Una proposta - 9

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° Joy

Un lampo improvviso mi fa svegliare di colpo. Mi porto una mano al petto e faccio uno respiro profondo. La camera è avvolta dalla penombra, e la pioggia picchia frenetica sul marmo della finestra. Mi volto e noto che il letto dalla parte di Matt è ancora tutto sistemato con cura. Aggrotto la fronte e con una punta di timore nel cuore scendo dal letto. Un altro lampo illumina la stanza per qualche attimo dandomi una visuale più precisa di quello che mi circonda. Esco dalla camera stringendomi di più la vestaglia sulle spalle e mi dirigo lungo il corridoio verso il salone. Appena arrivo sulla soglia mi blocco di colpo. Matt è seduto sul divano, chino sul tavolino intento a versarsi un bicchiere di vino. Lentamente mi avvicino a lui sentendomi montare addosso uno strano presentimento. Il salone è gelido e sento il freddo superare la mia vestaglia e arrivarmi alle ossa. Ma cosa... "Matt? Ma... cosa diavolo stai facendo?" ha lo sguardo basso fisso sul bicchiere di vino senza prestarmi molta attenzione. Dopo qualche secondo se lo porta alla bocca e ingerisce tutto il contenuto in una volta. Afferro la bottiglia prima che possa versarsi un altro bicchiere e resto senza fiato nel notare che è completamente vuota. "Hai bevuto l'intera bottiglia!" allontana il bicchiere vuoto sul tavolino e sbuffa. "Sei perspicace" - "Non è il momento per scherzare, Matt! Perché lo hai fatto? Perché hai bevuto? Mi dici il motivo per il quale non sei venuto a dormire? Io non capisco cosa..." - "Perché non ne avevo voglia, va bene?" alza la testa di scatto e mi guarda torvo. Il suo tono di voce è chiaramente alto e risuona deciso e affilato. "Ma... Cosa significa che non ne avevi voglia?" Si volta, afferra qualcosa accanto a lui e la posa sul tavolino. "Magari potresti dirmi cosa significa questo" mi protendo per guardare meglio e mi blocco di colpo. "Hai messo mani nelle mie cose?!" - "No! Non ho messo mani nella tue cose Joy!
È caduto il tuo giacchino e l'ho raccolto, trovandomi ai piedi questa foto!" lo guardo, e i lineamenti del suo viso sono seri. Ha la mascella contratta e il suo respiro è irregolare. Vorrei scomparire in questo momento, vorrei poter tornare indietro con il tempo e ricominciare tutto. Non dovevo mentirgli, dovevo dirgli tutto all'istante, ma ho avuto paura. "Allora?" Allungo il braccio per afferrare la foto, ma mi blocca la mano. "Dimmi chi è? Come hai avuto questo foto?" - "M..mi dispiace, ma non voglio parlarne adesso. Non così." sorride amaro, mi lascia la mano e si alza passandosi una mano tra i capelli. "Non vuole parlarne adesso. Certo, dovevo aspettarmelo!" si allontana da me, si avvicina al tavolo e afferra le chiavi dell'auto. "Cosa stai facendo?" si volta a guardarmi con uno sguardo gelido. I suoi occhi non sono mai stati così freddi e distaccati e non posso che sentirmi maledettamente in colpa. "Te lo chiederò un'altra volta Joy! Chi è l'uomo nella foto con te? Come hai avuto quella foto?" abbasso lo sguardo sulle mie mani e deglutisco. "Joy!" sussulto e alzo lo sguardo su di lui. "Me... me l'ha data Arnold. La guardia del corpo di... di Mark. Il mio ex e.." - "Il tuo ex è a Edison Valley e tu non mi hai detto niente?!" mi avvicino a lui e li poso una mano sul braccio. "Ti prego Matt, non parliamone ora, adesso andiamo a dormire. Parleremo con calma più tardi. E' notte fonda e.." si strattona dalla mia presa e mi guarda con un'espressione ancora più gelida. "Non mi interessa, Joy! Voglio parlarne ora! Da quanto va avanti questa storia, eh? Ti sei vista con lui? Mi hai tradito, Joy?" sgrano gli occhi sorpresa. Le sue parole mi colpiscono dritto al cuore. "No! Non ti ho tradito, Matt! Come puoi pensare che..." - "Lo hai incontrato Joy? Si o no?" - "Sì, ma.." - "Perfetto!" si volta e si dirige lungo il corridoio verso la camera da letto. "Matt, aspetta! Non è come pensi! Cosa vorresti dire con questo?" lo seguo con il cuore a mille. Sento le mie gambe vacillare, ma devo tenere duro. Mi fa male da morire vederlo così. Io amo solo lui, come può pensare che l'abbia tradito? Varca la soglia della camera e apre i cassetti afferrando delle carte. "Matt... ti prego. Cosa stai facendo?" Si raddrizza e si avvicina al comodino. Ogni secondo che passa mi sembra di vivere un incubo. "Matt... per favore. Non è come pensi. Devi credermi"

°Matt

Mi sento distrutto. Mi sento come se una lama mi avesse trafitto il petto. L'ha incontrato. Ha incontrato quel pezzo di merda del suo ex. E lui l'ha guardata, ha respirato la sua aria, ha goduto del suo sguardo, ed stato nella stessa stanza con lei e forse l'ha anche sfiora... No! Non posso pensarci. "Vado in hotel" mi sento decisamente fuori di me, ho bisogno di bere qualcosa di forte, e per quanto mi faccia male pensarlo, anche di stare lontano da lei. "Cosa?! No! Matt, resta qui... io..." mi volto a guardarla truce. "Restare qui?! E per cosa Joy! Devo restare a guardare mentre tu ti diverti alle mie spalle con il tuo ex?!" - "Io non mi diverto alle tue spalle con nessuno! Per chi mi hai presa, Matt!" il suo sguardo è incredulo, e mi rendo conto di averla ferita nel profondo. Dio, non mi rendo conto neanche di quello che dico. Sono troppo fuori di me per pensare con lucidità. Adesso la cosa migliore che possa fare è allontanarmi da lei e stare da solo. Ho bisogno di pensare bene a quello che è successo. Mi sta sfuggendo dalle mani. Sembra come se il mondo mi stesse sfuggendo dalle mani come sabbia trasportandosi Joy, ed io non sono in grado di trattenerla. Forse... forse l'ho già persa. Metto in tasca i documenti che mi servono e la supero dirigendomi lungo il corridoio verso la porta. Joy mi segue cercando di fermarmi. "Matt, ti prego. Aspetta!" mi strattono dalla sua presa e mi volto a guardarla. "Lasciami!" i suoi occhi si riempiono di lacrime mentre mi guarda con il fiato sospeso, ed io... io non so spiegare quello che provo dentro. Dolore, rabbia, ingiustizia... ingiustizia per il nostro amore che sembra non trovare mai pace. Dio solo sa quanto mi fa male vederla così, quanto mi fa male essere così duro con lei, ma adesso sono distrutto anche io. Adesso sono io che sto cadendo pian piano a pezzi. "Non mi lasciare Matt" sospiro e abbasso lo sguardo. "Matt?" la sua voce è spezzata dal pianto e speranzosa. Alzo nuovamente lo sguardo su di lei e i suoi occhi azzurri sono pieni di lacrime. "Non te ne andare, per favore" deglutisco, e senza pensarci due volte mi avvicino a lei e le bacio la fronte ad occhi chiusi. Mi circonda con le braccia la vita mentre dal suo volto continuano a scendere lacrime. Non vorrei lasciarla, ma se adesso rimanessimo nella stessa stanza finiremmo solo per distruggerci. Ed io... io forse già lo sono. Sospiro mentre la sento piangere. Dio, non sopporto le sue lacrime, non sopporto il suo dolore... e non sopporto neanche il mio. Afferro le sue braccia e le slego dal mio corpo. "No! Matt!" trattengo il fiato e mi allontano da lei, apro la porta, e mi dirigo sotto la pioggia senza guardarmi indietro. "Matt! Ti prego! Non te ne andare!" continuo a camminare senza voltarmi indietro mentre la sento correre alle mie spalle. Aumento il passo mentre la pioggia cade sempre più fitta. So che se lo farei, che se solo mi voltassi un secondo per guardarla non avrei più la forza di andare via. Il mio corpo si muove diretto verso la macchina ma è come se fossi un robot che qualcuno stesse comandando. Adesso sono senz'anima. Entro in macchina, avvio il motore e parto. Le sue grida mi graffiano il corpo e mi bruciano il cuore. La vedo correre dallo specchietto retrovisore e poi accasciarsi sull'asfalto mentre la pioggia la ricopre. Deglutisco stringendo più forte le mani sul volante mentre ad ogni metro più lontano da lei sento che perdo un pezzo della mia vita.

Una proposta (Sequel de: un compromesso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora