Toby's POV
Dovevamo trovare la ragazza dai capelli rossi prima che fosse troppo tardi, o la polizia ci avrebbe trovati e arrestati se avesse parlato.
Iniziammo a cercare nei paraggi del luogo in cui svenne il giorno in cui uccidemmo il ragazzo che era con loro, dopotutto era ferita e non sarebbe potuta andare molto lontano. O almeno credevo.
- Dov'è che l'hai colpita? – chiesi a Hoodie guardandomi intorno, con voce annoiata.
- Non lo so, pensavo di averle sparato alla testa e di averla uccisa –
- Uh, qualcuno perde colpi? – lo provocai con aria quasi divertita.
- Stai zitto, Ticci –
- Non.osare.chiamarmi.così.un'altra.volta- lo guardai sprezzante, avvicinandomi, ma Masky mi tirò per un braccio riportandomi indietro.
- Dovete smetterla voi due – sospirò – o finirete per farvi uccidere –
Detto questo, mi affiancò.
- Ti piace quella ragazza, non è così? – sussurrò per non farsi sentire da Hoodie, scostandosi di poco la maschera bianca dal viso lievemente paffuto e poggiandosi una sigaretta tra le labbra rosee.
- Uh? A me? Io non provo sentimenti – risposi freddamente senza guardarlo.
- Sarà, ma a me non sembra. Voglio dire, le hai salvato la vita e ci hai dormito insieme. Per di più la stai proteggendo manco custodisse delle informazioni top secret o avesse una cura ai tuoi mali..- prese la sigaretta tra le dita e espirò una nuvola di fumo grigiastro.
In effetti, nemmeno io capivo il motivo del mio comportamento: avevo avuto più occasioni per ucciderla eppure era ancora lì, nella mia camera, sotto la mia protezione.
- O forse ti sei solo pentito di ciò che fai – biascicò con la sigaretta che gli pendeva dall'angolo sinistro della bocca.
- Io, pentito? Non mi conosci Wright –
- Non vedo altre spiegazioni plausibili – fece spallucce e si mise le mani in tasca.
Tirai fuori un'accetta dalla mia cintura, quella arancione che si trovava al mio fianco sinistro, e la alzai fino alla sua gola, impugnandola con entrambe le mani.
- Vuoi una dimostrazione per caso? Ci metto poco a tagliarti la gola – sorrisi maliziosamente da sotto la mascherina, guardandolo negli occhi.
- Che bambino che sei – sorrise scuotendo la testa e velocizzando il passo.
- Fanculo – borbottai rimettendo la mia arma al suo posto e guardandolo con disprezzo.
Improvvisamente, sentimmo come un fischio e ci guardammo. L'Operatore cercava di comunicare così con noi, tramite fischi, ronzii e suoni strani o fastidiosi. Quando era nelle vicinanze invece, ci parlava telepaticamente.
- Qualcuno è entrato in casa – sussurrò Hoodie e impugnò la pistola, per poi prendere la strada da cui eravamo arrivati.
Guardai Masky in cerca di una soluzione, poi corsi dietro al ragazzo incappucciato.
Sapeva che avevo salvato la vita a una ragazza e che la nascondevo, ma non sapeva che il suo nascondiglio era casa nostra. Non doveva trovarla, l'avrebbe sicuramente uccisa e non potevo permettermelo.
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Stockholm Syndrome - Ticci Toby
FanfictionLui, un freddo assassino affetto da amnesia e diversi disturbi mentali che non risparmia nemmeno una delle vittime che gli vengono assegnate. O quasi. Lei, una studentessa di medicina appena trasferitasi a Denver, in Colorado. Il destino li farà...