Una proposta - 3

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°Joy

Apro piano gli occhi e la camera è avvolta dalla luce tenue del mattino. Scendo dal letto e mi avvicino alla finestra. Il cielo è coperto da qualche nuvola, ma non credo che pioverà. Almeno non questa mattina. Mi volto un momento e lascio cadere il mio sguardo su Matt. Riposa tranquillo di lato con un braccio fuori dalla coperta. Mi poso con le spalle al muro e resto a fissarlo mordendomi le labbra. Quando lo guardo, la mia vecchia vita sembra quasi sparire. Tutti gli errori che ho commesso svaniscono per un po' al solo guardarlo, perché tutta la mia attenzione è rivolta a quei suoi lineamenti così perfettamente dolci da farmi dimenticare tutto il resto. Tutto tranne...beh, tranne un errore che credo non mi perdonerò mai. La morte dei miei genitori. Qualunque cosa faccia, non basterà ad allontanare la mia colpa. Matt si ostina a dirmi che non debba sentirmi così, ma come faccio? Come faccio a non sentirmi in colpa se sono morti mentre cercavano di farmi ragionare? Sospiro e mi volto per guardare il cielo. La verità è che darei qualunque cosa per riaverli con me. Darei la mia libertà per far sì che loro ritornino a vivere...libertà che non credo affatto di meritare. Ho fatto cose in passato che non meritavano affatto giustificazioni. Ho rubato a delle persone, ho fatto del male agli altri per delle colpe che avevo solo io...ne sono consapevole. Ero innamorata di un uomo che non era quello che credevo, e per lui inconsapevolmente ho rinunciato a tutto...ho perso tutto. E mi odio per questo. Mi odio per questo dolore che sembra non passare. Mark è sempre stato il genere di uomo che non passa inosservato, infatti - quando sono inciampata nel centro di Ferret Day all'angolo del bar più frequentato e lui si è avvicinato per aiutarmi - tutte le donne lì presenti guardarono nella nostra direzione con un certo interesse. E di certo non ero io la fonte dei loro sguardi ammalianti. Una ragazza goffa e impacciata, con le ginocchia sull'asfalto che si spostava i capelli dal viso cercando di alzarsi, era una visuale stupida a confronto con un uomo assolutamente bellissimo. Un uomo dalle spalle larghe, ben vestito, e con un odore di colonia che stordiva i sensi. Mi aiutò ad alzarmi e mi chiese se mi sentissi bene, e tutto questo guardandomi in una maniera così sfacciata da farmi sentire nuda. Sapevo che non era il genere di uomo che potesse ritenere una donna come me interessante, eppure...eppure mi sono ricreduta quando mi ha chiesto di prendere un caffè e nello stesso istante ha iniziato ad interessarsi alla mia vita. Peccato che non tenesse a me come credevo. Mi volto e lascio cadere lo sguardo su Matt. Mi rendo conto che lui è esattamente l'opposto di Mark. Matt è un uomo dolce nonostante cerchi di mascherarlo, mentre Mark...lui ha sempre avuto un modo di approcciarsi più freddo e distaccato. Forse erano le responsabilità a renderlo così...è sempre stato un uomo importante, il classico uomo d'affari che pensa ad ingrandire sempre di più la sua fortuna. Non so...quello che so con certezza è che in tre anni che siamo stati insieme, non mi ha mai fatta sentire importante come ci riesce Matt. Improvvisamente apre gli occhi e quelle pozze azzurre incontrano i miei occhi. "Joy...cosa ci fai lì? Vieni a stenderti" - "Oh si...arrivo" mi mordo le labbra, mi avvicino al letto e mi distendo accanto a lui. Tra poco dovrà andare in centrale e sarò nuovamente sola. Mi prende tra le sue braccia e mi stringe forte. Il suo petto riscalda la mia schiena. Chiudo gli occhi e mi concentro sul suo regolare respiro, il quale mi solletica il collo. "Non farti del male Joy" *Co..come?* "Non farti del male con i tuoi pensieri. Adesso ci sono io con te" non dico niente. A cosa servirebbe parlare? Matt riesce a capirmi anche solo guardandomi. Si dice che gli occhi sono lo specchio dell'anima, ed io non ho mai creduto a questo prima di incontrarlo. Matt è capace di farlo...è capace di leggermi dentro alla perfezione.

°Matt

Varco la soglia della centrale e una marea di agenti fanno avanti e indietro con documenti e tazze di caffè. Saluto con un cenno del capo i vari agenti che incontro sul cammino, e mi avvicino a Carl. "Ehi, Carl" alza lo sguardo dal suo blocco di appunti e mi guarda. "Oh ciao Matt. Visto che macello?" Annuisco. "Cosa sta succedendo?" - "Pare che Marcus si diverti a lasciarci messaggi. Abbiamo trovato un biglietto fuori dalla centrale questa mattina, ma non era firmato. Il biglietto diceva che la convinzione fotte la gente, o una cosa del genere. E' chiaramente un messaggio ironico riferito a noi. Darren è furioso" - "Caspita" - "Allora a che punto siamo qui?" Darren compare davanti a noi con sguardo serio, si avvicina ad una scrivania e valuta dei documenti. Il timbro della sua voce è chiaramente affilato "Colonello, abbiamo fatto delle ricerche, la scritta sembra combaciare perfettamente con quella di Marcus Arcibald. Dovrebbe essere scritta da Marcus in persona" Darren si volta verso l'agente e lo guarda torvo. "Sembra, o lo è agente Derrik? Qui non servono supposizioni! Qui abbiamo bisogno di certezze!" - "Colone..." - "Fate quello che volete, ma voglio che mi portiate qui quel figlio di puttana con i suoi scagnozzi! Sono stanco di questa storia!" si volta leggermente e il suo sguardo furioso ricade su di me. "Johnson, nel mio ufficio!" si volta di scatto e procede lungo il corridoio. Sospiro e lo seguo immediatamente. Varchiamo la soglia, prende posto dietro la scrivania e si accende un sigaro. "Voglio che interroghi Brett" sgrano gli occhi sorpreso "Interrogarlo? Io?" - "Sì, tu Matt! Voglio che cerchi di tirargli fuori più informazioni possibili su questo gruppo di spacciatori!" - "E credi che a me dirà qualcosa? Darren..." - "Lui ha qualcosa contro di te Matt. Qualcosa che nonostante sia passato tempo, non riesco a capire. Questo lo porterà ad incazzarsi ancora di più se sarai tu a porli domande. E sai benissimo che la rabbia a volte..." - "La rabbia a volte fa confessare" - "Esatto!" annuisco. L'ultima cosa che vorrei è vedere quello stronzo di Brett, ma se questo servirà a risolvere il caso, sarò pronto a farlo. Sarò pronto anche ad incontrare il diavolo in persona. Io non mi arrenderò. "D'accordo Darren"

Una proposta (Sequel de: un compromesso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora