (che comunque non sopportavo), dall'altro mi rattristavo pensando ancora al fatto che qualcuno pensasse ancora a quello che facevo.

Chi era? Come faceva a conoscermi?

"Allora, ci stai per..." tirò fuori dalle tasche dei jeans strappati il portafoglio estraendone £200.

Ma come mi era venuto in mente di rimanere lì da sola dopo tutto quello che era successo quel giorno?! Probabilmente i ragazzi si sarebbero accorti solo la mattina dopo della mia assenza, perchè, ci avrei giurato, erano crollati non appena avevano toccato il letto.

"No, non sono la tua bella puttanella." risposi alzandomi e allontanandomi, buttando ogni tanto uno sguardo indietro per guardare che quel tizio non mi seguisse o facesse qualcosa di strano.

Vagai fino all'alba per la città, osservando i monumenti illuminati, la famosa comida (la vita notturna di Madrid), le persone che andavano al lavoro alle quattro del mattino, gli addetti che pulivano l'esterno dell'Arena dove si era svolto il concerto e gli addetti che pulivano le strade.

Stanca di vagare senza meta come un'ubriaca mi appoggiai contro un muro, e feci scivolare la schiena, ritrovandomi poi seduta con le ginocchia piegate strette al petto.

Davanti potevo vedere l'aurora che illuminava la città. Era un'atmosfera magica, mai vista prima, sicuramente me ne sarei ricordata per tutta la vita.

Presi il cellulare e scattai un paio di foto, poi le spedii ad Harry.

Da Lola: Foto;

Foto;
Sono ancora viva, non preoccuparti, ti amo.❤

"Torniamo a casa..." mi dissi cominciando ad incamminarmi.

Casa, era più che altro un hotel; ma al momento mi venne in mente così.

Harry mi aveva lasciato il calendario del tour, qualche giorno prima, anche se avrei potuto trovarlo tranquillamente su internet, quindi sapevo che tra un giorno saremmo ripartiti per recarci a Barcellona.

Dopo soltanto tre giorni di nuovo cambiare città, e sarebbe stato così per un intero anno. Ecco, adesso sapevo che cosa si prova quando si devono affrontare immense tourneè, cosa provano le celebrità e i tecnici, che magari rinunciano alla famiglia per fare questo lavoro, o magari sosteengono relazioni a distanza, o magari sono semplicemente FOREVER ALONE! .

Tornai in hotel giusto per sentire cosa avevano deciso i manager e i tecnici degli One Direction.

"Uh, Lola. Ci sei anche tu..." fu la prima cosa che sentii dire non appena entrai. Harry e tutti gli altri, compresi tutti i tecnici, erano seduti con le mani sulla testa; in particolare lui sembrava disperato.

"Che succede?" chiesi.

"Abbiamo deciso" rispose un tizio con la barba. "di annullare la tourneè."

Harry sbuffò.

"Lo sai che non voglio farlo." protestò.

"Ma è per il bene di tutti. Sai che non possiamo andare avanti così. Mi spiace anche a me sai, ma è l'unica cosa che possiamo fare." ribatté l'altro.

"Ok, d'accordo. Mettila così: perderemo molti soldi annullando tutto, visto che degli altri motivi non ti interessi. E poi pensa alle fan."

"Harry non insistere, ormai abbiamo già deciso."

C'era un silenzio tombale e sembravano tutti molto pensierosi, Niall più di tutti.

"A-allora è così." camminai verso il divano e mi ci sedetti lentamente, mi veniva da piangere. Mi sentivo terribilmente in colpa, in fondo era colpa mia. Senza di me non sarebbe successo tutto questo.

"La soluzione c'è." intervenni rompendo il silenzio, tutti mi guardarono stupiti. "Se siete in questa situazione è solo colpa mia, allora ho deciso di... andarmene. Non staremo più insieme e voi continuerete questo tour normalmente."

"Lola cosa dici?" disse Harry. Tremava e sembrava che stesse per piangere. "La minaccia era rivolta anche a noi. E poi la colpa non è tua, lo sai benissimo."

"No, non è vero" mi rassegnai a quella che era la verità.

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