CAPITOLO 1

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Si sveglia di soprassalto, con un rumore assordante che le massacra i timpani.

Tutta colpa di quella stupida sveglia.

Pur avendo gli occhi ancora impastati dal sonno, l'afferra da sopra il comodino e la scaglia lontano da se, nella speranza di ammutolirla.
Un altra mattina come tutte le altre, preceduta da una notte di incubi, come tutte le alte.

Quanto tempo è che ormai faccio lo stesso sogno? O dovrei dire lo stesso incubo...

Bridget si ripeteva questa domanda ormai da molto tempo.
La giovane donna sospira rumorosamente, con fare rassegnato, e decide di alzarsi dal letto.

Va a recuperare la sveglia, che dopo l'impatto col muro ha taciuto, per poi dirigersi in bagno. Appena entra non può far a meno di guardare la sua immagine riflessa nello specchio.
Ha gli occhi lucidi e l'espressione di qualcuno che ha visto la morte in faccia. Ed è così in un certo senso.
La mente di Bridget sembra essersi fermata a quel giorno, tutte le notti è come se lo rivivesse in prima persona, ed ogni volta le sembra sempre più reale.

Non so per quanto ancora riuscirò a sopportare tutto questo. Eppure dovrei averci fatto l'abitudine...

In effetti, sono passati esattamente centotrentanove anni.
Ritorna a fissare la sua immagine specchiata. È cambiata molto da allora. Da quando la sua maturazione è completata, ha smesso di invecchiare e anche due dei suoi tratti ereditari sono mutati: i capelli mielati ora sono bruni, e il colore dei suoi occhi è diventato il cremisi. Una tonalità talmente brillante da renderle difficile anche l'occultamento con un incantesimo Multicorfors.

Mi ricordo di quel giorno... Stavo dormendo e mi ha svegliata. Come se per un attimo il corpo viene privato della sua anima e poi tutto torna al suo posto.
La prima cosa che feci fu guardami allo specchio e mi chiesi se allora sarà effettivamente questo l'aspetto che avrò per sempre. Avrò per sempre 29 anni agli occhi di tutti.

Apre il rubinetto e si sciacqua la faccia con dell'acqua fredda, per cancellare le tracce della "tranquilla" notte appena passata e tutti i suoi pensieri.

È già tardi.

Constata, quindi decide di non indugiare oltre e di preparasi alla svelta, per non tardare a lavoro.

Bridget si ostina ad imporsi le regole che i dipendenti devono seguire, nonostante lei non dovrebbe giustificarsi con nessuno.

Infondo è il capo di se stessa.

In questi ultimi tempi ha deciso di tenere la mente occupata dandosi da fare.
Oh, eccome se si è data da fare!
Bridget è la proprietaria, non che direttrice, della "Royal B. Shell", un azienda che si occupa della ricerca di energia sostenibile nel campo della tecnologia e commercia i dispositivi elettronici più sofisticati e all'avanguardia.
Niente male, no?

Indossa una gonna a tubino nera al ginocchio e una camicetta bianca, una giacca elegante abbinata e un paio di décolleté. Lega i capelli in una coda alta e ordinata.
Scende al piano inferiore e si dirige in cucina. Roxanne è già all'opera ai fornelli.
Lei l'aiuta molto. Non solo per quanto riguarda le faccende domestiche, ma anche con la sua mente contorta.
È un ottima ascoltatrice, riesce sempre a consigliarle il meglio, e soprattutto, sono anche migliori amiche.

« Ah Rox, come farei senza di te? »
Bridget le sorride, mentre la donna distoglie lo sguardo dal piatto che stava preparando.

« Buongiorno Bridget! »
Saluta sorridendo di rimando e le porge la colazione.

Si accomoda a tavola e consuma il suo pasto piuttosto in fretta.

Non bisogna dare il cattivo esempio ai dipendenti.

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