CAPITOLO 18

107 18 1
                                    

Fuori la tempesta infuria e le gocce di pioggia, cadendo dal cielo saturo di nuove grigie, picchiettano sul vetro della finestra, provocando un lieve fruscio che risuona all'interno dell'aula scolastica. Bright, dal suo posto poco distante dalla vetrata, segue con lo sguardo la scia d'acqua che si forma dopo che una goccia colpisce la superficie licia e fredda del vetro. Potrà sembrare strano, ma questa condizione atmosferica le ha sempre trasmesso un senso di calma e tranquillità.

Adoro la pioggia.
Pensa sospirando lievemente, lasciando che i suoi pensieri la rapiscano almeno per un po', mentre il sibilo della pioggia e la voce della professoressa di amalgamano in un unico suono di sottofondo.

Il suo stato di trance momentaneo viene spezzato dalla campana dell'intervallo. Bright, talmente era presa dai suoi ragionamenti, si guarda attorno spaesata per un attimo prima di imitare i compagni di classe e alzarsi, allontanandosi del banco dopo aver raccolto le sue cose. Subito viene intercettata dalla sua amica che siede nella parte opposta dell'aula, una ragazzina più minuta rispetto a Bright, cosa che la fa sembrare molto più piccola di una quindicenne, dai lunghi capelli castani raccolti in una coda alta e con degli ingombranti occhiali da vista sul naso che incorniciano eccessivamente i suoi occhi marroni.

« Ben svegliata bel'addormentata! »
La prende in giro questa, ridacchiando.

« Non stavo dormendo! »
Cerca di difendersi Bright, mettendo su una sorta di finto broncio.

« Certo, ma ci mancava davvero poco. »
Continua a scherzare l'altra, ancor più divertita dalla reazione dell'amica mentre la prende a braccetto e insieme si dirigono verso il corridoio.

« Sei sempre con la testa fra le nuvole! Un giorno di questi ti beccherai un richiamo. »

« Lo so Sophì, ma non posso farne a meno! »
Le risponde Bright, con un'alzata di spalle di rassegnazione mentre l'amica scuote la testa ancora sorridendo.

E' sempre stato più forte di lei il desiderio di sottrarsi alla realtà e usare la mente per immaginarsi altrove, soprattutto quando questa è noiosa e non le offre spunti interessanti.

Le due amiche camminano per l'ampio corridoio pieno di altri ragazzini schiamazzanti per poi fermarsi rispettivamente ognuna al proprio armadietto che costeggia la parete color giallo sbiadito. Dopo aver girato la manovella per inserire la password, Bright lo apre per posare i libri della lezione appena conclusa e sostituirli con quelli della lezione che tra quindici minuti comincerà. Nel farlo inevitabilmente incappa nel suo riflesso, prodotto da uno specchietto appeso allo sportellino dell'armadietto.

Maledetti capelli ribelli!

Quelle che stamattina era due trecce perfettamente pettinate ora sembrano due codini mal riusciti. Bright sbuffa frustrata ma non sorpresa dall'indomabilità della sua chioma e, una alla volta, disfa le trecce per poi velocemente ricomporle.

Tutto attorno al piccolo specchio si estendono disegni e adesivi di ogni genere, messi dalla ragazzina di decorazione e proprio sopra di esso è attaccata anche una foto che ritrae Bright con sua madre e Max, tutti sorridenti. La biondina passa dal guardare il suo volto nel riflesso a guardare quello della madre nella foto svariate volte.

La mamma è così bella quando sorride... ma non ci assomigliamo per niente!
Constata effettivamente Bright, notando soprattutto il contrasto tra i suoi colori e quelli di Bridget.

Chissà da chi avrò ereditato questi capelli biondi e così ingestibili. Dalla nonna forse? O magari da...

« Andiamo forza! »

Di nuovo i suoi pensieri vengono interrotti, stavolta da Sophì che la sprona a darsi una mossa.

« Ci sono, ci sono! »

Just Like You || MarvelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora