24. Last night in Spain

45 3 0
                                    

"Vado a fare un giro in città..." rispose.

"Dopo ci andrai. Ora dobbiamo fare un video per avvisare le fan che la tournée è stata annullata. E dovremmo metterci al lavoro per rimborsare tutti quelli che hanno già un biglietto delle tappe annullate. E che cosa diremo alla Stampa? Miliardi di pettegolezzi e gossip gireranno il mondo. Non credo che dovremmo dire come stanno esattamente le cose."

"E se il minacciatore l'avesse fatto apposta per farci perdere soldi? Voglio dire, tournée annullata, soldi mancati." intervenne un altro tecnico.

"Ma il tuo problema sono solo i soldi?" si lamentó Harry.

"Ehi, ehi, non iniziate a litigare." li fermò Niall. "È vero, potrebbe essere così, ma non sono un problema i soldi. E poi secondo me dovremmo andare dalla polizia."

"Polizia..."

[...]

"Pronti alla partenza?" sorrise Lewis, cercando di portare un po' di felicità in quel mortorio che era la nostra stanza.

"Lasciami dormire..." borbottò Niall.

"Sono al telefono!" sussurrò Liam.

"Ssh" si lamentò Zayn. "Ho mal di testa."

"Abbassa il volume Louis, ti ho già detto che sono al telefono." Liam staccò di nuovo il cellulare dall'orecchio, coprendone il microfono per parlare.

"È musica Liam, musica." ribattè Louis.

"Ed è alta."

"Harry?" sbuffò Lewis. "Tu non hai niente da fare?" Non si accorse nemmeno che gli aveva fatto quella domanda, dato che lo stava baciando da cinque minuti. "Ah, certo. È molto impegnato..."

"Ah," si staccó da me. "Qualcuno ha messo il video per le fan su internet?"

Nessuno gli rispose.

"Pronto?"

"No, no..." disse Lewis fissando un punto nel vuoto.

Andò avanti così fino alle sette, cioè fino a quando non fu ora di scendere per la cena.

Quella sera, l'hotel ci aveva riservato una stanzetta deliziosa. Aveva sei posti ed era ornata con lucine, candele e fiori. Era di forma circolare e le pareti erano costituite da legno incrociato.

"Visto, che bell'hotel." sorrisi.

"Bellissimo!" disse con una faccia cucciolosa Harry, allungando la mano e toccandomi il naso.

Un flash di macchina fotografica mi fece sobbalzare.

"Chi è stato?" mi voltai adirata. Zayn, abbasso cautamente il telefono al di sotto del tavolo, temendo che avrebbe potuto fare una brutta fine.

"Odio le foto, tanto meno quando me le fanno di nascosto." continuai.

"Calma, ehi." la mano di Harry raggiunse la mia e la strinse. "È solo una foto."

Mi voltai di nuovo, guardando nel piatto, vuoto. Ritrassi furtivamente la mano e lessi velocemente il menù.

Pareva che avessimo piatti esclusivi, risevati a noi.

MENÙ
only for One Direction

- Risotto al tartufo e violetta, aromatizzato con cannella
- Pasta alle vongole con cozze e cipolla rossa
- Arrosto con rosmarino e zafferano
- Trota ripiena con carote alla julian e aglio
- Soufflè al cioccolato e vaniglia accompagnato con crema alle fragole

Probabilmente non avrei mangiato niente se non la torta.

La serata passò più o meno in fretta. Come previsto mangiai solo il dolce, a parte per qualche assaggino che Harry mi fece fare sotto tortura o sotto minaccia.

"Sai, voglio farla anch'io una pazzia." dissi a Harry mentre camminavamo per i corridoi, per raggiungere la camera. "E la voglio fare ora."

"Se vuoi io-"

"No, no, no. So già cosa fare. Ma tu mi devi aiutare."

"Ok."

Presi la giacchettina e me la misi in spalla, mentre Harry rimase in maniche corte. Uscimmo dall'hotel e ci recammo in un concessionario.

Naturalmente era chiuso. Allora cominciammo ad urlare, finché gruppetti di gente non si formarono sui balconi guardando giù.

Cantammo tutte le canzoni degli One Direction che ci vennero in mente; sembravamo quasi ubriachi, anche se non avevamo toccato mezzo bicchiere.

Ma la pazzia non era questa.

Slut Life||H.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora