- Chapter 13 -

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Ho scritto una os spin-off tratta dal capitolo 10 di questa fan fiction, si chiama 'These Arms Were Made For Holding You', passate a leggerla :D

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-          Amico, saresti fottuto anche tu. Così come Jeff e gli altri – rispose Toby.

-          E' tutta colpa mia... - si lagnò Avery.

-          Già, ragazzina. Se ti avessimo ucciso da subito, tutto ciò non sarebbe successo – Masky guardò la ragazza con occhi colmi di rancore, alludendo a tutto ciò che era successo nella settimana appena trascorsa.

-          Non rivolgerti a lei così – lo rimproverò il ragazzo esile, guardandolo male – se vogliamo essere pignoli, la colpa è mia e vostra. Ma vi ringraziò per non averla uccisa – gli sorrise falsamente, stringendo di più la mano della castana.

-          Non ti ho ancora ucciso solo per Lui, sappilo –sbuffò Tim.

-          Avresti potuto farlo, te l'ho già detto. Non mi sarebbe importato – Toby lo guardò con aria di sfida.

-           Ehi ragazzi, smettetela su – li interruppe il ragazzo dalla maschera color indaco – litigare non porterà a niente. Dobbiamo risolvere questa situazione, ora –

-          Me ne vado, questa è la soluzione – ribadì Avery, ricevendo un'occhiataccia dal ragazzo accanto a lei – Toby, non posso fare altrimenti. Lui mi vuole morta, i tuoi amici pure. Se la polizia vi trova, vi arresta; se me ne vado risolviamo tutto, no? –

Toby sospirò.

-          Io non voglio perderti, ti ho appena trovata –

-          Non mi perderai – gli sorrise – dobbiamo solo aspettare che le acque si calmino -

-          Ragazzi – si intromise Tim, usando un tono di voce più calmo stavolta – potremmo rimandare la decisione ancora di qualche giorno, parlerò io con Hoodie, e dovremmo cercare di nasconderla ancora da Slenderman... Ma che sia chiaro, Rogers – si avvicinò al ragazzo, guardandolo dall'alto – toccami un'altra volta e vi uccido entrambi –

Detto questo se ne andò, lasciando nuovamente i tre da soli, che si guardarono disorientati per le parole appena sentite.

-          E' davvero un tipo strano – sbuffò Toby guardando la porta chiusa, infastidito.

-          Lo sai che tutto quello che fa, lo fa per il tuo bene – lo rimproverò Jack – dimmi, chi c'era ad aiutarti quando sei arrivato qui terrorizzato e senza sapere cosa fare, due anni fa? –

Toby sbuffò e decise di raggiungere il ragazzo mascherato per chiarire definitivamente con lui, cercando di mettere da parte l'orgoglio; lasciando i due in camera perplessi.

Lo trovò in giardino con la schiena appoggiata ad un albero, intento a fumare una sigaretta.

-          Ehi –

-          Ehi – biascicò con la voce modificata per via della sigaretta.

-          M-mi dispiace... per tutto... - sussurrò il castano.

Masky alzò le spalle, come a voler dire che lo perdonava e che ci era abituato.

-          Perché hai cambiato idea? Tu ci odi...-

-          No che non ti odio – si tolse la sigaretta dalle labbra espirando il fumo e guardando il mozzicone in diagonale - ho sempre cercato di proteggerti perché ti considero come un fratello minore. Ho provato a capirti e ad assecondarti, ma non ci riesco Toby. Non riesco a decifrarti – lo guardò.

Stockholm Syndrome - Ticci TobyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora