Bright se ne sta seduta su una delle molte sedie rosse che stazionano nella piccola sala d'attesa. Il suo sguardo è perso nel vuoto, mentre la sua mente sta cercando di ragionare e non farsi sopraffare dall'ansia. Nella stanza adiacente invece, il Preside e Bridget stanno parlando da più di mezz'ora ormai.
La ragazzina stringe con le mani l'orlo della giacca che ha appoggiata sulle spalle, sforzandosi di ricordare mentre picchietta il piede sul liscio pavimento, in un moto di nervosismo.
L'unica cosa certa che sa, per ora, è il fatto di essersi risvegliata nell'infermeria dell'istituto con un grosso cerotto in faccia e un mal di testa micidiale.
Quando poi è stata lasciata libera di andare, le è stata data la notizia che sua madre era arrivata a scuola e che era in presidenza.
Ora sta aspettando impazientemente che la madre esca e che la porti via, a casa loro e il più possibile lontano da qui.Ricordo Sophì seduta a terra... Stava piangendo ed era davvero spaventata. Poi c'era Yulia e qualcun altro, di spalle... Dopo il nulla, solo l'infermeria.
Bright sospira rumorosamente, frustrata dalla quella pazzesca situazione.Il rumore della porta che si apre la strappa dai suoi pensieri per riportarla al presente. Bright rivolge la propria attenzione verso l'ufficio del Preside, un uomo distinto sulla sessantina, dai capelli e dalla folta -ma curata- barba già completamente bianchi, dalla corporatura robusta, caratterizzata da una pancia abbastanza pronunciata e vestito con abiti adatti al ruolo che ricopre. Inoltre, egli è un componente della Comunità Damanhur, nonché un Proteo, ed è per questo motivo che Bridget decise di iscrivere Bright in questo Istituto, così che la figlia potesse essere "aiutata" da qualcuno della sua stessa specie in situazioni particolari -come questa-.
Una volta che il Preside ha accompagnato fuori la donna, i due scambiano altre poche parole prima di interessarsi a Bright, che si era già alzata e avvicinata.L'uomo rivolge un rassicurante sorriso alla ragazzina.
« Non preoccuparti Bright, va tutto bene. Adesso puoi tornare a casa e credo sia il caso che tu ti prenda qualche giorno per riposare. »
Parla calmo mentre le da delle leggere pacche di incoraggiamento sulla spalla.Bright annuisce alle parole del Preside, non sapendo cosa dire e neppure cosa pensare.
Mi ha appena sospesa da scuola... Grandioso, e con questa oggi è ufficialmente il peggiore giorno della mia vita!
Bridget, nel frattempo, lo congeda cordialmente per poi di rivolgersi alla figlia.« Forza, infila la giacca che andiamo. »
Proferisce seria, mentre raccoglie da una sedia lo zaino pieno di libri di Bright per porgerglielo.La ragazzina non replica e fa come le è stato ordinato e, con lo zaino in spalla, si avvia insieme alla madre verso l'uscita dell'istituto.
Quando ormai le due sono sedute in auto, rispettivamente Bridget alla guida e Bright sul sedile anteriore del passeggero, la ragazzina trova finalmente il coraggio di parlare, rompendo il silenzio che si era creato tra loro.
« Sei arrabbiata con me? »
Domanda con un filo di voce, catturando l'attenzione della madre.« Bright, non sono arrabbiata, come potrei esserlo con te? »
Le dice Bridget con fare pacato, eliminando così un peso che la ragazzina si era portata sullo stomaco fino a quel momento.
« Sono solo... scioccata, per quello che è successo »
Spiega.« Lo sono anche io, credimi mamma »
Sospira Bright, iniziando a fissare un punto indefinito fuori dal suo finestrino.« E sono anche preoccupata per te. »
Confessa Bridget.
« Il signor Russell mi ha detto di aver percepito un'energia talmente forte da indurlo a pensare che fosse apparsa chissà quale presenza oscura all'interno della scuola! Ha avvertito così tanta rabbia e ira al suo interno che lo ha spaventarlo... »
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Just Like You || Marvel
FantastikSono due ragazze completamente diverse, due giovani donne ambiziose, due sorelle, sono l'una il punto di riferimento dell'altra. Hanno vissuto fin troppi secoli pensando di essersi perse per sempre, ma quando saranno di nuovo insieme niente e nessun...