- Andiamo a cercarlo! – esclamò Jenna eccitata all'idea, dopo aver pensato a come aiutare l'amica.
- Tu sei pazza! Hai letto? Gente scomparsa... Uccide le persone... Sono una potenziale vittima, e vuoi mandarmi nelle sue grinfie così, a random? – rispose allarmata Avery.
- Avery... La polizia non ti aiuterà di certo e la psicologa probabilmente ti crede pazza – spiegò ricevendo un'occhiataccia dall'amica – l'unico modo che abbiamo per porre fine a tutto ciò è farlo da noi e il primo passo è trovare la causa del malessere, cioè lo Slenderman-
- Non se ne parla, vorrei morire in un modo più dignitoso se permetti!-
- Oh, andiamo! Non fare la drammatica adesso. Mal che vada, è comunque un modo inusuale di morire-
Avery la guardò di nuovo male.
- Sto scherzando, Av. Proviamo, tentare non costa nulla. Ti proteggo io! – assunse una posa da supereroina facendo ridere la castana – e costringo Jared a venire con noi, così siamo in due a proteggerti –
- E va bene – sospirò e accettò pur non di non sentirselo ripetere – ma al minimo accenno di pericolo, torniamo indietro e mi trasferisco in Alaska –
- Ripeto: smettila di fare la drammatica – si alzò e uscì dalla camera di Avery, recandosi in camera sua per telefonare al suo ragazzo.
Avery rimase a riflettere su quello che aveva appena scoperto: voleva veramente trovare una soluzione per far cessare il tutto, ma non voleva rischiare di perdere la vita. Si alzò dal letto stancamente e andò a farsi una doccia.
Dopo mezz'ora, i tre furono al limitare del bosco.
- Allora, te la senti? – chiese Jared vedendo l'espressione preoccupata di Avery.
Jenna le prese la mano e le sorrise per rassicurarla, così si decise a camminare e addentrarsi nella distesa di alberi.
Camminarono per diversi metri, e lei sembrava sentirsi bene.
Non sentiva ronzii né nausea, la tosse che aveva era dovuta solo al suo raffreddore; e si tranquillizzò.
- Ehi J – sussurrò come per non farsi sentire – l'altro giorno ho conosciuto un ragazzo, nel bosco...- arrossì leggermente continuando a guardare davanti.
- E cosa aspettavi a dirmelo? Aspetta.. non era Lui, vero? –
- Se con lui intendi lo Slenderman o Babbo Natale, no non era Lui – ridacchiò veramente per la prima volta dopo tanto.
- Oh, vedo che il tuo sense of humor esiste ancora – rise – allora, vuoi raccontarmi come è andata o devo aspettare di sviluppare dei poteri di veggenza e leggerti nella mente? –
- Si chiama Toby... mi ha scambiata per sua sorella e mi ha abbracciata. Sembrava sconvolto e felice di vedermi. Poi ho scoperto il perché: sua sorella è morta...- si fece cupa.
- Beh.. in effetti con tutto ciò che ti è successo, stai iniziando a somigliare ad un fantasma-
Avery le diede una leggera gomitata e rise.
- Comunque, quando mi ha abbracciata ho sentito una sensazione strana, positiva. Mi sentivo al sicuro nonostante il personaggio strano-
- Personaggio strano? – la guardò confusa inarcando un sopracciglio.
- Beh... credo sia lunatico o qualcosa del genere – fece spallucce – e aveva dei tic adesso che ci penso –
- Mh... sembra una persona interessante – rispose con gli occhi che le luccicavano.
- Ehi dr House, calmati – rise nuovamente.
- Ragazze, shh – le zittì Jared.
- Che c'è? – chiese Jenna mentre entrambe lo guardarono stranite.
- Non siamo soli – ammise – ho sentito dei rumori – sussurrò.
- Av, tu stai bene? Senti qualcosa di strano? –
- I-io no.. voi? –
Jared scosse la testa.
- Mai stata meglio, in realtà – confessò la rossa.
Improvvisamente sentirono uno sparo.
- CORRETE! – urlò loro Jared indicando la strada che avevano appena percorso, ma non servì a molto.
Tre ragazzi sbucarono dietro di loro.
Un ragazzo con la felpa arancione e un passamontagna con uno smile triste disegnato in rosso che teneva in mano una pistola, un ragazzo mascherato con un coltellaccio da cucina grondante di sangue e un ragazzo più basso con occhialini arancioni, una maschera da cannibale e due accette in mano li circondarono.
- Toby? – sussurrò la castana riconoscendo il ragazzo con le accette.
Jenna l'abbracciò e Jared si avvicinò alle due per proteggerle ma venne raggiunto da un colpo di pistola.
-NOO! – urlò la rossa alla vista dell'amato a terra e del sangue.
Avery era confusa e non capiva cosa fare. Soprattutto, non capiva cosa ci facesse lì Toby.
Un altro colpo raggiunse il braccio di Jenna, che si accasciò a terra e svenne.
- Eddai Hoodie, lascia qualcuno anche a noi – si lagnò Masky.
- L'ultima è tutta vostra – disse freddamente mentre trascinava il cadavere di Jared tra gli alberi.
Masky fece spallucce e si avvicinò ad Avery sorridendo sadicamente sotto la maschera.
- Ehilà – alzò il coltello, come per mostrarglielo.
Avery era terrorizzata. L'amica era svenuta dietro di lei, Jared era morto e un ragazzo mascherato stava per ucciderla.
'Anche questo è un modo inusuale per morire', pensò.
Masky le sferrò una coltellata all'altezza dello stomaco, ma non riuscì a premere la lama in profondità per colpa di Toby.
- FERMATI! – urlò il castano con voce doppia, spingendolo e prendendo la ragazza svenuta tra le braccia.
- Che cazzo ti prende, Rogers? – lo guardò Tim sconvolto mentre si rialzava – se volevi ucciderla tu, bastava dirlo –
- L-lei non deve m-morire... Lyra n-non morira d-di n-nuovo -
Aveva il corpo percorso da tic violenti ed era visibilmente arrabbiato.
Anche se sapeva che quella non era la sorella, sentiva il bisogno di proteggerla e non avrebbe permesso che fosse morta: per lui avrebbe significato perdere nuovamente Lyra.
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Ehilà, nuovo capitolo (ovviamente sempre ad orari improbabili, sennò non sarei io hhehe) spero vi piaccia.
Notte xx
Go to sleep :)
- Michela
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Stockholm Syndrome - Ticci Toby
FanfictionLui, un freddo assassino affetto da amnesia e diversi disturbi mentali che non risparmia nemmeno una delle vittime che gli vengono assegnate. O quasi. Lei, una studentessa di medicina appena trasferitasi a Denver, in Colorado. Il destino li farà...