- Chapter 21 -

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Leggete in fondo, as always :D


- Avery, ti senti bene? - la rossa si avvicinò all'amica, appoggiandole una mano sulla spalla e guardandola preoccupata.

- No! Come posso sentirmi bene?! – sbottò l'altra alzando il tono di voce e alzandosi in piedi di scatto, urtando la sedia che emise un rumore stridulo strisciando sul pavimento– e-ero con lui e poi... e... oh, al diavolo! – spostò definitivamente la sedia in modo furioso e tornò in camera sua, chiudendo la porta e appoggiandovi contro la schiena.

Scivolò con la schiena fino a sedersi per terra e si prese il viso tra le mani, scostando grossolanamente il ciuffo di capelli che le ricadeva sulla fronte.

Cosa stava succedendo? Non poteva essere stato tutto semplicemente un sogno.

Tornò in corridoio e raggiunse il piccolo tavolino su cui era sistemato il cordless, lo prese in mano e tornò in camera sua per poi comporre il numero del cellulare di Toby e attendere che quest'ultimo rispondesse.

Dopo una decina di squilli, quando ormai credeva che nessuno avrebbe risposto, qualcuno parlò.

- Toby, è successa una cosa... strana. I-io sono a casa mia e...-

- Frena frena... Sono Masky –

- Masky? E Toby? –

- Ecco... - prese fiato e deglutì – devi lasciarlo stare. E' per il bene di tutti... E' tutta opera di Slenderman ma non posso dirti altro. Non cercare di ricontattare Toby, peggioreresti solo la situazione –

- Ma...-

- No, ascoltami – Tim continuò a mantenere la calma, sussurrando come se non volesse far ascoltare la loro conversazione a qualcuno – Lui è pericoloso, ha tentato di uccidere Toby, l'ha fatto con noi in passato e potrebbe anche decidere di farcela pagare per averti risparmiata e tutto il resto. Non si fa scrupoli ad ammazzare, sappi che avevo diversi amici prima che Lui entrasse nella mia vita... Toby ti ama, ne sono sicuro, ma non potete stare insieme. Dimenticati di lui come hanno fatto tutti gli altri, sarà meglio per tutti – detto ciò, chiuse la telefonata.

La castana rimase sbigottita e si trattenne dal lanciare quell'oggetto contro una parete. Cercò di mantenere la calma, anche se in quel momento le sembrava la cosa più difficile da fare.

Forse Masky aveva ragione, forse doveva lasciarli stare e dimenticarsi di Toby. Ma come faceva? Lo amava troppo per fingere che non lo avesse mai conosciuto.

Anche lui si opponeva alla cosa, nonostante cercasse con tutto sé stesso di reprimere la voglia di tornare dalla ragazza. Non approvava affatto quello che era successo e anche se era stato avvisato che più prima che poi sarebbe successo, aveva sperato che avrebbe passato con Avery più tempo. Ma stavolta non poteva fare nulla per ribellarsi: c'erano in gioco l'incolumità sua, della ragazza e dei suoi amici, e non voleva rischiare ulteriormente.

Entrambi si misero il cuore in pace e cercarono di rientrare nella loro quotidianità, tornando a navigare in una profonda depressione che ormai sembrava decisa a non abbandonarli più.

Arrivò Natale, il Natale più triste di tutta la vita della ragazza. Lo passò con i genitori a casa di questi ultimi, ma non era entusiasta come al solito.

I suoi genitori non riuscivano a capirla, nessuno riusciva a capirla. Sembrava una pazza, tutti credevano che avesse avuto una sorta di allucinazione o che avesse fatto un sogno perverso elaborando tutto quello scenario nella sua mente. Era anche tornata dalla psicologa senza mai elargire troppi dettagli, omettendo tutto ciò che riguardava la professione del suo ragazzo e dei suoi amici, e i loro nomi.

Stockholm Syndrome - Ticci TobyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora