Slut Life||H.S.||

20. La minaccia

  Pov's Lola

Lasciai scivolare il cellulare dalle mani, chiamando Harry con un paio di colpi sulla spalla.

"Sei pallida. Che è successo?" disse smettendo di parlare con Niall per poi rivolgermi quelle misere parole.

"U-un'altra e-e-mail..." gli porsi il cellulare con le mani tremanti. "M-ma è diversa..."

Lesse sottovoce; notai la sua espressione che cambiava man mano che andava avanti. Fece girare il mio cellulare così che tutti potessero leggere.

Diceva:
"Cara Lola,
Non fai altro che provocarci dispiaceri, fai schifo. Lo pensiamo entrambi. Ma non sarà così ancora per molto. Ne siamo sicuri. Sai perché? Perché tu morirai. Noi ti uccideremo. Puoi starne certa.
Se farai vedere questa e-mail alla polizia ti uccideremo istantaneamente. Non ha importanza come, ma sarà così. Ti devi fidare di noi. Così finalmente scomparirai dalla faccia terra. Tu e i tuoi amichetti One Direction.
Addio,
I tuoi genitori
Buona morte."

"Dobbiamo andare dalla polizia. E cancellare il concerto di stasera." disse Harry preoccupato.

"Hai letto tutto? C'era una parte che parla appunto di questo, coglione." gesticolò Louis, quasi urlando.

In quel momento scoppiai in lacrime.

"Non voglio morire, non voglio morire!" gridai buttandomi tra le braccia di Harry, tirandogli dei pugni sul petto.

"Non morirai, fidati." disse iniziando ad accarezzarmi la testa.

Anche Niall si alzò, venendo a farmi delle carezze sui capelli biondi.

Harry lo scacciò con un piccolo calcio.

"Che vuoi Harry?" chiese scocciato. "Sto soltanto vicino alla persona che amo."

"Niall? Sei innamorato di Lola? Abbiamo capito bene?" domandò Louis alzando entrambe le sopracciglia.

"Vado in bagno..." ridacchió il biondo nervoso.

"Niall!" Harry si alzò, lasciandomi cadere pesantemente. Mi rialzai subito per vedere cosa sarebbe successo.

"Non puoi scappare sempre." il riccio lo afferrò per una manica, bloccandolo.

"Io non scappo. Io vado solo in bagno."

"Niall, vuoi negare l'evidenza? Lo vuoi davvero fare?" gli lasciò andare il braccio. "Sei un codardo."

Ritornò a sedersi di fianco a me, sbattendo una mano sul tavolo.

"Codardo..." ripeté.

"Che facciamo stasera?" chiese Louis.

"Non possiamo fare finta di niente. Potremmo essere in pericolo. La minaccia era rivolta anche a noi." rifletté Harry.

"Non possiamo nemmeno non fare niente e lasciare che degli psicopatici, senza offesa Lola, ci facciano saltare in aria!" ribatté Liam.

"Saltare in aria..." mormoró Harry. "Saltare in aria! Lola, ti ricordi cosa diceva la mail? "Ti uccideremo istantaneamente" C'è la possibilità che tu possa avere addosso una micro bomba."

"Micro bomba?" arricciai il naso.

"Vieni, andiamo in bagno. Dobbiamo trovarla."

Successe tutto troppo in fretta perché me ne potessi rendere conto.

In pochi secondi mi ritrovai nel bagno, in biancheria intima.

"Umh, non capisco!" sbuffò. "Non c'è niente qui."

"Harry, lasciamo perdere. Abbiamo finito qui. Magari non è vero il contenuto della e-mail, ma se lo fosse, abbiamo finito qui. La strada finisce prima o poi."

"Tu non puoi arrenderti. Non puoi uscire da cose in cui non sei ancora entrata."

"Harry. È finita. Facciamocene una ragione." abbassai lo sguardo, aprendo la porta e uscendo lentamente, a piccoli passi.

"La soluzione c'è..."

Mi voltai, guardandolo. Si avvicinò a me.

"Possiamo travestirci e...-"

"Riesci sempre a trovare un lato buffo in tutte le cose, anche nelle più peggiori." sorrisi.

"Questa è la realtà, cara Lola. Così possiamo salvarci davvero."

"La vita non è come un film."

"Tu sei il mio film."

Dicendo questo si avvicinò ancora di più a me e sentii le sue labbra appoggiarsi alle mie.

"Ti amo."

"Anch'io, e non permetterò che ti accada niente di brutto. Mai." mi strinse forte, staccandosi da me.

"Chiamiamo un taxi." dissi.

"No, chiamo io Lewis." sorrise mettendosi le mani in tasca.

Non avremmo dovuto raccontare a Lewis di quella mail. Fu lo sbaglio peggiore che avessimo mai potuto fare in quel momento.